domenica 31 maggio 2009

FIUMARA D’ARTE "LA PORTA DELLA BELLEZZA"

Cadono i teli, volano i fuochi d'atificio, sale l'applauso e le manine s'affollano a toccare la loro firma sul muro di un cavalcavia della tangenziale di Catania. Un muro di dieci metri in cemento armato caro, sinora, a chi aveva bisogno del buio per tirare a campare di droga e affini. Un muro, oggi, blu come il cielo cobalto di Sicilia che accoglie e sostiene tonnellate di terracotta nella città delle cento fornaci. Arte intervallata dai versi dei più grandi poeti. Sculture ispirate all'archetipo della Grande Madre. Il tema di quest’anno era La Grande Madre: la riflessione sul ruolo della don­na nella società contemporanea. Nell’anti­chità l’idea di un’entità superiore era basata su caratteristiche propriamente femminili come la riproduzione, la fertilità e la prote­zionenutritiva, e quindi la trasfor­mazione e la crescita. Tutto ciò ha un enor­me carico simbolico e metaforico, poiché si riallaccia alla rinascita e ricrescita stagiona­le del mondo naturale: il tempo ciclico le­gato ai raccolti, alle fioriture, al movimento degli astri nella vol­ta notturna, al ciclo di­morte e di nascita. La società contempora­nea vive ormai solo l’illusione di un tempo lineare, per questo è importante restituire alle nuove generazioni il senso della ciclici­tà e il valore dell’archetipo femminile.Adagiate su 500 metri divisi da un sottopassaggio che da oggi si chiama Porta della Bellezza. Opere di bambini fuse con quelle dei maestri. In alto le creazioni, in basso le mattonelle realizzate nelle nove scuole del quartiere di Librino, divenuto il simbolo del degrado della città, famosa per la bancarotta dei conti pubblici. Un posto dove fino a poche settimane fa non c'era nemmeno l'illuminazione pubblica. La festa di Librino per l'inaugurazione della Porta della Bellezza suggella un'amicizia singolare fra gli artisti e la strada nel nome di un meceante, Antonio Presti. Figlio della Sicilia-bene, era destinato a fare il costruttore come il padre. A costruire costruisce, ma non fa palazzi né ristrutturazioni. Fabbrica utopie svuotando di significato le parole "sogno irrealizzabile". La Porta della Bellezza e il muro di Librino sono una delle tante scommesse che ha vinto lottando contro pigrizia e burocrazia. Immaginate un quartiere di centomila abitanti progettato da Kenzo Tange e lasciato, come ammette il sindaco, al più totale abbandono. Immaginate un agglomerato di palazzi mal tenuti impregnato di disoccupazione e di disagio sociale, dove i bambini non sempre sono considerati una grazia di Dio e dove l'unico punto di riferimento è una suora minuta delle Figlie di Maria di Don Bosco.



La "Porta della Bellezza" è stata costruita con oltre 9.000 forme di terracotta realizzate da 2.000 bambini del quartiere sotto la guida degli artisti coinvolti, ma modellate e firmate dagli stessi alunni, divenuti così "giovani autori", con lo scopo di renderli protagonisti di un percorso artistico-etico che cambierà la storia e l’identità del quartiere. Le formelle compongono le 13 opere monumentali, ideate da 10 artisti e da giovani allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
Queste opere, abbinate a testi poetici, saranno applicate lungo una prima porzione di muro di 500 metri in corrispondenza dell’accesso al quartiere sui 3 km totali che tagliano Librino come una ferita. L’insieme delle opere si ispira alla tematica della "Grande Madre". Il progetto si è potuto realizzare grazie alla partecipazione delle 9 scuole elementari e medie, degli oratori e dei centri giovanili del quartiere, che accolgono 10.000 allievi. La poetessa Maria Attanasio ha scelto alcuni dei brani poetici che saranno parte integrante dell’opera.
Il critico d’arte Ornella Fazzina ha selezionato gli artisti Giovanni Cerruto, Michele Ciacciofera, Fiorella Corsi, Rosario Genovese, Lillo Giuliana, Italo Lanfredini, Simone Mannino, Pietro Marchese, Giuseppina Riggi, Nicola Zappalà, e gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania, Tiziana Pinnale, Sergio Carpinteri, Maria Riccobene, Graziella Russo, Valeria Castorina, Valeria Sidoti, Miryam Scarpa, Corrado Trincali, Elisa Raciti, Marco Agosta, Alberto Celano.
Oltre il malgoverno e la mafia quello che ha punito di più i siciliani è stato chetarsi nella provvidenza terrena. Il punto è: se un muro di cemento abbandonato, scrostato, buio e pauroso può diventare un'opera d'arte, cos'altro è impossibile?



Perché la Porta della Bellezza? Perché successivamente, il museo d’Arte Contemporanea continuerà coinvolgendo 100 condomini del quartiere. Grazie all’ausilio di artisti di fama internazionale (registi, fotografi e video makers), diversi palazzi di Librino, accoglieranno i lavori artistici installati sulle facciate cieche, segnando così l’apertura del museo all’aperto Terzocchio - Meridiani di Luce. «Una volta acquisita la pratica del fare - conclude Antonio Presti - le gigantografie e le proiezioni video sulle facciate di tutti i condomini, potranno manifestare la bellezza spirituale di tutti gli abitanti del quartiere».

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