domenica 21 novembre 2010

SESSHŪ TŌYŌ (1420-1506)

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Figura di spicco nel panorama culturale del suo tempo, l’epoca Muromachi (Giappone 1333-1568), Sesshu fu un importante monaco Zen, ed anche un grande maestro della pittura ad inchiostro (suiboku-ga): per questo dedicò buona parte della sua vita, oltre che allo spirito, allo studio, ai viaggi ed alla politica, anche all’ esercizio ed insegnamento di tale arte. Realizzò molte opere, oggi in gran parte perdute; ciò che resta è però sufficiente a farci capire il suo genio, ed alcuni suoi capolavori sono annoverati tra i tesori nazionali del Giappone. Sesshu è il nome che egli stesso scelse dopo aver raggiunto l’illuminazione, deriva dall’unione sia dei nomi di Josetsu e Shubun (suoi predecessori nell’arte della pittura di paesaggio), sia delle parole che in giapponese significano “barca” e “neve”. Tutto il materiale contenuto in questo sito proviene dalla mia tesi di laurea (in Lettere Moderne percorso filologico, presso l’Università degli Studi di Bologna, nell’anno accademico 2004-2005, con il professore di Storia dell’Arte dell’Estremo Oriente Giovanni Peternolli ) “Pittura Zen: Sesshu Toyo e il Rotolo Lungo delle Quattro Stagioni”, consultabile in cartaceo presso il Centro Studi d’Arte Estremo Orientale di Bologna.
Verso l’inizio dell’inverno del 1486, Sesshū Tōyō, monaco Zen, grande viaggiatore e maestro del suiboku-ga, realizzò il celebre Rotolo delle quattro stagioni, lungo sedici metri ed alto quaranta centimetri[1], che in epoca Meiji (1867-1912) fu designato tesoro nazionale col nome di sansui chōkan[2] ed oggi si trova (vedi foto qui sotto) nel palazzo della famiglia Mōri[3] a Hōfu, piccola cittadina in provincia di Yamaguchi, dove viene esposto al pubblico tutti gli anni nel mese di novembre.

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… solo dopo aver scattato le foto ho scoperto che era vietato! In tutti i musei del Giappone è vietato scattare foto.


[1] In realtà si tratta di 16 fogli di carta, lunghi circa un metro, uniti tra loro.
[2] “Rotolo lungo di paesaggio”. In origine la pittura era senza titolo, perché nel periodo Muromachi non si usava apporlo. I nomi con cui l’opera veniva chiamata all’epoca, che troviamo sulla scatola e nelle memorie della famiglia Mōri, sono “paesaggio di Sesshū” e “rotolo grande di Sesshū”.
[3] In origine vassalli degli Ōuchi, presso cui aveva vissuto e lavorato Sesshū, succedettero ai loro capi nel XVI sec.

Altre opere di Sesshū

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Sesshu Toyo, Paesaggio, particolare, Museo Nazionale di Tokyo

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Bodhidharma.and.Huike-Sesshu.Toyo.

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Sesshu Toyo, "Winter landscape."

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Sesshu Toyo - Lotuses

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Sesshu Toyo, Shubun (early 15th century), Reading in the Bamboo Studio.

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