Verso la fine del XVIII secolo, la caricatura di tipo fisionomico da rappresentazione etica del buffo, del deforme, del grottesco si trasforma, soprattutto nella liberale Inghilterra, in strumento di satira politica. Napoleone e la Francia post rivoluzionaria bonapartista sono il bersaglio prediletto delle feroci vignette inglesi. Intorno alla prima metà dell'Ottocento il primato della caricatura passa alla Francia, dove Charles Philippon fonda nel 1831 il giornale umoristico "La Caricature" . Con la collaborazione di Honoré Daumier (1809-97), la garbata satira politica del giornale assume i toni veementi della denuncia sociale.
Al suo debutto l'artista pubblica, infatti, una caricatura del re Luigi Filippo che distribuisce croci al merito nelle vesti di Gargantua, l'eroe-ghiottone creato dalla fantasia di Rabelais, esponente della letteratura barocca francese. Daumier finisce in prigione reo di lesa maestà. Una volta libero, egli ripropone la satira politica con
Rue Transnonain il 15 aprile 1834. L'opera si ispira a un cruento episodio di repressione della rivolta popolare scoppiata a Lione durante la Monarchia di Luglio di Luigi Filippo (1831-47). L'anno successivo "La Caricature" viene soppressa in base alla legge contro la libertà di stampa. La nuova testata, fondata dallo stesso Philippon, "Il Charivari" , limiterà i successivi interventi alla sola satira sociale. Proprio tramite la caricatura giornalistica Daumier, pittore e scultore, si impone all'attenzione del pubblico. Egli si serve della tecnica litografica, inventata durante l'ultimo decennio del XVIII secolo, che gli consente un tratto dai contorni e dalle ombreggiature sfumate. L'ausilio della matita grassa litografica gli permette quello stile pittorico che Charles Baudelaire così commenta: "Il suo disegno è naturalmente colorato, le sue litografie (...) evocano l'idea del colore. La sua matita contiene molto di più del nero necessario per tracciare i contorni. Essa suggerisce il colore, come il pensiero; è il segno di un'arte superiore... . La scultura è spesso il punto di partenza per la pittura e il disegno di Daurnier, come nel caso dei trentasei busti di parlamentari, eseguiti nel 1832 in creta dipinta a olio, dai quali egli trae le litografie pubblicate ne "La Caricature" . Sintesi e deformazione plastica sottolineano in scultura il "carattere" delle personalità ritratte con la stessa forza dissacrante dei disegni. Illuminante a questo proposito é l'interpretazione che Baudelaire darà della caricatura nel suo De I'essence du rìre et généralement du comique dans Ies arts Plastiques (1855). Nella dégradatìon della forma lo scrittore vede infatti l'espressione icastica e geniale di tipi, la simbolizzazione di caratteri; attribuisce, quindi, la dimensione del sociale alla caricatura e la definisce comique signiflcatif. Dal 1848, con l'avvento della Seconda Repubblica, Daumier riprende la satira politica nel "Le Charivari"; nel contempo, si dedica anche alla pittura, volgendo l'attenzione alle precarie condizioni di vita del popolo (Il vagone di terza classe) e ai soggetti tratti dalla vita quotidiana (La zuppa) . Ne Il dramma (c. 1862) Daumier svolge il medesimo tema in due successive versioni attraverso il mezzo litografico e la pittura a olio: nella litografia prevale il dettaglio, il tratto nervoso individua i singoli personaggi e accentua il senso grottesco dell'immagine. Nel dipinto, invece, Daumier intensifica il realismo della rappresentazione, evidenziando la "massa" degli spettatori, posta in primo piano, di fronte alla quale si apre il chiarore improvviso della scena. All'impeto di tali soggetti, Daumier alterna la sottile ironia delle litografie ispirate al Don Chisciotte di Cervantes ( Don Chisciotte e la mula morta, 1867). Quindi, con una nutrita sequenza di dipinti e opere grafiche l'artista affronta il tema della giustizia illustrando in particolare episodi di vita forense.L'intensità poetica dell'arte di Daumier è esaltata dal confronto con alcune caricature coeve, volte a ridicolizzare l'opera pittorica di Courbet. La vignetta Le ragazze di paese, pubblicata nel 1852 ne "Le Journal pour rire" , deride l'omonimo quadro presentato da Courbet al Salon dello stesso anno Il ritorno dal mercato, di Courbet, maestro pittore, ironizza su Contadini di Flagey di ritorno dalla fiera, in particolare sulla rigidità delle forme e sui presunti errori di impostazione compositiva del pittore. Questa caricatura riprende e conferma il giudizio corrente circa le "inguaribili ingenuità e incapacità tecniche" di Courbet. La caricatura di Daumier, che pure si fonda sull'esagerazione dei tratti caratteristici e sul conseguente stravolgimento degli esatti rapporti proporzionali, non suscita mai il riso. La sua vena comica si stempera nell'umorismo e nel tono ironico, si trasfigura nella gravità della satira politica o nella drammaticità della forma grottesca (che si nota anche nella rivisitazione del tema evangelici di (Vogliamo Barabba) : essa è, comunque sempre intesa a infrangere la pesantezza retorica dell'arte ufficiale, per mettere a nudo gli aspetti negativi della realtà politica e sociale del tempo.
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