giovedì 26 gennaio 2012

IL REALE MERAVIGLIOSO

Pittura naif dell'America latina
20 gennaio - 15 luglio 2012

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Il reale meraviglioso è l'esposizione che il Museo Popoli e Culture dedica alla recente donazione di opere pittoriche provenienti dall'America Latina.
Sei paesi rappresentati - Brasile, Guatemala, Haiti, Santo Domingo, Honduras, El Salvador - 16 artisti, 35 opere esposte: questi i numeri di un'esposizione che non ha le pretese di essere enciclopedica, ma che intende valorizzare il variegato, colorato e intenso mondo dei pittori naïf latino americani. Un mondo reale, fatto di cose concrete e quotidiane come il lavoro, la foresta, il mercato, le feste di villaggio, ma reso meraviglioso, magico e variopinto dalle visioni ingenue e autonome di questi artisti.
I dipinti, pur essendo molto diversi uno dall'altro e presentando stili personali ben delineati e distinguibili, sono accomunati da forte vitalità e ottimismo: queste immagini positive e carnevalesche, generate dall'estro creativo di idraulici, barbieri, garagisti, agricoltori, cuochi..., sono prive di riferimento a tradizionali studi accademici. Gli artisti-artigiani che le hanno concepite hanno dunque saputo dar vita a uno stile senza appartenere a una scuola, possedendo una visione del mondo senza "ismi" di riferimento.

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Joseph Jasmin, il pittore più allegorico di Haiti, ha scelto gli animali quali protagonisti unici e simbolici dei suoi dipinti, tanto da essere soprannominato "l'animalista francescano di Haiti". Jasmin ama gli animali con una passione degna di San Francesco e il mondo animale, come quello vegetale e minerale, è per lui espressione di un'unica forza vitale in continua metamorfosi. Sempre rimanendo in ambito haitiano - sezione più consistente all'interno della mostra -

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Préfète Duffaut trasforma il piccolo villaggio natale di Jacmel in una città immaginaria surreale, animata da un movimento ascensionale che la rende pura materia innalzata verso il cielo; mentre

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Alexandre Grégoire è autore di scene di vita quotidiana urbana e campestre trasposte in un mondo bucolico e fiabesco.

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José Antonio Velasquez (Honduras), è considerato il primo pittore naïf dell'America Latina con esposizioni organizzate in tutto il mondo. Dipinge con stile minuzioso, degno di un miniaturista, le tegole e i sentieri sassosi della sua città, facendo del cane nero presente in tutti i suoi quadri una sorta di firma che autentica il suo lavoro.

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Francisco Domingo da Silva (Brasile) incarna perfettamente lo stereotipo del pittore naïf: analfabeta, vagabondo, autodidatta, così povero da non poter acquistare il materiale per dipingere, scoperto casualmente dal mecenate straniero che ne intuisce le grandi potenzialità e finito poi amaramente nel declino personale e artistico. Invitato e premiato alla XXIII Biennale di Venezia nel padiglione del Brasile
Quest'arte folkloristica e simbolica è dotata di tutta l'energia ancestrale connaturata al termine "primitivo"; l'ottimismo e la vitalità comuni a tutte queste rappresentazioni testimoniano la permanenza di una generosità e di un immaginario che i popoli più ricchi del mondo occidentale sembrano invece aver perduto da tempo. Il dovere del pittore naïf non è soltanto quello di scrivere per immagini la cronaca del suo popolo, ma anche di aiutarlo, con ottimismo radicale, nell'incessante lotta per l'esistenza.
Nell'ambito della mostra verranno inoltre proposte visite guidate e serate di approfondimento a cura dei collezionisti.

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