mercoledì 16 giugno 2010

IL PALIO PARLA ARABO

La Padania in un articolo, a firma Marco Gargini, interviene sull’incarico dato al pittore Ali Hassoun per dipingere il Drappellone del Palio di Siena del 2 luglio con un titolo inequivocabile: “Le mani dei musulmani anche sul Palio di Siena”.

Hassoun:Il mio Palio sarà prima di tutto all'insegna del dialogo e dell'amore per la Festa e per la città di Siena, che conosco bene e sento anche mia essendoci cresciuto”


Mostra bozzetti - dal 28 giugno all' 8 luglio

Ali Hassoun è un artista sufi  e in ogni quadro canta il suo amore per Dio con un rullare di tamburo. Dipinge storie senza tempo, in dialogo continuo tra sfondo e primo piano, tra l'arte italiana del Rinascimento e il presente contemporaneo. Anche i suoi personaggi, che hanno i volti ambrati della gente mediorientale, i turbanti dei sapienti afgani e l'intelligente eleganza di chi non ha fretta e sa ascoltare, vivono una relazione - sempre dotta - tra sfondo e primo piano. Per l'artista libanese il rapporto tra la vita colorata e materica che da un lato si dipana davanti allo spettatore, e lo scenario etereo e monocromo che dall'altro dà alla storia una dimensione sacra, (simboleggiano, come in uno specchio, l'incontro mistico tra l'uomo e il suo alter ego celeste).
Dipinte a olio su tela, seguendo canoni classici e una figurazione naturalistica e tradizionale, le composizioni pittoriche di Ali Hassoun appaiono facili e di immediata lettura, ma la loro semplicità è ingannevole; sono in realtà immagini molto colte, che si sviluppano su più livelli interpretativi, acquistando lo spessore di allegorie morali e l'avvincente verità dei miti archetipi. In primo piano l'artista dipinge sempre a colori vivaci, con forme piene e tridimensionali, la storia senza tempo del suo popolo guerriero: giovani donne che si confidano in un giardino, una fanciulla che rammenda, un'altra che cammina veloce contro vento, l'allievo distratto e il maestro severo, il piccolo venditore di arance che accompagna i pellegrini, il falconiere mentre addestra un rapace, tre uomini seduti che si accingono a mangiare, rompendo il digiuno al tramonto e poi bellissimi cavalli arabi veloci nella corsa, nella giostra, al galoppo e in battaglia.
Nel secondo piano, invece, dipinti a grisaille - come si usava nel XVI secolo - e lavorati come acquerello, l'artista raffigura brani di pittura italiana del Rinascimento, tratti da celebri capolavori: San Giorgio e il Drago di Paolo Uccello occhieggia dietro la ricamatrice e crea un gioco di fioretto tra la punta dell'ago nella mano dell'innocente fanciulla e quella della lancia che trafigge il maligno. Qual è il messaggio da trattenere? La speranza di vita sta forse nella purezza del cuore?
Anche l'Annunciazione del giovane Leonardo da Vinci, realizzata quando stava a Firenze nella bottega del Verrocchio, diventa per Hassoun lo spunto che fa da quinta al suo L'allievo e il maestro, mentre le confidenze di due donne, una bambina e un'anziana, davanti alla Scuola di Atene di Raffaello, sintetizzano il racconto di una lezione più prosaica, ma non per questo meno tesa alla ricerca della verità. Qual è la cosa da imparare?
La speranza sta forse nel tornare a educare i giovani al perché della vita? È facile riconoscere poi l'Ultima Cena di Leonardo dipinta nello sfondo della tela intitolata da Hassoun La rottura del digiuno e non si fatica a cogliere un parallelo tra i due banchetti, mentre il Mosé di Michelangelo, alle spalle del giovane musulmano chiamato l'Amante, evoca il tempo dell'ascolto e della preghiera. E che dire del Viaggiatore dell'anima, in cui il falcone addestrato che torna all'uomo è metafora dell'anima attratta da Dio, mentre le sue ali si stagliano in primo pano, prolungamento di quelle di Pegaso, il cavallo alato che affianca Mercurio in un particolare del Parnaso di Andrea Mantegna, scelto da Hassoun come sfondo?
Sono proprio i cavalli la più recente passione pittorica di Ali Hassoun. Li dipinge in impennata, con la criniera al vento, le narici dilatate e i possenti muscoli tesi nello sforzo della corsa. Sono brani di pura pittura ma anche i veri protagonisti dei tre grandi e inediti teleri sul cui sfondo si levano turrite mura medioevali e si agitano gli spiriti del male. Ali Hassoun interpreta da par suo la Cacciata dei diavoli da Arezzo, uno degli episodi più celebri della vita di san Francesco d'Assisi, e rende omaggio al celebre affresco eseguito da Benozzo Gozzoli per la tribuna absidale del convento di San Francesco a Montefalco, in Umbria. Più difficile è scoprire il senso del fondale dell'Aranceto, occupato a tutto campo dalla Deposizione di Cristo dalla croce del Bronzino: davanti al dolore e alla morte dov'è la speranza?
Torna alla mente un'esclamazione di Teresa d'Avila (1515-1582), la mistica spagnola che riformò l'ordine del Carmelo guadagnandosi la santità e il titolo di dottore della Chiesa cattolica. È un'invocazione dell'anima, intensa come il profumo della preghiera sufi: "Spera, anima mia, spera. Tu non conosci il giorno né l'ora. Veglia premurosamente, tutto passa in un soffio, sebbene la tua impazienza possa rendere incerto ciò che è certo, e lungo un tempo molto breve. Pensa che quanto più lotterai, tanto più proverai l'amore che hai per il tuo Dio e tanto più un giorno godrai con il tuo Diletto, in una felicità ed in un'estasi che mai potranno avere fine".
Fonte

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Al tempio
olio su tela 60x85

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Il giardino delle noci
olio su tela 80x80

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Il viaggiatore dell'anima
olio su tela 60x75

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La battaglia di San Romano
olio su tela 150x150

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Beirut 2000 - 1995
Acrilico su tela 120x80
Collezione privata
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Beirut 2000 - 1995
Acrilico su tela 120x80
Collezione privata

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Quelli che vanno - 1996
Olio su tela 200x190
Collezione privata

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Quelli che restano - 1996
Olio su tela 200x190
Collezione privata

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Disoccupati - 1999
Tecnica mista su tela 100x100
Collezione privata

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Fumatori di hashish - 1999
Tecnica mista su tela 100x100
Collezione privata

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Un treno per la luna - 1998
Acrilico su tela 100x100
Collezione privata

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Segnali in codice - 1998
Acrilico su tela 150x150
Collezione privata

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Omaggio a Picasso - 1999
Acrilico su tela 120x120
Collezione privata

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Omaggio a Guttuso- 1999
Olio su tela 120x120
Collezione privata

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Il cantico dei cantici - 2001
Olio su tela 120x150
Collezione personale

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Mercato - 2001
Olio su tela 160x160
Collezione privata

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Senza titolo - 2009
Olio su tela 120x150
Collezione privata

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Ismaele - 2005
Olio su tela 200x250
Collezione privata

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Il sole a occidente - 2007
Olio su tela 170x220
Collezione privata

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Piazze d'Italia - 2009
Olio a semifresco su tela 170x220
Collezione privata

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