domenica 24 gennaio 2010

GRACIELA ITURBIDE

L'occhio interiore

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Didascalia: Bombay, India, 1999 (Keystone)

Winterthur, Fotomuseum, fino al 7 febbraio

Dentro un corpo esile e discreto, gli occhi scuri di Graciela Iturbide sono come due perle luminose e vive che guardano il mondo con movimenti leggeri, spostandosi su persone e cose con una dolcezza e una disponibilità che incanta.

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Cariche di mistero e di una forza mitica le sue immagini magico-realistiche sono capaci di cogliere sia nel rituale dei gesti quotidiani, che nei paesaggi e negli oggetti la dimensione poetica e simbolica dell’umano.

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Il Fotomuseum di Winterthur propone fino al 7 febbraio il meglio delle immagini che questa artista messicana ha realizzato negli ultimi 40 anni.
La mostra si apre con una delle foto più celebri della serie che l’ha resa famosa alla fine degli anni ‘70, La donna angelo (1979), scattata tra gli indiani zapotechi nel deserto di Sonora. Quest’immagine, dove una donna presa di spalle avanza nel deserto con una radio in mano, non è solo un documento antropologico ma è diventata anche il simbolo della tensione tra due culture.

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Nella stessa sala sono esposte le foto che raccontano l’esperienza della Iturbide con le donne di Juchitán tra il 1979 e il 1986. Forti, autonome e politicizzate le donne di questa cittadina dell’Oaxaca, acquistano grazie all’obiettivo di Graciela un carattere mitico.

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Come nel caso della Signora degli iguana (1979), il cui gesto consueto di portare sul capo i prodotti da vendere al mercato, si traduce in una statuaria Gorgone.

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L’esposizione prosegue con la sezione «altri confini» che raccoglie le fotografie scattate da Graziela in Argentina, India,

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Stati Uniti e Italia, e termina con diverse fotografie dedicate al

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bagno di Frida - il bagno di Casa Azul, l’abitazione privata dell’artista messicana rimasto chiuso per più di 50 anni. La messa in scena dell’universo del dolore di Frida Khalo serve, come sottolinea la fotografa, a dare ancora più luce all’intima passione che la mitizzata pittrice aveva per la vita.

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