Comincia così il suo percorso d’indagine della psiche umana, cercando di maturare come artista, trovando la propria vocazione: dipinge la bellezza e la perfezione, ma ciò non esaurisce le sue ambizioni, perciò decide di cercare un’immagine veritiera dell’uomo nei suoi aspetti più oscuri.
L’uomo bestia è dunque il risultato di questa ricerca e la personificazione del vizio, del peccato, il difetto diviene caratteristica pregnante della rappresentazione concreta dell’alterego dell’uomo, una visione negativa e una positiva:si può cogliere infatti nei quadri di Rita la bellezza alternativa, dell’osceno. Attraverso la donna mascherata, dai lineamenti e dalle forme morbide e fluenti,e attraverso gli sfondi semplici che circondano il soggetto accogliendolo in atmosfere essenziali e lineari, l’artista dimostra l’ostinata speranza di una catarsi dell’uomo, affinché abbandoni il superfluo e divenga padrone dei propri istinti. Oltre ai soggetti affascinanti ed inquietanti, ciò che colpisce l’osservatore delle opere dell’artista è l’uso cromatico calibrato e sofisticato, caratterizzato da tinte vivaci, con la prevalenza di colori caldi, del rosso sanguigno, che è il simbolo massimo della passione e della proibizione.
L’artista si appresta così a creare un gioco d’attrazioni, di figure, forme, tinte, suscitando curiosità e polemiche e sfruttando al massimo gli svariati mezzi comunicativi dell’arte.
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