Socotra
di Elio Filidei
Era una stupenda spiaggia bianca completamente isolata alle cui spalle altissime rupi si alzavano vertiginose. Dal nulla apparve un vecchio con il tipico copricapo e futa. E’ norma dare il benvenuto a chi arriva offrendo un pò di te ma noi avevamo solo una borsa frigo e gli porgemmo delle bibite. Il vecchio osservava l’interno della borsa e fu evidente che al suo interno c’era qualcosa che lui non aveva mai visto. Gli fu indicato di assaggiare… L’anziano uomo portò alla bocca ciò che non conosceva ma i suoi vecchi denti non sopportarono quel freddo intenso e sputò.
Anche la Natura sembra non avesse saputo dove collocare le isole dell’arcipelago socotrino, se in africa o in medio-oriente. Su Socotra, la più grande delle isole, si possono incontrare particolari specie vegetali che non sono presenti in altre parti del mondo. L’isolamento di questo arcipelago non ha però solo coinvolto piante e animali ma anche l’uomo.
Questo è un viaggio in un luogo che ormai sta scomparendo, dove non esistevano strade asfaltate ma solo percorsi, dove la vita iniziava con il sorgere del sole e terminava al tramonto, dove si viveva con quello che si pescava o coltivava, dove il ghiaccio era una favola sconosciuta.
La dove ancora la sabbia è bianca e gli uccelli e granchi sembrano essere gli unici padroni già si sente parlare di grossi alberghi. Dove prima arrivavano poche decine di turisti all’anno ora si effettuano voli speciali per sopperire a centinaia di visite al mese e solo i monsoni, a volte, riducono questo flusso…
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