10 febbraio - 22 maggio
PALAZZO REALE
Piazza Duomo 12 - Milano
L'ortolano, al rovescio e al diritto
ORARI mar, mer,ven,dom 9.30-19.30/ Lunedì 14.30-19.30/Giovedì e Sabato 9.30-22.30.La biglietteria chiude un’ora prima. BIGLIETTI Intero € 9,00/Ridotto € 7,50/Ridotto scuole € 4,50/Ridotto famiglia € 19,50 INFO 0292800375
Autoritratto - 1575 circa
Praga - Narodni Gallery
Praga - Narodni Gallery
Pittore milanese (Milano 1527-1593) noto soprattutto per le sue grottesche teste composte, ritratti e busti allegorici basati sull'illusione della figura, ottenuta attraverso composizioni di fiori, frutta, verdura e animali. Figlio di Biagio, pittore accreditato presso la "Veneranda Fabbrica del Duomo" e discendente da un ramo cadetto di un'aristocratica famiglia milanese, presso la bottega paterna iniziò la sua attività artistica verso il 1549, anno in cui lo sappiamo impegnato nel disegno di cartoni che dovevano servire per la costruzione delle vetrate del Duomo di Milano. Tale impegno continuò negli anni successivi: gli vengono infatti attribuiti con sufficiente certezza i cartoni preparatori delle storie di Santa Caterina di Alessandria, realizzate nel 1556 da un maestro vetraio tedesco. Nel 1556 lavorò al Duomo di Monza, con un monumentale affresco nel transetto settentrionale, rappresentante l’Albero di Jesse, condotto in collaborazione con Giuseppe Meda (morto a Milano 1599). Nel 1558 fu impegnato nella realizzazione di un cartone per un arazzo nel Duomo di Como.
Tuttavia poco altro si sa sulla restante attività artistica di Arcimboldi nel primo periodo milanese. Si deve tuttavia pensare che essa sia stata piuttosto intensa e neppure limitata al solo campo della pittura, visto che lo storico Paolo Morigia, amico di Giuseppe, parla di lui come di "... Pittore raro, e in molte altre virtù studioso, e eccellente; e dopo l'haver dato saggio di lui, e del suo valore, così nella pittura come in diverse bizzarrie, non solo nella patria, ma anco fuori, acquistossi gran lode...".
Il giurista
Il passo del Morigia dianzi citato continua narrando quello che fu l’episodio decisivo della vita e della carriera di Arcimboldi: la sua partenza, nel 1562, alla volta di Vienna, invitato a corte dal principe (e futuro imperatore) Massimiliano II d' Asburgo. Nella capitale austriaca Giuseppe "...fu molto benvoluto e accarezzato da Massimiliano, et raccolto con grande umanità, et con honorato stipendio ...".
Nonostante la fama internazionale presto raggiunta, il catalogo delle opere di Arcimboldi a noi pervenuto è piuttosto scarno. Esso si incentra in larga misura sulle famose teste composte, fisionomie grottesche ottenute attraverso bizzarre combinazioni di una straordinaria varietà di cose o di forme viventi.
Il bibliotecario - 1566 circa
Stoccolma - Skoklosters Slott - Styrelsen
Stoccolma - Skoklosters Slott - Styrelsen
Primavera
Madrid - Real Academia de Bellas Artes de San Fernando
Madrid - Real Academia de Bellas Artes de San Fernando
Estate - 1573
Parigi - Louvre
Parigi - Louvre
Autunno - 1573
Parigi - Louvre
Parigi - Louvre
Inverno - 1563
Vienna - Kunsthistorisches Museum
Vienna - Kunsthistorisches Museum
Aria
Basilea - Collezione privata
Basilea - Collezione privata
Fuoco - 1566
Vienna - Kunsthistorisches Museum
Vienna - Kunsthistorisches Museum
Terra - 1570
Vienna - Collezione privata
Vienna - Collezione privata
Acqua - 1566
Vienna - Kunsthistorisches Museum
Vienna - Kunsthistorisches Museum
Sono 148 i disegni - raccolti nel così detto Carnet di Rodolfo II conservato presso il Gabinetto dei disegni e delle Stampe degli Uffizi a Firenze - che testimoniano il poderoso impegno di Giuseppe come coreografo degli eventi ludici alla corte viennese. Essi rappresentano costumi fantastici per le dame e i cavalieri, slitte con cigni o con sirene, sfilate in corteo, bizzarre acconciature femminili e altro ancora.
Alla morte di Massimiliano, Arcimboldi passò al servizio del suo successore Rodolfo II e – com'era prevedibile – incontrò subito la stima incondizionata del nuovo imperatore, stanti i suoi noti interessi per gli studi alchemici e per tutto ciò che appariva esoterico e "maraviglioso" nel campo dell'arte, delle scienze e della cose naturali ("naturalia").
Giuseppe si mosse a Praga quando Rodolfo vi stabilì la capitale dell'impero e nella "città magica" agì anche come consigliere per le molteplici acquisizioni che andarono via via ad arricchire la strepitosa "Kunst und Wunderkammer" di Rodolfo. Per i lunghi anni di servizio prestati alla corte imperiale, oltre alla fama artistica e al benessere economico, Arcimboldi beneficiò di speciali onorificenze fino a essere nominato da Rodolfo "Conte Palatino". Con la promessa di rimanere al servizio dell’imperatore, Giuseppe ottenne il permesso di tornare, nel 1587, nella sua Milano.
Flora - 1591 circa
Rodolfo II in veste di Vertunno - 1591
Stoccolma - Skoklosters Slott - Styrelsen
Vertunno era il dio delle mutazioni
Gli si attribuiva la facoltà di trasformarsi in qualsiasi cosa desiderasse
Stoccolma - Skoklosters Slott - Styrelsen
Vertunno era il dio delle mutazioni
Gli si attribuiva la facoltà di trasformarsi in qualsiasi cosa desiderasse
Giovanna d'Austria (1548 - 1578)
moglie di Francesco I de' Medici
1562/65 - Kunsthistorisches Museum - Vienna
moglie di Francesco I de' Medici
1562/65 - Kunsthistorisches Museum - Vienna
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