Questo è un periodo in cui il Chiarello, fanciullo, riempie le pagine dei suoi quaderni di scuola con schizzi .... che suscitano l’ammirazione dei compagni
e l’indignazione dei familiari.
Passa gran parte della gioventù a vagabondare per tutta la penisola, affinando le sue doti artistiche per le strade della città più suggestive d’Italia.
Infine, torna nella sua città natale per vivere insieme alla donna di cui s’innamora e sposa. L’unico elemento di equilibrio nella vita travagliata dell’irrequieto e ribelle artista.
Al sostentamento della sua famiglia provvede sempre intersecando la sua arte con mille mestieri, ma la sua passione nei confronti della pittura lo
spinge sempre più prepotentemente a nutrirsi di tele, colori e pennelli per creare opere che vengono apprezzate e acquistate da una cerchia sempre più
estesa di persone.
Le raffinate capacità pittoriche del Chiarello, in particolare per i ritratti, le nature morte e il sacro, vengono immediatamente colte da alcuni mercanti
del nisseno. questi ultimi commissionano all’artista la realizzazione di opere che costituiscono una possibilità di esercizio per la sua mano, ma non permettono al suo estro di esplodere in pieno nelle tele, che vorrebbe piene di caldi colori barocchi e personaggi fiabeschi dal vago sapore naif, come,
invece avverrà in seguito. Infatti, stanco di produrre opere mercenarie, comincia a dipingere facendo emergere la fantasia che, partorita dalla sua
mente, si trasferisce nelle tele in scene di vita quotidiana nelle quali ironizza sui vizi e le pecche dell’uomo moderno.
I personaggi dipinti dal Chiarello, gonfi di peccato e bramosia, rappresentano la parte peggiore dell’uomo, quella più dedita al godimento e all’imperfezione.
Il tutto viene però descritto in chiave ironica, quasi bonaria infatti, come l’adulto bonariamente sorride quando scopre i guai commessi
di nascosto da un bambino, così il Chiarello nelle sue tele sorride e ironizza del buio che si nasconde dentro ognuno di noi.
Gli uomini bizzarri e le donnette ammiccanti dei quadri chiarelliani, in
chiave caricaturale, interpretano la volontà dell’artista di mettere in evidenza l’esasperazione dell’uomo che cerca la felicità nelle cose materiali, nei
piaceri della carne. Un uomo con le radici ben piantate per terra, assolutamente poco rivolto verso il cielo, che il Chiarello tira fuori dal suo mondo
interiore, attraverso quella ironia figurativa che lo contraddistingue, trasformando le tragedie della vita in commedie.
Nonostante la ferma ritrosia dell’artista nisseno nei confronti delle prime file, delle mostre e della mondanità, la straordinaria diffusione delle sue
opere presso svariate dimore di famiglie siciliane dimostra l’alto grado di apprezzamento che riesce ad ottenere il suo operato e il correlato potenziale
di gradimento, forse perchè a ognuno risulta gradevole l'idea di osservare nella tela il proprio vizio riflesso, come in uno specchio, che svela e ironizza,
come, di solito, si fa dei vizi degli altri ..... e sorride.
Achille e la Coscia
Alfio boxer
Alfio boxer 2
Amilcare e La Tromba
Amore Ladro
Andrea e il suo Cavallo
Angelo in Pretura
Arcangelo e Luisetta
Arialdo e la Moglia in Gita
Aristide
Babbo Natale
Cappuccetto Rosso
Carretto e Giocoliere
Cefalù
Chiar di Luna an Riva
Concetta
Donna Luisa
Dono ai Poveri
Ferie Di Agosto
Filippazzo
Gaspare con la Moglie
Ginetta e la Moto
Ginolgo e il Pianista
Giochi Equestri
Gita Fuori Città
I Duellanti
I fratelli Gino violinisti
I Pretendenti
I ragazzi Del Muretto
I Tre Suonatori di Chitarra
Il cavaliere Cresmise
Il Giudice
Il Minatore
Il Pianista
Il Re di Forchetta
Il Suonatore di Grancassa
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