All images © LUCA MARELLA
http://lucamarella.com/
********************************************
LA SOLITA TRISTE STORIA ITALIANA
Abbandono, decadimento, degrado, incuria, miseria,
vagabondaggio e sciacallaggio. No, tranquilli. Non siete in qualche zona di
guerra, ma solo all'Ospedale al mare al Lido di VENEZIA, e dentro a quel che è
rimasto del 2°nosocomio più importante d'Europa del secolo XX. Penserete ad
un'incubo dal quale vi risveglierete. Invece, purtroppo, tutto questo è una
realtà, che ha perso la sua stessa identità. Veneziani delle isole, dei
sestieri e dei quartieri, benvenuti all'Ospedale al mare 2012, e all'interno
dei suoi padiglioni, oramai dismessi dal 2003. Siate i benvenuti, ma a vostro
rischio, in questi corridoi, dove oggi regna il silenzio del " sogno
" di uomini e donne veneziane: il sogno dell'Ospedale al Mare, nel quale
si praticavano le cure elioterapiche, e la terapia "mare e sole" in
spiaggia e sulla terrazza panoramica. Un ben del cielo, ed un vero sogno
dell'anima, che ancor'oggi qualcuno si chiede se sia esistito davvero.
E'difatti, siamo nel 1933, quando grazie al Decreto Regio, nasce ufficialmente
l'Ospedale al Mare, ed i padiglioni ospedalieri per le cure elio-terapiche. Il
luogo scelto è quello di S.Nicolo', dove si trovava il "vecchio"
Ospizio Marino. Siamo tra la spiaggia, la diga e l'ancora giovani Oasi, ovvero
in un luogo strategico per le persone ammalate, che necessitano di cure, per
quel tempo "alternative". Li', difatti, è possibile trovare le fonti
naturali di energia, quali quelli dell'aria, della luce, e sopratutto del mare,
che servono come elementi per rafforzare il corpo del futuro paziente. Nasce in
questo modo il " sogno " del Nuovo Ospedale al Mare, in un contesto
naturale di acqua, cielo e sole. I Veneziani, all'epoca, amano la loro città, e
si adoperano in sinergia perchè quei diventi eccellenza per tutta Italia.
E'difatti, passano solo 6 anni, che l'OAM viene classificato
"specializzato di prima categoria", e di fatto, a diventare uno dei
più importanti d'Europa per il termalismo marino. Si aprono cosi', come un
fiume in piena, stagioni d'oro per il nuovo centro elio-terapico, e per i
reparti dei bambini "polio", ortopedia, pediatria, e ginecologia. Nel
frattempo, la terapia marina comincia a dare i primi risultati, grazie anche a
infermieri specializzati, e del primario Luciano Magni. L'OAM diventa il
riferimento italiano sopratutto per milioni di piccoli italiani, che vogliono
venire a curarsi nella spiaggia di VENEZIA. Domande, che fanno arrivare il
numero di lavoratori a 1500. I bambini vanno a curarsi sulla sabbia, i pazienti
prendono il sole sulla terrazza del Monoblocco, e gli infermieri accompagnano
gli ammalati in piacevoli serate al Teatro Marinoni. Anche molti cittadini
Europei arriveranno. Siamo tra il '50 e il '60, e' l'OAM è una vera apoteosi di
solidarietà e di lavoro, di convegni al Marinoni, e di medici che hanno chiesto
il trasferimento da altri ospedali. E cosi'arrivano all'OAM i vari Gardini, i
Rebuffi, e i Voltolina, che proseguiranno il lavoro di medici precedenti,
soprautto del dott.Rossani. E' l'ospedale è pieno di conoscenza, e di
eccellente Pubblica Amministrazione, sotto l'occhio vigile del direttore
sanitario dott.Melli, e del suo mitico ragioniere Mello. E'aria fresca, con i
battesimi della chiesetta, e le serate al Marinoni, e gli occhi degli ammalati
che piangono dalla commozione per questa struttura. Ma ad un certo punto, il
sogno cambia. Avviene alla fine del'70, quando arrivano le prime chiusure di
reparti, anche all'isola di Poveglia. E'solo la miccia che avvia il declino.
L'operazione successiva, difatti, è il trasferimento della stessa direzione
sanitaria. E cosi'nel 1998, altri reparti chiusi, e l'inzio dello
smantellamento del monoblocco. Nel frattempo, l'area dell'ospedale stà per
essere abbandonata, e le fazioni politiche cominciano a fiutare l'affare di una
grande vendita, alcuni per scopi elettorali, alcuni per risistemare un bilancio
comunale in forte sofferenza. Nel 2003, dopo proteste dei veneziani, scioperi
della fame, falo', ed cordoni umani per difendere l'orgoglio di VENEZIA,
esattamente il 2 Ottobre, si spengono le luci degli ultimi reparti
dell'Ospedale al Mare. Vengono chiuse solo quelle, perchè invece rimangono
aperte porte e finestre, attraverso le quali oggi, riescono ad entrare nei vari
padiglioni persone bisognose, o peggio professionisti del furto del rame. La
storia di oggi dell'Ospedale al Mare, è anche inutile riassumerla. Quello che
resta di un grande orgoglio, sono i vari reparti sventrati di tutto. I
corridoi, le stanze dei medici, degli infermieri, e degli ammalati, sono oggi
una tomba del Bene Comune di VENEZIA. Ed è tutto qui, quello che resta, del
sacrificio e del lavoro di uomini e donne, e del loro sogno oramai spezzato.
Non spaventatevi, non siete in guerra. Siete solo arrivati all'Ospedale al Mare
2012. (Tello De Marco)
Nessun commento:
Posta un commento