Un'occasione unica per ripercorrere le molte fasi della vita e della pittura di Jacqueline Joseph, un viaggio nelle forme e nei colori dei suoi quadri nei quali rivivono le storie ed i ricordi della sua terra di origine, Haiti.
Molte le testimonianze di personaggi illustri sui lavori della pittrice.
La personale Jacqueline Joseph ha il patrocinio del Comune di San Miniato.
La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9,00 alle 19,00 ed il sabato e domenica dalle 17,00 alle 19,00.
BIOGRAFIA Jaqueline Joseph nasce a Port au Prince, nell'isola di Haiti, in una famiglia numerosa composta da quattro sorelle e due fratelli. Il padre e la madre sono commercianti e gestiscono una fiorente attività di generi alimentari che permette loro di costruire una grande casa a Petionville, il quartiere residenziale di Port au Prince, dove la famiglia abita insieme a molti servitori. Ma la loro posizione sale nella scala sociale e in quella economica quando il padre Constant Elie Joseph diventa ministro del commercio e dell'industria con il governo Estimé. Si avvicinavano gli anni Cinquanta.
La giovanissima Jaqueline aveva già dimostrato attitudine per l'arte e soprattutto uno spirito irrequieto e una voglia irrefrenabile di conoscere il mondo. Così chiede e ottiene dal padre la possibilità di andare a studiare nella lontana Parigi, sognata culla delle arti e terra di confronto di numerosi artisti già famosi e noti anche in terra haitiana. Parte con il battello diretta nella "Ville Lumiere" insieme ad un'amica di famiglia ed è in mezzo al mare che compirà i suoi 16 anni. A Parigi si iscrive alla scuola Bouffemont e segue i corsi di Claude Perset, allievo di George Braque. Saranno cinque anni intensi, quelli francesi, intervallati da periodi trascorsi a Saint Paul de Vence, sulla costa azzurra, dove la giovane artista conosce e frequenta pittori famosi come Picasso, il poeta Jaques Prevert, lo scrittore, critico e artista Andrè Verdet. Conosce anche una figlia di Diego Rivera e, attraverso lei, la pittura del grande maestro messicano, da cui resta affascinata. È il 1955 quando va in Messico per conoscerlo, riuscendo ad entrare nel suo atelier, dove rimane per sei mesi, curiosa osservatrice e allieva attenta agli insegnamenti del maestro che, nel frattempo, diventa anche suo amico. Un primo ritorno nella solitudine di Haiti le permette di iniziare un intenso lavoro sulla base del bagaglio culturale acquisito, ma presto tornerà a Saint Paul de Vence, ospite dell'artista fiorentino Manfredo Borsi, già famoso per le sue ceramiche. È qui che conoscerà il suo futuro marito, Victor Nesti, di origini anglo-fiorentine, anche lui pittore, oltre che grafico. Si sposeranno nel 1960 in Svizzera per poi partire per una splendida luna di miele che durerà tre anni e che li porterà in molti Paesi d'Europa, dipingendo e conoscendo artisti di tutto il mondo. Il 1965 è l'anno che segna l'inizio della maturità artistica di Jaqueline con la sua prima mostra a Port au Prince, che le fa guadagnare la designazione a rappresentare la repubblica di Haiti alla Biennale di Venezia. Nel frattempo la coppia si trasferisce prima a Castiglioncello, poi a Torino e infine a Pisa. Ma proprio nella città toscana, dopo un intenso periodo di attività artistica che aveva portato le sue opere ad affermarsi in vari Paesi europei, Jaqueline Joseph decide di staccare i collegamenti con il mondo esterno. Continuerà a dipingere nel suo appartamento in pieno centro cittadino, senza più mostrare le sue opere se non a pochi amici. Con lei, nel suo splendido isolamento artistico, il compagno della sua vita, Victor Nesti, che molti ricorderanno per il libro di ricette disegnate pubblicato dall'amministrazione provinciale di Pisa. La morte di Victor, avvenuta oltre due anni fa, getta Jaqueline in un grande sconforto da cui solo l'arte e l'amicizia riescono a sollevarla. La mostra rappresenta un'occasione unica per ripercorrere le molte fasi della sua vita e della sua pittura, per immergersi in mondi lontani, distrutti dal tempo e dalla catastrofe provocata dal recente terremoto, rivivendo nella magia delle forme e nella vitalità dei colori il silenzioso e tragico destino di un pianeta donna rimasto immutato nei secoli, che ci sembra lontano anni luce, ma che è solo a poche decine di chilometri da paradisi turistici venduti a caro prezzo da qualsiasi tour operator. (Valeria Caldelli)
Inaugurazione della mostra di Jacqueline Joseph al Palazzo Inquilini di San Miniato (foto Germogli)
Opere di Jacqueline Joseph in mostra al Palazzo Inquilini di San Miniato (foto Germogli)
Opera di Jacqueline Joseph (foto Corsini)
Opera di Jacqueline Joseph (foto Corsini)
Opera di Jacqueline Joseph (foto Corsini)
Opera di Jacqueline Joseph (foto Corsini)
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