mercoledì 2 aprile 2014

LEONARD FREED | PHOTOGRAPHER

La fotografía es un lenguaje visual que está todavía en mantillas. 
… una buena fotografía debe tener un buen diseño: todo lo que haya en la fotografía tiene que ser esencial. Nunca es como una pintura donde puedes hacerla perfecta. La fotografía no debe ser absolutamente perfecta. Eso la mataría. 
"Me involucro con algo que es un problema para mí", explica, de su obra, "algo que yo quiero una respuesta a, y utilizo la fotografía para explorar".
 Leonard Freed

Born in Brooklyn, New York, to working-class Jewish parents of Eastern European descent, Leonard Freed first wanted to become a painter. However, he began taking photographs while in the Netherlands in 1953, and discovered that this was where his passion lay. In 1954, after trips through Europe and North Africa, he returned to the United States and studied in Alexei Brodovitch's 'design laboratory'. He moved to Amsterdam in 1956 and photographed the Jewish community there. He pursued this concern in numerous books and films, examining German society and his own Jewish roots; his book on the Jews in Germany was published in 1961, and Made in Germany, about post-war Germany, appeared in 1963. Working as a freelance photographer from 1961 onwards, Freed began to travel widely, photographing blacks in America (1963-65), events in Israel (1962-2006), the Yom Kippur War in 1973, and the New York City police department (1972-79). He also shot four films for Japanese, Dutch and Belgian television.
Early in Freed's career, Edward Steichen, then Director of Photography at the Museum of Modern Art, bought three of his photographs for the museum. Steichen told Freed that he was one of the three best young photographers he had seen and urged him to remain an amateur, as the other two were now doing commercial photography and their work had become uninteresting. 'Preferably,' he advised, 'be a truck driver.'
Freed joined Magnum in 1970 and became a full member in 1972. His coverage of the American civil rights movement first made him famous, but he also produced major essays on Poland, Asian immigration in England, North Sea oil development, and Spain after Franco. Photography became Freed's means of exploring societal violence and racial discrimination.
Leonard Freed died in Garrison, New York, on 30 November 2006.
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Leonard Freed (1929 - 2006) è un fotografo, fotogiornalista e documentarista statunitense.

Nato a Brooklyn da genitori ebrei della classe operaia proveniente dall’Est europeo, il suo sogno da ragazzo era quello di fare il pittore.
Tuttavia, nel 1953, iniziando a scattare fotografie mentre si trovava nei Paesi Bassi, scoprì che questa sarebbe stata la sua strada.

Nel 1954, dopo aver viaggiato in Europa e in Nord Africa, tornò negli Stati Uniti per frequentare la New School, studiando fotografia con Alexey Brodovitch, direttore artistico dell’Harper’s Bazaar.
Nel 1958 si trasferì ad Amsterdam per riprendere la comunità ebraica della città.
In seguito Freed sviluppò le sue ricerche sul tema dell’ebraismo, indagando con la fotocamera la società tedesca e le sue radici: il suo libro sugli ebrei in Germania è stato pubblicato nel 1961 e Made in Germany, sulla Germania del dopoguerra, è apparso nel 1965.

Durante gli anni sessanta continuò a lavorare come fotoreporter freelance.
Documentò, in una serie di scatti memorabili che gli diedero notorietà internazionale, l’attività del Movimento per i Diritti Civili in America (1964-65), viaggiando per il paese insieme a Martin Luther King nella sua celebre marcia attraverso gli Stati Uniti, dall’Alabama a Washington.
Entrò a far parte dell’agenzia Magnum nel 1972.
Nel 1973 fu inviato in Medio Oriente per la Guerra del Kippur; in seguito realizzò vari reportage sul Dipartimento di Polizia di New York (1972-79), sulla Polonia, sull’immigrazione asiatica in Inghilterra, sulle ricerche di petrolio nel Mare del Nord, sulla Spagna del dopo-Franco.

Negli ultimi anni Freed ha continuato a fotografare in Italia, paese che amava in modo particolare, in Turchia, in Germania, in Libano e negli Stati Uniti. Inoltre ha girato quattro film per le televisioni giapponese, olandese e belga.

Per Leonard Freed, la fotografia è soprattutto il mezzo per esplorare la violenza sociale e la discriminazione razziale in ogni angolo del pianeta.






















All images © Leonard Freed/Magnum Photos

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