martedì 12 maggio 2009

ARTIGIANATO AL SERVIZIO DEL LUSSO


Prima ancora di essere un marchio di lusso nell’era del multibrand, l’insegna Bulgari rappresenta la storia di una famiglia e l’evoluzione del gioiello tra lo scadere del XIX secolo e il XXI secolo. A 125 anni dalla sua fondazione, giunge un riconoscimento a un'azienda che ha saputo coniugare l’estetica di un manufatto alla qualità del prodotto e dei suoi materiali. Ma Bulgari è anche una firma internazionale che fonda la sua immagine sull’impegno etico: si oppone al mercato dei “diamanti insanguinati” e per il suo 125° anniversario, nel 2009, aderisce alla campagna dell’associazione Save the children con un progetto benefico “Riscriviamo il futuro” per il quale ha realizzato un anello in argento, cui parte del ricavo della vendita andrà all’associazione. Per celebrare il marchio, le Poste Italiane hanno emesso il 24 aprile un francobollo da 0,60 euro che riproduce una collana in oro, platino e pietre preziose, realizzata nel 1965. STORIA DI ALTRI TEMPI - La famiglia Boulgaris, originaria del piccolo villaggio di Kallarrytes nell’Epiro, apparteneva alla categoria degli argentieri greci e produceva principalmente cinture, fibbie, foderi di spada che si rifacevano allo stile bizantino. Il fondatore della maison, Sotirio Bouglaris, che più tardi cambiò il nome in Bulgari, lasciò il paese per trasferirsi a Corfù, successivamente a Brindisi, poi a Napoli e infine stabilirsi, nel 1881, a Roma, dove aprì una bottega in via Sistina nel 1884. Nel 1905, con i figli Costantino e Giorgio, inaugura la gioielleria al numero 10 di via Condotti (Palazzo Lerpi), che ancora oggi resta il negozio principale della famiglia Bulgari. La produzione è connotata da un’abilità tecnica antica dove il mito e l’arte bizantina si fondano nell’immaginario classico di Sotirio che riesce a innovare i confine delle forme e degli stili. Nel primo decennio del Novecento, Bulgari rinnova il suo linguaggio formale e i due figli, che lentamente subentrano alla giuda dell’azienda, sviluppano un sempre maggior interesse per la creazioni di gioielli associati alla ricerca delle pietre preziose. Partecipano al movimento Art déco e negli anni ’40 inventano uno stile che contamina il classicismo greco-romano al Rinascimento Italiano e alla scuola orafa romana del XIX. Mentre Giorgio si dedica alla gestione commerciale dell’azienda, Costantino si applica nello studio dell’arte orafa antica. Negli anni ’50-‘60 lo stile innovativo di Bulgari viene conclamato a livello internazione conquistando i protagonisti del mondo del cinema e del jet-set. Una produzione industriale che preserva l'aura artigianale - come venne evidenziato in nella mostra "Artigianato e Palazzo" promossa in occasione dell'anno Italia - Giappone" nel 2001 - tanto che ogni gioiello prende forma attraverso un disegno realizzato ad acquarello o a tempera, mentre la mano dell'artigiano ne cura la morbidezza, le rotondità e la perfezione conciliate ai materiali impiegati. Nel libro “Bulgari”, edito da Electa, le curatrice Amanda Triossi e Daniela Mascetti, ripercorrono la storia della famiglia e quella della sua produzione artistica.

DAL 1970 AD OGGI – Gli anni Settanta segnano una tappa decisiva nell’azienda che avvia la prima fase di espansione


Mentre allarga la sua produzione lanciando, nel 1977, il primo orologio BVLGARI BVLGARI, considerato oramai un classico nel mondo dell’orologeria. Per questo settore fonda nel 1980 la società Bulgari Time, a Neuchatel, in Svizzera per gestire la creazione e produzione degli orologi. Qui Bulgari è riuscito a combinare un design raffinato ai meccanismi sofisticati, garantiti dai criteri di alta qualità di certificazione svizzera. Dichiara Alba Cappellieri - professore associato presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano insegna Storia dell' Architettura e del Design e Design del Gioiello- che “negli anni ‘70 Cartier e Bulgari si sono resi conto che bisognava rendere più accessibili i propri prodotti. Questa è stata un grande operazione di marketing che ha reso possibile la sopravvivenza di marchi che con i pezzi unici era garantita. Ecco allora Bulgari che divide Magnificent jewellery e la gioielleria, intendendo per la prima quella dei pezzi unici e per la seconda pezzi a prezzi più accessibili. A prova del vero - conclude la Cappellieri - al momento il fatturato di Bulgari si basa sulle vendite di profumi, occhiali e la suddetta categoria di gioielleria seriale”. Un'esigenza del multibrand sentita a partire degli anni Ottanta.

Nel 1984, Paolo Bulgari, figlio di Giorgio, diviene presidente dell’Azienda, mentre Nicola Bulgari e Francesco Trapani sono nominati, rispettivamente, vicepresidente e amministratore delegato. Negli anni Novanta l’azienda diversifica la produzione, di pari passo alle esigenze di un mercato internazionale e sempre più competitivo. La stagione del multibrand si inaugura con la produzioni di accessori, pelletteria, foulard, cravatte, occhiali e poi nel 1993 entrando nel mercato dei profumi con l’Eau Parfumée au Thé Vert, a cui segue la fondazione della società Bulgari Parfums, con sede sempre in Svizzera. Da metà anni Novanta la società viene quotata alla Borsa di Milano, e prosegue la diversificazione avviando nel 1996 la prima collezione in seta. Una strategia aziendale di verticalizzazione del Gruppo che porta nel 2000 ad acquisire nuovi marchi di alta orologeria tra cui Daniel Roth e Gérald Genta, e nel 2002 acquisendo il 50% Crova, un marchio storico dell’alta gioielleria che nel 2005 diventerà al 100% della Bulgari. Investe nei servizi e nei beni di lusso come espressione dello stile di vita italiano fondando tra l’altro la Bulgari Hotel&Resorts, una joint venture tra Bulgari e Luxury Group, la divisione alberghi di lusso della Marriot International. L’ascesa dell’azienda non si ferma, e nel 2004 propone nuovi lanci di prodotti associati a una strategia di sviluppo del business e di valorizzazione, che culmina nella produzione di gioielli in diamanti per cui viene creata una società partecipata al 50% da Bulgari International Corporation e per il restante 50% da LLD Diamonds Ltd., società controllata interamente dal Gruppo Leviev, il più grande produttore di diamanti tagliati al mondo. Tra le altre acquisizioni nel settore dell’orologeria entrano a far parte del Gruppo Bulgari due aziende elvetiche, la Cadrans Design e la Prestigi d’Or. Nel settore degli accessori, Bulgari acquisisce l’azienda toscana Pacini, ridenominata Bulgari Accessori srl, attiva nella produzione di borse in pellami e tessuti pregiati. Il 2005 viene ricordato come un'annata storica dell'azienda che propone una nuova collezione di straordinari pezzi unici in diamanti, presentata a Milano durante la settimana della moda ma anche per l'incremento di punti vendita all'estero tra cui in Giappone.

LA MOSTRA A PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI – L’esposizione “Bulgari. Tra eternità e storia 1884-2009. 125 anni di gioielli italiani” che s’inaugura il 22 maggio 2009 presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma, a cura di Amanda Triossi, propone un percorso che approfondisce la storia del marchio fin dalla sua fondazione. Saranno presentate oltre 400 opere della maison, tra gioielli, orologi e oggetti preziosi, affiancati da numerosi documenti, disegni e fotografie dei clienti più celebri, tratti dall’archivio storico dell’azienda, tra cui industriali, aristocratici, artisti famosi come Andy Warhol - grande ammiratore di Bulgari- e divi del cinema. Una mostra retrospettiva che evidenzia il legame della Bulgari con la città eterna dove fu fondato il primo negozio. Due secoli di attività durante i quali la produzione della Bulgari correva parallela alle esigenze della moda e dell’innovazione sia tecnica che stilistica.
Dalle creazione Art Déco, inizio Novecento, allineato al gusto francese, il pubblico potrà ammirare i vari stili che si sono avvicendati nell’arco del XX secolo: lo sfarzo degli anni Cinquanta, con pietre dal taglio "cabochon" che si rifà allo stile rinascimentale, la profusione dei diamanti come nella "Spilla tremblant" e l’esplosione dei colori delle pietre preziose considerato il "rinascimento del colore" con forme naturalistiche e assimetriche negli anni Sessanta. Si giunge all’epoca glamour della pop art e al disegno geometrcio connotato dal contrasto cromatico anni '70 esemplificato dal "Giro collo con cingolo con orecchini pendenti". Mentre negli anni Ottanta, il gioiello si adegua alla esigenze del prêt-à-porter che impone, come ricorda la Triossi, un nuovo modo di pensare e di produrre gioielli.
In mostra, dunque, una serie di oggetti mai apparsi in pubblico, provenienti da collezionisti privati, e prodotti tratti dalla Collezione Vintage Bulgari, una collezione museale permanente di oggetti fuori commercio.
Carlotta Degl’Innocenti
In pillole:125° anniversario di Bulgari
Campagna “Riscriviamo il futuro” con Save the Children presentata nel mese di febbraio 2009.
Emissione francobollo "Bulgari", Poste italiane, 24 aprile 2009.
Mostra:Bulgari. Tra eternità e storia 1884-2009. 125 anni di gioielli italiani
22 maggio - 13 settembre 2009Palazzo delle EsposizioniRomaSito della Maison: bulgari
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