Gian Paolo Barbieri nasce in via Mazzini, nel centro di
Milano nel 1938, in una famiglia di grossisti di tessuti. Proprio nel grande
magazzino di tessuti di suo padre acquisisce delle competenze che gli saranno
utili nel suo fare fotografia di moda. Come per altri grandi, Armani per
esempio, è il teatro ad esercitare un potente fascino sulla fantasia, tanto da
farlo iscrivere alla scuola di recitazione del Teatro Filodrammatici, tra il
1956 e il 1957. Insieme a due amici forma “Il Trio” e nella casa dei genitori
rappresentano dei drammi sentimentali: “Letto matrimoniale”, “La Traviata”, “Un
tram chiamato desiderio”. In seguito gli viene affidata una piccola parte non
parlata in ”Medea” di Luchino Visconti con Sara Ferrati e Memo Benassi. Diventa
attore, operatore e costumista insieme al suo “Il Trio” nel rifacimento di
alcune parti di famosi film come: La via del tabacco, La vita di Toulouse
Lautrec e Viale del tramonto. Il cinema americano degli anni ’50 costituisce
una base importante per lui, i drammi di Tennesee Williams o attori come James
Dean, Marlon Brando o ancora Lana Turner e Ava Gardner, donne bellissime
illuminate da una luce tutta particolare che le rendeva ancora più
affascinanti. Quando andava al cinema cercava di capire come queste attrici
potessero risultare così belle perciò quando tornava a casa utilizzava tutto
ciò che aveva in cantina per ricreare quella luce, prendeva le lampadine e le
infilava nei tubi di stufa ma con il tempo imparò che servivano le lenti di
Fresnel e i riflettori ma non poteva saperlo, non avendo frequentato alcuna
scuola. Il cinema gli diede il senso del movimento e l’occasione di portare la
moda italiana, nata su fondo bianco in pedana, in esterno, dandole un’anima
diversa.
All images © Gian Paolo Barbieri
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