Il duo belga Oki Dok (photo: clown-net.com)
Spogliato del naso e dei suoi colorati orpelli, il clown del duo belga si è così letteralmente ridotto in mutande per regalarci, tra acrobazie, gag improvvisate e irresistibili duetti, una parodia grottesca e pungente di quel culto ossessivo di forma e bellezza che ogni giorno in Occidente pervade il nostro bombardamento mediatico.
L’ottima padronanza tecnica, conquistata tra le tante alla celebre scuola di Montréal, insieme a una complicità di coppia degna di Stan Laurel e Oliver Hardy, ha portato da tempo questo giovane duo, recentemente reduce dalla lunga kermesse all'Avignone Off, in giro per il mondo, perennemente in cerca di un’arte, o meglio di un clown, riconoscibile non per la sua maschera ma per la sua personalissima e continua evoluzione, dove al genere, sia esso circo o teatro, è lasciato solo lo spazio dell’ispirazione. Privi di affettazione e di sterile lirismo, gli Oki Dok hanno lasciato al pubblico il piacere della leggerezza, un abbandono alla risata che insegna a non prendersi troppo sul serio, in nome di un sorriso che, oggi come oggi, ci dicono, vuole essere anche e soprattutto attimo di semplice respiro.
I clown Xavier Bouvier e Benoit Devos, già nel mezzo di una brillante carriera, e già in sincronia con i “loro clown” così ben tratteggiati nei loro precedenti spettacoli, hanno deciso di cercarne degli altri. E li hanno trovati! Hanno trovato due loro nuovi clown, con uso minimalista di trucco e costumi, ma con un uso sapiente e virtuoso di tecniche del corpo, espressioni facciali, utilizzo dello spazio, composizione delle relazioni fra i personaggi e con il pubblico, senso del timing. Xavier e Benoit hanno così dimostrato che per ognuno di noi esistono, forse, diversi clown. Così facendo forse confonderanno ulteriormente le idee a critici, teorici e storici. Ma ben venga la confusione e la dialettica, perché uno dei motivi di esistere del clown è proprio quello di confondere e far pensare, oltre che far ridere, proprio quello che fanno gli OKidOK.
Fonte: http://www.clown-net.com/
Nessun commento:
Posta un commento