Pittore francese noto in Italia come Il Lorenese (Champagne 1600-Roma 1682). Visse e operò quasi esclusivamente a Roma, dove si era trasferito giovanissimo, già nel 1613 (nel 1616 partecipò alla decorazione pittorica di Villa Lante di Bagnaia, presso Viterbo). Fu allievo del Cavalier d'Arpino e soprattutto di Agostino Tassi, paesaggista ed esperto di decorazione architettonica (era un apprezzato quadraturista). Il contatto con i pittori naturalistici nordici (Brill, Elsheimer) stimolò in lui quell'osservazione minuta della realtà che è componente fondamentale della sua arte. Sensibile al fascino e all'atmosfera della campagna romana e delle sue rovine, creò un tipo di paesaggio classico in cui prevale il senso della varietà e della bellezza della natura, evocata attraverso la storia e il mito. Attento agli esempi dei Bolognesi e di Poussin, attuò un processo di idealizzazione della realtà servendosi della luce come tema essenziale della vicenda poetica. Le opere del primo periodo, direttamente ispirate alla vita quotidiana, sono caratterizzate da effetti luministici contrastati
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