lunedì 13 settembre 2010

HEIGHTS OF OBSERVATION

Le vette di Vittorio Sella alla Panopticon Gallery

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Scalando vette da brivido come alpinista e fotografo, Vittorio Sella ha lasciato in eredità un patrimonio iconografico, che Ansel Adams non ha esitato ad associare alla definizione di ‘sublime’ per la viscerale intensità delle emozioni che è in grado di suscitare, in grado ancora oggi di insegnare molto sia agli esperti di alpinismo che di paesaggi fotografici.

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Spostandosi con destrezza dalle Alpi alla catena Ruwenzori ugandese, dall’Alaska alla spedizione sul K2 di Luigi Amedeo Savoia Duca degli Abruzzi nel 1909, Vittorio Sella è arrivato a cogliere picchi vertiginosi, pareti elettrizzanti, crepacci profondi e spaventosi come l’infinito, insieme alle dimensione emozionale delle atmosfere nebbiose e lo sfolgorio della luce sulla neve e i vari strati di roccia, raccolti da Summit.

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L’archivio di lastre e panorami, fragile ma ben conservato dalla Fondazione Sella di Biella, grazie anche alla speciale zaino inventato dallo stesso Sella per il trasporto dell’attrezzatura in alta quota e in luoghi remoti, sarà in parte esposto alla Panopticon Gallery di Boston con Heights of Observation e la selezione di fotografie delle sue spedizioni a cura di Tony Decaneas, visitabili  fino all’8 novembre 2010.

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