sabato 10 luglio 2010

XVIII 2010 FESTIVAL SETE SÓIS SETE LUAS

Il Festival Sete Sóis Sete Luas saluta José Saramago, grande uomo dalla immensa umanità. Saremo sempre riconoscenti per tutto il sostegno che ci ha dato fin dall'inizio ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza a Pilar. Celebreremo il suo ricordo e la nostra amicizia ad Azinhaga, sua terra natale, dove, per suo desiderio, avrà luogo una sezione speciale del Festival Sete Sóis Sete Luas dal 10 al 15 luglio. Crediamo che José preferisca essere ricordato così. [>]

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Ecco alcuni degli artisti partecipanti al Festival:

TCHALÊ FIGUEIRA (Capo Verde) « L’universo dell’isola »

Espone al Centrum Sete Sóis Sete Luas di Pontedera (Pi) il più grande pittore capoverdiano contemporaneo

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Carlos Alberto Figueira nasce a S. Vicente, Capo Verde, il 2 ottobre 1953.
Tra il 1976 e il 1979, frequenta la Scuola delle Belle Arti di Basilea, in Svizzera.
Artista eclettico. Scrittore di romanzi e racconti. Poeta. Illustratore di copertine di libri.
Collabora attivamente in numerose attività ed eventi culturali.
Pittura. Scrittura. Poesia. Ma, soprattutto, un grande artista plastico.

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Tchalê Figueira è un profondo ammiratore del vivere, della Vita e dell’Arte come sua espressione più bella e completa. Non solo come ciò che perdura, ma come spazio dell’esercizio più libero della celebrazione e (ri)creazione dell’esistenza.

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Fortemente intriso della cultura e dei valori umanisti delle isole di Capo Verde, strategicamente situate in mezzo all’Atlantico, Tchalê scruta il mondo. Ne sente le storie nel vento e nelle maree che incrociano l’arcipelago. Ne ascolta i problemi e le angosce, le contraddizioni. Un mondo complesso, abitato da uomini complessi, strade già (per)corse per far ritorno a Capo Verde, alla sua isola di São Vicente, con cui ha un rapporto di enorme complicità.

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È forte questo legame alla sua città-porto, in particolare alla sua Rua da Praia (“la mia università del mondo”), luogo di pace che riporta alla memoria l’infanzia e la gioventù e gli offre quel microcosmo popolato di figure popolari in cui è simultaneamente attore e, con gran piacere personale, decifratore grazie alla captazione di sfumature della Vita che quotidianamente lo anima.

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La sua pittura è perciò vibrante, piena di energia, sia nell’esplosione delle forme e del colore esibito dalle tele, sia nel tratto sintetico, dal marcato senso poetico, che lavori più recenti esplorano su sfondo nero.


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Le attraversa entrambe un’originale spontaneità creativa, uno squarcio di creatività che cerca di captare il momento – quel momento in cui il sogno è stato sognato, in cui l’inconscio riporta un pezzo di memoria, in cui per strada la composizione degli elementi si è coniugata fino a diventare quadro, in cui il mondo ha fatto un passo che collide con gli ideali di Pace e Giustizia che gli sono cari.
È una pittura di emozioni forti, caratteristica che si estende poi alla sua scrittura narrativa e poetica, avendo già pubblicato due opere e avendone un’altra in cantiere. Ma Tchalê è un uomo di emozioni che il pennello si incarica di far passare sull’immensa galleria di figure che va creando, in cui predominano donne, musicisti, figure del carnevale di Mindelo, animali. Uomo colto e lettore ossessivo, è lì che confluiscono anche questi elementi del suo sapere letterario, sociologico, politico, di pari passo con quelli che, in una qualsiasi panchina della città, gli vanno sospirando vecchi marinai e cantastorie.
E c’è una “malizia” di provocazione e di sfida nell’atteggiamento di molte di queste figure (specie le donne), un’ironia sottesa alla composizione, un comico di situazione o un candore commovente che ci interpellano e ci attraggono in questo suo universo, spesso quasi onirico.
Esprimono, d’altro canto, un esercizio di libertà che ai bambini è concesso con più generosità, e da cui questi traggono grande piacere, e che Tchalê sperimenta ed esplora spesso sfidando convenzioni sia sul piano artistico che su quello dei codici sempre più stringenti e sempre più omologanti. “L’uomo rispecchia solo quando non nega il molteplice o ascolta il divenire del mondo”, diceva il suo amico poeta João Vário.
Tchalê Figueira è dunque una figura di rilievo e indispensabile nella contemporaneità artistica capoverdiana, certamente colui che più espone fuori da Capo Verde, frutto di un riconoscimento ottenuto soprattutto in Europa, dove ha studiato, ma anche in Africa occidentale, dove è già stato premiato alla biennale di Dakar.
E non è tutto: pittore e musicista, Figueira è anche poeta e autore di romanzi e racconti. Dalle sue isole di Capo Verde, l’arco di quest’uomo deve puntare lontano per raggiungere i suoi bersagli. Con più di una freccia al suo arco, non gli manca niente per colpire.
Questo personaggio sarebbe da leggenda se non appartenesse ai nostri giorni.
Centrum Sete Sóis Sete Luas
Viale Rinaldo Piaggio, 82
Pontedera (Pi)
Info : tel. 0587.090493e-mail : info@7sois.org

FRANCESCO NESI
Francesco Nesi è nato in Toscana a San Casciano Val di Pesa, il 30 settembre del 1952, attualmente vive e lavora a Tavarnelle Val di Pesa.

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E’ un pittore autodidatta. Il suo amore per l’arte lo ha spinto a dipingere sempre, e nel tempo la sua dedizione si è tradotta in un vero e proprio impegno, dove la passione può finalmente prendere spazio e tempo totale. Così è diventato un vero e proprio lavoro, e Nesi è un pittore a pieno titolo.
Il messaggio di questo excursus è chiaro e irrefrenabile: ogni sogno nel cassetto deve essere realizzato, per amore della nostra vita. Così questo sogno permea tutta la creazione pittorica di Francesco, la dimensione toscana è congeniale, le colline morbide arcobaleniche sono un humus essenziale. Da questo terreno così ben fecondato, nasce un albero fantastico da dove si diramano personaggi tra il trasognato e l’ironico, volanti e svolazzanti, colori vivaci e movimentati, colline, sogni, venti e tutto ciò che compone l’atmosfera nesiana.
Non è solo la docile natura toscana che costituisce il backgound dell’artista, ma c’è insieme tutta la cultura che questa terra trasmette. Il Medioevo, il Rinascimento di Firenze non possono lasciare indifferenti; il Ponte Vecchio, il Palazzo della Signoria, il Duomo sono da Nesi rivisitati con la sua personale sensibilità, in un’ottica talvolta squisitamente deformante.

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Fin da fanciullo nel percorso scolastico, ha sempre ricevuto premi di disegno e pittura; nell’85 il premio più importante è stato il Premio Bargellini, e la successiva mostra personale alla Biblioteca Nazionale di Firenze. La stessa città lo ha visto presente alla Stazione Leopolda, all’Associazione G. Battista, all’ex convento della Leopoldina, protagonista in primo piano all’Hotel Excelsior, all’Hotel Helvetia Bristol. Nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio ha ricevuto il Premio per la pittura del Fiorino D’oro.

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Nella penisola italiana molte città lo hanno ospitato con mostre collettive e personali; da vigevano a Ferrara e poi Brescia, Parma, Lucca, Bari, il Palazzo Barberini a Roma, solo per citarne alcune.
Un più largo respiro lo porta a esporre sconfinando in Europa: in Germania a Monaco e a Minden, in Francia a Parigi, a Cap d’Antibes, a Chaumont. Nesi arriva fin negli Stati Uniti, esponendo per la prima volta oltre oceano all’Artexpo di New York nel 1997. Inizia poi una costante collaborazione con una galleria nella città di Carmel in California, e a Seattle.
Le sue opere sono sempre apprezzate per l’armonia del colore e la sapiente costruzione del paesaggio che accoglie le sue figure.

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Ad una prima lettura sembra di facile interpretazione, ma non lo è affatto. I suoi personaggi a volte sono interpreti di un sogno felice, ma a volte esprimono anche una ricerca ai tanti punti interrogativi della vita.
Comunque nelle sue opere troviamo sempre un messaggio piacevolmente incoraggiante e spesso anche ironico e scherzoso.

11 – 25 de Agosto - Castril (Andalucía, España)
10 de Setembro - Castro Verde (Alentejo, Portugal)

OLIVIERO TOSCANI
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ASINI un originale progetto che presenta 50 gigantografie realizzate nel corso di una residenza artistica in Portogallo dal fotografo Oliviero Toscani. I soggetti sono asini portoghesi della razza protetta della regione dei Tras-os-Montes.Toscani li ha voluti fotografare come delle vere e proprie top model.

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Il progetto vuole richiamare l'attenzione su forme di comunicazione che reinventano lo spazio pubblico, che si colloca fra lo spettatore e l'opera d'arte, contribuendo alla definizione del fatto artistico nei suoi significati profondi.Lo spazio pubblico diventa così un luogo di creazione e di comunicazione."... Gli esseri umani stanno diventando tutti molto pigri. E poi chiamano noi gli asini! Sono loro i veri asini.

10 – 15 de Julho - Azinhaga (Alentejo, Potugal)
20 – 25 Luglio - Mascalucia (Sicilia, Italia)
12 – 19 de Agosto - Alfândega da Fé
(Tras-os-Montes, Portugal)

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