Anders
Petersen was born 1944 in Stockholm, Sweden.
14 years
old his family moved to Karlstad in Värmland, where he met the artists
Karin Bodland and Lars Sjögren.
In 1961 he
stayed for some time in Hamburg in order to learn German and trying to write
and paint. He didn’t take any pictures.
Five years
later he met Christer Strömholm and became a student at his School of
Photography in Stockholm. Strömholm was not just his teacher but also a close
friend. Their friendship influenced him for life.
In 1967 he
starts photographing a bar called Café Lehmitz in Hamburg, close to
Zeughausmarkt. He was photographing there for a period of almost three years
and in 1970 he had his first soloexhibition over the bar in Café Lehmitz with
350 photographs nailed to the wall.
In 1973 he
published his first book ”Gröna Lund”, about people in an amusementpark in
Stockholm. In 1974 he graduated from the Swedish Filmschool,Dramatiska
Institutet, in Stockholm. In 1978 he published ”Café Lehmitz ” in Germany.
In 1984 the
first book in a trilogy about locked instituations was published. The three
books were about people in a prison, a nursing house, and a mental hospital.
After photographing the mental hospital for three years he oriented himself
towards a more free approach in a kind of diarylike photography.
During 2003
and 2004 Anders Petersen was appointed Professor of Photography in the School
of Photography and Film at the University of Göteborg, Sweden. He regularly has
workshops and exhibitions throughout Europe, Asia and in the USA. He has
received numerous grants and rewards since the seventies.
In 2003
Anders Petersen was elected the ”Photographer of the Year” by the International
Photofestival in Arles.
In 2006 he
was shortlisted as one of four for the ”Deutsche Börse Photography Prize”.
In 2007 he
received the ”Special Prize of the Jury” for his exhibition ”Exaltation of
Humanity” by the third International Photofestival in Lianzhou, China.
In 2008 he
received the ”Dr. Erich Salomon Award” by Deutsche Gesellschaft für
Photographie, Germany.
”The Arles
Contemporary Book Award for 2009″ went to JH Engström and
Anders Petersen’s collaborative book ”From Back Home” by Max Ström.
The book was nominated to ”The Best Photographic Book in Sweden,
year 2009″ and also Winner of Design Bronze Lion in Cannes.
In 2010, he
was in the jury for the BMW Prize at Paris Photo.
In 2012,
nominated to the Swedish Photo Book Prize in Stockholm for ”SOHO”,
and PhotoBook of the Year award for ”City Diary”Paris Photo and the Aperture Foundation.
and PhotoBook of the Year award for ”City Diary”Paris Photo and the Aperture Foundation.
Anders
Petersen has his darkroom in Stockholm, Sweden.
All images © Anders Petersen
Dopo tante cartoline
dalla città eterna e sguardi turistici affabulati dagli stereotipi ben
confezionati, torno a guardare la città che vive per strada, ai margini della
società e delle notti randagie dolorosamente vivide e reali, già fotografata da
Anders Petersen con il bianco e nero molto contrastato di Rome, A Diary nel 2005, per il progetto
commissionato dal FOTOGRAFIA – FestivalInternazionale di Roma.
Un diario scritto nel
ventre della città con scatti viscerali, volti vissuti, resti di cibo, cani
poco rassicuranti e gatti aggressivi, realizzato con la complicità degli amici
fotografi, Lorenzo Castore e Roberto De Polis, per accedere a case, bar e vite
dei loro amici e conoscenti, quanto di sconosciuti.
Uno stile ruvido e indigesto sviluppato da chi ha abituato a
condurre indagini iconografiche in case per anziani, in manicomi, carceri,
vivendo anche per un lungo periodo in una prigione di massima sicurezza per
realizzare le fotografie del libro Fangelse (1984).
“Io so che per fare buone foto è necessaria la giusta distanza,
devo avere un piede dentro e un piede fuori, il mio problema è che, alla fine,
ho sempre due piedi dentro!”
Anders Petersen è nato nel
1944 a Stoccolma, in Svezia. Studia fotografia con Christer Stromholm presso la
scuola di fotografia di Stoccolma. Nel 1967 inizia a fotografare le notti tra
prostitute, travestiti, ubriachi, amanti e tossicodipendenti in un bar di
Amburgo chiamato Café Lehmitz. Il progetto dura tre anni e dà vita ad un libro
pubblicato otto anni dopo in Germania che viene considerato fondamentale nella
storia della fotografia europea. Eletto “fotografo dell’anno” a Les Rencontres
d’Arles nel 2003, Petersen insegna prima presso la scuola di Christer Stromholm
e poi diventa direttore della Scuola di Fotografia e Cinema di Göteborg.
L’artista prosegue la sua indagine nelle carceri, nei manicomi e nelle case per
anziani. Per un lungo periodo vive in una prigione di massima sicurezza per
realizzare le fotografie del libro Fangelse (Norstedt, 1984). Nel 2005 viene
invitato da FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma a realizzare la Rome
Commission, progetto che affida annualmente, a un fotografo di fama internazionale,
un ritratto della città in totale libertà interpretativa. Nasce così Rome, a
diary un diario di scatti e personaggi alienati, isolati dal contesto e non
facilmente riconducili all’idea convenzionale della Capitale. La forma del
diario per immagini destabilizzanti e violente torna anche nel 2009 con Dear
Diary (Gun Gallery, 2009) e in City Diary (Steidl, 2011); costanti sono, negli
anni, i riconoscimenti internazionali a Petersen; nel 2010 è anche giudice del
BMW Prize a Paris Photo. Nelle immagini di Petersen, caratterizzate dall’uso di
un bianco e nero contrastato, colpisce sempre e comunque il forte rapporto tra
il soggetto e il fotografo, la relazione, il dispiegarsi della realtà
attraverso una singola fotografia; le parole del fotografo stesso ben descrivono
questo processo: “per me, è l’incontro che conta, le immagini sono molto meno
importanti“. La fotografia di Anders Petersen è ossessionata dall’essere umano,
dall’enigma che lo accompagna e dalla solitudine e la profondità dei
sentimenti. blog.fotografiafestival
All images © Anders Petersen
All images © Anders Petersen
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