sabato 28 settembre 2013

IL MIO MONDO, LA VITA, I VIAGGI | STEFANO FARAVELLI

“Sono nato a Torino il 10 Aprile del 1959, sono sposato e ho quattro figli.
Ho trascorso un'infanzia felice con lunghi soggiorni estivi in un castello all'imboccatura della Val Maira, dove a cinque anni credo di vedere (e mio fratello con me) un uomo molto piccolo con gli occhi da gatto che passa attraverso le porte chiuse. Ho grande confidenza con pietre piante e animali e allevo anfibi di varie specie in un cassetto sotto il letto. Precoce la scoperta della pittura e del disegno: mio padre mi dona a sei anni la sua scatola di acquerelli Lukas.
Folgorante la scoperta dell'Oriente: il mio libro preferito è "Ghirlande d'Iran" un'antologia di miniature persiane (sono le prime immagini di cui ho memoria), successivo ma ugualmente fondante l'incontro con Durer e Bosch (sulla monografia del Baldass).
Le mie letture preferite sono: atlanti, enciclopedie e manuali di zoologia. Frequento il liceo artistico e poi l' Accademia di belle arti di Torino: dopo lunga eclissi creativa (bevo l'amaro calice dell'arte contemporanea) mi iscrivo all'università dove frequento l'istituto di orientalistica e mi laureo con una tesi di filosofia morale; riprendo a dipingere e ne faccio un mestiere svolgendo un'intensa attività espositiva in Italia e all'estero.
Viaggio nel vicino, medio ed estremo oriente.
La mia doppia vocazione di peintre-savant mi orienta quindi verso il carnet di viaggio: nel 1994 esce 'Sindh. Quaderno indiano',a questo primo carnet seguono altri su Cina, Mali, India, Egitto. Ho stretto forti legami con la Biennale du Carnet de Voyage di Clermont-Ferrand e dal 2004 sono presidente dell'associazione 'Segni dagli Orizzonti' per la quale ho creato mostre e incontri sui taccuini di viaggio.
Importante, sebbene circoscritta (1987 -1997) la mia collaborazione, come scenografo, pittore e creatore di marionette, con il "Teatro dei Sensibili" di Guido Ceronetti.
Sono visiting professor dell'USI, università della Svizzera Italiana (scuola del viaggio) e della Scuola Holden Di Torino."

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All images © Stefano Faravelli 
Website
Stefano Faravelli - carnet di viaggio
Il grande carnettista Stefano Faravelli che con i suoi magnifici taccuini ci porta in Giappone, Cina, Egitto, Marocco, Mali...
Quando li realizza, Faravelli include nelle sue pagine anche francobolli, biglietti di viaggio, etichette ed altri oggetti cartacei così da portare il mondo visitato dentro il taccuino. "Chiamo questo tipo di apporti «Lacrimae rerum». Dare loro spazio nelle mie opere vuol dire «ascoltare il pianto delle cose»”.
Scriveva Charles Baudelaire: “Nessuno è più adatto a gustare un paesaggio di colui che lo osserva per la prima volta, poiché la natura si presenta allora in tutta la sua estraneità, non ancora infiaccata da un troppo frequente sguardo”.
Come scrive Faravelli: Viaggiare con il taccuino, disegnando come faccio da anni, è il mio modo di risarcire il mondo -il creato- dall'usura dello sguardo «infiacchito».
E ancora: quando disegno un paesaggio, un bambù, divengo quel paesaggio, quel bambù.
E' verissimo.
Ricordo la prima volta in cui vidi Venezia nel 1988, ne rimasi così rapito che annotai sul mio taccuino:
"quando salii sul traghetto cominciai ad avvertire una strana sensazione...
ero sempre più assente, non ero più in me.
Ero in quelle pietre secolari, in quei legni, in quell'acqua profonda e lamentosa...
La Serenissima la chiamano, ma è una città spietata che ti rapisce il cuore.
E' meravigliosa, è crudele...
Perchè non sono una gondola?
Un gradino di una qualsiasi scalinata?
Anche l'ultima pietra di una città eterna?
E voler diventare un'oggetto non è forse la volontà più acuta di annullarsi?"


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