giovedì 14 maggio 2009

IL COMÒ PARLA PORTUGUÊS

Al Salone internazionale del mobile tenutosi a Milano numerosi eventi animati anche dalla creatività dei designer verdeoro. Una presenza sempre più assidua e significativa nella kermesse milanese.
In occasione della quarantottesima edizione del Salone internazionale del mobile, tenutasi dal 22 al 27 aprile scorsi presso i padiglioni di FieraMilano a Rho, il capoluogo lombardo si è trasformato, come ogni anno, nella capitale mondiale del design. Mentre produttori e buyer del settore arredamento erano impegnati nello spazio fieristico convenzionale, un esercito di addetti ai lavori, appassionati, modaioli e curiosi ha invaso le vie di Milano. In centinaia di migliaia hanno presenziato a oltre quattrocento manifestazioni programmate nell'ambito del Fuori salone. Mostre, showcase e feste a tema hanno dato forma alla Settimana mondiale del design, a cui sono intervenuti progettisti arrivati da ogni angolo del pianeta. Brasile compreso, ovviamente. E proprio alle nuove tendenze verdeoro erano dedicati alcuni importanti happening.


Milano, pubblico alla mostra Rio Design (foto A. Bon)

Dal punto di vista strettamente commerciale, la presenza brasiliana al Salone si è concretizzata nella partecipazione di Lumini a Euroluce, rassegna dell'illuminazione svoltasi in parallelo all'evento principale. La società di São Paulo, diretta dal designer Fernando Prado, è stata per tre volte vincitrice del premio tedesco "iF Product design award". A Milano ha lanciato la nuova lampada "Lift" e ha riproposto i consolidati modelli "Bossa", "Luna" e "Led it be", con i quali da anni fa concorrenza a colossi italiani come Artemide e Flos.
Designer affermati, i fratelli Fernando e Humberto Campana di São Paulo sono storicamente legati a fabbricanti europei. In questa veste, non potevano ovviamente mancare all'edizione 2009 del Salone. Popolari e inseparabili, attivi da venticinque anni, rappresentano la punta di diamante della progettazione brasiliana contemporanea. La loro produzione spazia da opere di valore artistico assoluto (esposte al MoMa di New York e all'Albert museum di Londra) a oggetti riconducibili alla dimensione industriale pura.
Hanno collaborato con le maggiori aziende che producono mobili e complementi di design, ad esempio con le svizzere Vitra e Swarovski e con le italiane Alessi e FontanaArte. Per la pisana Edra, i Campana hanno presentato al Salone alcuni pezzi (sofá, armadi, cristalliere) costruiti intorno al tema "Shining", dove un senso di sfavillante brillantezza è ottenuto dall'utilizzo di una pluralità di materiali. I due hanno pure preso parte, nel Fuori Salone, alla manifestazione denominata "InterniDesignEnergies". "Parasols", una loro installazione in fibra intrecciata richiamante le oca, le soluzioni abitative comunitarie dei nativi brasiliani, è stata posizionata nel Cortile d'onore dell'Università degli studi. Il grande magazzino "La Rinascente" di piazza Duomo ha dedicato un'intera vetrina a due esemplari in oro della loro nuova specchiera "Miraggio" con cornice tagliata al laser, anch'essa realizzata per Edra.


'Conjunto Pandeiro' di Cirlei Santos e Maria Helena Torres


Visto a Milano anche il carioca Sérgio Rodrigues. Ottantenne, è considerato il padre del design verdeoro. Negli anni cinquanta e sessanta, per primo avvicinò la moderna progettazione d'arredamento a elementi primordiali della cultura brasiliana. Disse di lui il grande urbanista Lúcio Costa: «Sérgio è in grado di recuperare lo spirito del mobilio coloniale, insieme ai principali aspetti della tradizione indigena, conciliando Brasil-brasileiro e Brasil-de-Ipanema».
Nel 1957, Rodrigues creò la famosa poltrona "Mole", vincitrice dell'allora fondamentale Concorso internazionale del mobile di Cantù. Il progetto, acquistato dalla bergamasca Isa, fu commercializzato in tutto il mondo con il nome di "Sheriff". Con cuscini in cuoio naturale su una struttura in legno di jacarandá, l'oggetto rivoluzionò il concetto di poltrona da riposo, coniugando informalità, funzionalità e una precisa identità nazionale. Al Salone 2009, Sérgio Rodrigues ha esposto la sua nuova linea di mobili presso lo stand ClassiCon, società tedesca che distribuisce in esclusiva i suoi prodotti, su licenza LinBrasil.
Tre importanti spazi del Fuori salone, uno in via Sant'Orsola, gli altri due all'interno degli hotel Dover e Minerva, hanno ospitato "Brasil è così", interessante esposizione dedicata alle avanguardie creative verdeoro e alle microimprese nazionali del design. Curata da Pedro Paulo Franco e da Christian Ullmann, in collaborazione con l'atelier paulista di decorazione A lot of, la mostra era divisa in tre sezioni. La prima, denominata "Dis pares: Rio e São Paulo", era incentrata su scatti della fotoreporter gaúcha Giovanna Nucci che cercavano di stabilire un parallelo tra le due grandi metropoli.

'Mãos contemporary art' allo spazio Superstudio Più. Veduta totale di un'installazione

La seconda, "Homenagem para o designer Michel Arnoult", comprendeva riletture della sedia "Pelicano" disegnata dal celebre architetto francese radicato in Brasile. A quattro anni dalla scomparsa di Arnoult, architetti e writers hanno dato nuove forme all'oggetto, vincitore nel 2003 del premio indetto dal Museu da casa brasileira di São Paulo. La terza, "Design do Brasil para o mundo", raccoglieva oltre quaranta opere di giovani progettisti brasiliani. Al suo interno, particolarmente ammirata è stata la poltrona "Tarrafa" del catarinense Ricardo Bardaal. Nelle parole dell'autore «un pezzo concepito a partire dalla consapevolezza che le responsabilità sociali e ambientali devono essere caratteristiche indissociabili del design attuale. La moderna progettazione deve ambire sia alla valorizzazione delle comunità e degli individui che le compongono, grazie a una remunerazione giusta e degna del loro lavoro, che alla conservazione delle risorse naturali».
Presso l'ex-Industria di via Forcella è andato in scena "Floresta móbile", evento che ha introdotto un nuovo concetto di design al servizio della produzione di oggetti di decorazione costruiti con residui rinnovabili. Organizzato dal Conselho euro-brasileiro de desenvolvimento sustentável (Eubra), proponeva le collezioni "Clima", "Caipirinha com pizza" e "Paisagem brasileira", ispirate all'arte popolare brasiliana. Tutti gli oggetti esposti, dal design particolarmente innovativo, erano fabbricati da artigiani provenienti da comunità a basso reddito del nord e del nord-est brasiliano.
I materiali utilizzati, a impatto ambientale limitato se non di recupero, comprendevano legnami nativi e i loro scarti di lavorazione, stoffe e vetri rigenerati, led luminosi a basso consumo di energia, fibre naturali e pellami rinnovabili. Interessanti il lampadario eco-fashion a energia solare "Cocar" disegnato da Jum Nakao, la poltrona eco-sostenibile "Kyoto" di Robson Oliveira e la panchina "Sérgio Rodrigues", dedicata al decano dei designer brasiliani dalla figlia Verônica Rodrigues. In occasione di "Floresta móbile", Eubra ha diffuso un sintetico rapporto sul processo di deforestazione nel bacino amazzonico.

Poltrona 'Tarrafa' di Ricardo Barddal esposta all'evento 'Brasil è così'

Circa tre milioni di metri cubi di resti del disboscamento rimangono ogni anno inutilizzati. Nella migliore delle ipotesi, una parte di essi è impiegata come legna da ardere. Il Consiglio calcola che, una volta trasformati in mobili o suppellettili e successivamente commercializzati in Brasile e all'estero, potrebbero garantire un fatturato di almeno un miliardo di euro l'anno, triplicando il reddito pro-capite degli abitanti dei nove stati amazzonici, nonché di quelli del Ceará e del Piauí.
Sotto la sigla "Mãos contemporary art" si celano due giovani designer emergenti del panorama brasiliano, Alessandro Jordão e Kiko Sobrino. Entrambi sono in possesso di un master in arti plastiche, conseguito presso la fondazione "Armando Alvares" di São Paulo e si sono successivamente formati ai corsi parigini del museo del Louvre e a quelli milanesi dell'accademia Domus. A Milano, quest'anno, si sono presentati al Superstudio Più, grande spazio di via Tortona, nella zona diventata da alcuni anni una vera e propria cittadella del design.
I due hanno deciso di unire le proprie "mani" (da cui il loro acronimo professionale) per «trasformare il quotidiano e il bidimensionale nel tridimensionale o, addirittura, in un'improbabile ma comunque esistente quadrimensionale, usando la realtà umana come strumento e fonte ispirativa». Interpretando il design con spirito ludico, utilizzano forme e tonalità cromatiche inusuali, mettendo l'estetica al servizio della funzionalità.
Le loro installazioni comprendono forme d'arte e linguaggi comunicativi diversi tra loro, combinando ad esempio decorazione, disegno e fotografia con elementi audio e video. Gli oggetti contenuti nei loro scenografici quadri d'insieme sono simili ai personaggi di una storia. Divertente il loro puff "Aligator" in pelouche verde. Sinuosa la chaise longue "Bikini Brasil", che richiama idealmente il corpo di una donna. Inquietanti le sedie e i tavolini "Bullet prove", in vetro temperato che pare sforacchiato da proiettili.



Borse della linea 'Rio' di Gilson Martins

Il 25 aprile, presso la sede della Camera di commercio e industria di Milano, si è tenuta "Morar mais por menos - o chique que cabe bolso", esibizione di una selezione di progetti tratti dall'omonima mostra itinerante che ha già toccato una decina di città brasiliane. In essa, architetti, decoratori e paesaggisti presentano ambienti al tempo stesso arredati in maniera sofisticata, genuinamente brasiliana e al giusto prezzo. Tutti con il comune denominatore della sostenibilità.
In Brasile, queste mostre-mercato si concludono sempre con una liquidazione totale dei prodotti esposti, a prezzi ribassati fino al 60 per cento. Proprio l'aspetto commerciale dell'avvenimento, piuttosto insolito per il mondo del design italiano, ha suscitato particolare interesse. In futuro la formula "guarda, scegli, compra" potrebbe trovare spazio anche da noi, rendendo il mobile d'autore più accessibile e avvicinandolo al grande pubblico.
Quarantadue professionisti, in rappresentanza di ventidue marchi commerciali, per un totale di sessantuno progetti, sono stati al centro dell'attenzione nel corso di "Rio + Design", rassegna dedicata al meglio della produzione carioca contemporanea, che si è tenuta presso Palazzo Affari ai Giureconsulti, nella centrale piazza Mercanti. I lavori esprimevano, con intensità variabile, la tipica iconografia della cidade maravilhosa ma volevano essere soprattutto il simbolo di una nuova imprenditorialità votata alla produzione di qualità, espressa nei settori dell'arredamento, della confezione e della meccanica, nonché nei segmenti della lavorazione dei metalli, della ceramica e delle pietre preziose.
Coordinato dalla responsabile per la comunicazione Paula Acosta, l'evento organizzato dalla Segreteria per lo sviluppo economico dello stato di Rio de janeiro, rappresentata da Dulce Ângela Procópio, e dall'Agenzia di appoggio alle micro-imprese Sebrae, nella persona di Sergio Malta, ha raccolto nell'arco di sei giorni un pubblico stimato in 300mila unità. Una significativa parentesi è stata dedicata al lancio del libro "Indio da Costa", sull'opera dell'omonimo designer. Il quale tra le altre cose, ha presentato a Milano un suo progetto per il rifacimento del lungomare e dei popolari chioschi di Copabana, inserito in un piano che dovrebbe interessare ben trenta chilometri di spiagge del litorale carioca.


Lampadario 'Ninho Jequitibá' di Atelier Monica Carvalho prodotto da Ncs Design

Impossibile descrivere o anche solo elencare tutti gli articoli che questa piccola fiera del "Made in Rio" ha messo in vetrina. Limitandoci ad alcuni, la sedia "Aviador" di Mendes-Hirth è ispirata allo stile aviatorio degli anni 50, aggiungendo fantasia al binomio forma-funzione. Il "Conjunto Pandeiro" di Begmu, creato da Cirlei Santos e Maria Helena Torres, si è aggiudicato il concorso "Rio de bar em bar - Design de botequim 2008". È un insieme composto da un tavolino a forma di pandeiro, tipico tamburello del samba, e da quattro sedie.
La serie di lampadari "Ninho", creata da Monica e Angela Carvalho per Atelier Monica Carvalho/Ledpoint, sfida i limiti tra materia, luce e tecnica, riproducendo nidi d'uccello stilizzati grazie all'utilizzo di materiali naturali e gusci di frutta. La tavola da skateboard "Folha seca" di Fibra Design Sustentável è prodotta in Bioplac, un composto a strati formato da laminati di bambù, pupunha e altre fibre organiche. La molletta da bucato "Prendedor multiuso" di Coza, disegnata da Taciana Abreu e Marcela Albuquerque, ha vinto un premio al Macef, salone milanese della casa. Assicura la biancheria e funge da gancio. Gilson Martins ha presentato la sua collezione di borse e accessori.
La linea "Lixo nobre" è fatta con ritagli di tessuto, "Rio" riproduce scenari da cartolina della città, "Escultura" si fonda su concetti sperimentali e "Brasil" reinventa l'Ordem e progresso da ogni punto di vista. La sgargiante seggiola da esterni in acciaio massiccio "Deliciosa" di Fernando Jaeger per Ofício ha un disegno ispirato alle forme della "costola di Adamo", fogliame tipico della Mata atlântica.
Tra le promesse del design brasiliano, infine, c'è stato anche chi a Milano è giunto in viaggio-premio. Era il caso dei dodici studenti mineiro di architettura e progettazione, in arrivo da Belo Horizonte, vincitori del concorso "Minas design" istituito da Sebrae/MG. Per loro una fitta agenda di impegni all'interno sia della fiera vera e propria che del Salone satellite, dove esponevano giovani designer. Inoltre, visite al Politecnico, alla Triennale, a fabbricanti italiani di mobili e al grande stand Ikea.
Il Salone internazionale del mobile si è dimostrato, ancora una volta, appuntamento imperdibile per i cacciatori di trend, soprattutto grazie ai tanti eventi della Settimana del design e del Fuori Salone, animati quest'anno anche dalla creatività dei designer verdeoro. La loro presenza sempre più assidua e significativa alla kermesse milanese non potrà che avere benefici riscontri, promuovendo il loro nome e quello del Brasile all'interno dei ricchi mercati del design d'arredamento e del modernariato d'autore.
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1 commento:

  1. Wow, fantastica exposicione di mio paese verdeoro. Brasile sta facendo scuola. ;))
    Ciao, Catone.
    Un abbraccio.
    Sill

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