Thomas Billhardt, uno dei più grandi fotogiornalisti contemporanei: da qualche tempo ha restaurato con grande gusto un vecchio casale a Sanbuceto, sulle colline della Valtaro, in provincia di Parma. E vi si é trasferito.
Migliaia di scatti, la testimonianza diretta di un secolo appena finito, in tantissimi luoghi: DDR, Unione Sovietica, Vietnam, Libano, Jugoslavia, Cile e Cuba. Thomas era presente nei momenti in cui la storia aveva qualcosa da dire, da far vedere, da imprimere per sempre su una pellicola e nelle memorie.
Ogni angolo della sua casa valtarese parla della sua professione, dei suoi infiniti viaggi, della sua storia di uomo e di grande artista. Guardi e, con un po' di fantasia, vedi sempre un oggetto che ti dice qualcosa del suo passato.
In un’intervista ha dichiarato che:"ha nuotato, come un pesciolino rosso, per mezzo secolo, in un mare infestato di pesci piraña e di squali"; era abbastanza naturale che, visto il suo lavoro, visti i frequentissimi viaggi, un po' tutti gli chiedessero di fare la spia, di trafugare documenti e foto, da una parte all'altra del mondo. "Ho rischiato di perdere la vita tante volte; lavoravo sempre in modo un po' incosciente, contando sulla buona sorte; a Sarajevo me la sono vista veramente brutta: ammazzavano i fotografi e gli operatori TV come niente fosse e anch'io ho rischiato grosso".
E' riuscito a mantenersi neutro nel tempo, senza sporcarsi e senza scendere a troppi compromessi, pensando con la sua testa: prima come convinto sostenitore dell'ideologia del blocco sovietico, poi come disincantato testimone della caduta di tante utopie.
Pur viaggiando moltissimo non ha mai voluto volutamente imparare le lingue; l'inglese lo usa in modo scolastico: il suo modo di comunicare sono e restano le immagini, il suo punto di vista é quello di un fotografo oggettivo e disincantato. Il suo mondo non é fatto di parole, bastano le immagini.
Thomas é nato nella Germania nazista (1937), é sopravvissuto alla seconda guerra mondiale, é cresciuto ed ha studiato nel blocco orientale; é passato poi in occidente, prima della caduta del muro di Berlino ed ora vive in Italia. I suoi scatti sugli scenari di guerra, quelli che hanno per soggetto i bambini, di prendono il cuore. Penso che la sua anima artistica si sublimi in certi sguardi innocenti, colpiti dalla violenza cieca degli adulti. Ti fanno capire tutta la ferocia dell'animo umano, più di infinite parole. Anche Per questo, collabora con le campagne di sensibilizzazione dell'UNICEF e di tanti enti morali.
Le sue storie fatte di immagini, hanno del fantastico; anche dopo che sono passati dei decenni, spesso torna a trovare i soggetti che ha fotografato in momenti particolari: il pilota americano abbattuto sui cieli del Vietnam, la ragazzina orfana diventata madre, dopo una guerra devastante.
Thomas Billhardt, un grande artista, una grande testimonianza vivente del XX secolo.
Gli scatti di Thomas Billhardt, uno dei più grandi fotoreporter contemporanei, sono i protagonisti della mostra “Era così. Immagini dalla Germania Est 1959-1989” che si è inaugurata sabato 31 ottobre al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e si protrarrà fino al 13 dicembre.
Per informazioni: 0574 5317 - http://www.centropecci.it/
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci
Viale della Repubblica 277, Prato
Orario mostra: 10 -13 e 15-19. Chiuso il martedi'
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