Il rapporto di
Paul Klee con l’
Italia è il filo conduttore della mostra allestita nelle sale della
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e aperta al pubblico dal 9 ottobre 2012 al 27 gennaio 2013.
In esposizione numerose opere sia di
Klee che di altri
artisti stranieri ed italiani, tra i quali
Kandinsky,
MoholyNagy,
Max Bill,
Albers,
Licini,
Soldati,
Perilli,
Novelli.
"Mazzarò" di Paul Klee
N
atura,
architettura,
classicità e
musica sono i quattro punti che riassumono l’Italia nella visione di Klee, ossia le fonti della sua arte, le basi tanto dei processi creativi quanto degli sviluppi propriamente tematici della sua opera. Tuttavia, per
Klee l’Italia rappresentava soprattutto la visione della
classicità, e questo spiega i suoi due viaggi in
Sicilia. Non potendo recarsi in Grecia, studiò attentamente la
Magna Grecia alla luce del suo amore per la
letteratura classica e per il
mito, che si manifesterà prepotentemente nell’ultima fase creativa, dominata da un senso tragico dell’esistenza. Anche la sua passione per la
musica trova delle dirette connessioni con l’
Italia.
Affascinato dal
melodramma, già durante il primo viaggio del 1901-1902, il giovane aspirante artista annota regolarmente nel suo diario tutte le rappresentazioni teatrali e operistiche e i concerti cui ha modo di assistere, commentandone esecuzione e regia scenica.
"Colori e colonne", opera del 1931 di Paul Klee
Non meno interessante del percorso che presenta la visione dell’Italia nell’opera di Klee è il percorso inverso, quello della
ricezione di Klee in Italia. Conosciuto soprattutto attraverso le
Biennali veneziane, che hanno esposto capolavori della sua produzione (tra i quali
Superscacco o
Festa notturna),
Klee è sicuramente tra gli artisti più amati del mondo tedesco e numerose, significative testimonianze di questo interesse hanno contraddistinto la cultura italiana del Novecento.
Artisti come
Melotti,
Licini,
Novelli – tutti presenti nella collezione permanente della Gnam -, e critici come
Argan,
Ponente,
Dorfles hanno contribuito in modo determinante a far conoscere
Klee in
Italia, supportando la vivace attività di gallerie a Milano, Torino, Bologna, che hanno permesso la circolazione costante delle sue opere e la creazione di importanti nuclei collezionistici dei suoi lavori.
La mostra, a cura di
Tulliola Sparagni e
Mariastella Margozzi, è accompagnata da un
catalogo pubblicato da
Electa.
Paul Klee, Afide gigante,1923
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