









Le sue immagini esplorano più i sogni che la realtà, sebben fortemente caratterizzate dalla sanguigna personalità sempre espressa dalla persona ritratta, e dall'uso della colorazione manuale dell'immagine che produce per se un effetto onirico e non realistico, anche se, ad onor del vero, la scelta di Jan fu dettata dalla accidentale difficoltà di reperire pellicole e sviluppi a colori. Le sue immagini sono contemporaneamente un pugno nello stomaco ed un gioioso inno alla vita, sprizzano forza da tutti i pori, a volte in modo divertente, a volte patetico, o altre volte un poco volgare... proprio come la vita vera. Da qualche anno Jan Saudek si è dotato di un grandioso sito internet con quasi 400 sue immagini online, ed anche alcune della sua modella/musa/moglie Sarah. Obbligatoria la vista, senza fretta, e la riflessione: sulla vita in genere e sul modo tutto particolare di Jan e Sarah di comunicarla.






























Il risultato è quanto di più decadente la fotografia abbia proposto nell’ultimo secolo; non a caso Saudek ha deciso di pre-datare tutte le sue immagini al 1800, quasi a voler creare un parallelo tra se stesso e i maestri vittoriani: Dante Gabriel Rossetti, William Hunt ma – soprattutto – Oscar Wilde.
Le riprese, durante i suoi primi anni di carriera artistica, venivano effettuate in una cantina, usando come sfondo un muro scrostato dall'umidità che era perfetto per sfumature e tonalità di grigio che restituiva alle foto. Ora può permettersi diversi appartamenti anche lussuosi ma in tutti ha riprodotto quello stesso muro che ha usato tante volte in gioventù. Lavora con artisti quali: Paule Pia, Karsten Fricke, Jean-Pierre Vorlet e David Travis dell’Istituto d'arte di Chicago.
Mi sa che ci vado a vederla. sì, belle.
RispondiEliminaChe cosa interessante e belle immagini. Il corpo umano in tutte le sue forme.
RispondiEliminaCiao Catone.
Sill