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giovedì 15 settembre 2011

DENARO E BELLEZZA

I banchieri, Botticelli e il rogo delle vanità

17 settembre 2011-22 gennaio 2012

Organizzazione: Fondazione Palazzo Strozzi 

Da un'idea di: James M. Bradburne
A cura di: Ludovica Sebregondi e Tim Parks

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Capolavori di Botticelli, Beato Angelico, Piero del Pollaiolo, i Della Robbia, Lorenzo di Credi – l’élite del Rinascimento – illustrano come il fiorire del moderno sistema bancario sia stato parallelo alla maggiore stagione artistica del mondo occidentale: la mostra collega quell’intrecciarsi di vicende economiche e d’arte agli sconvolgenti mutamenti religiosi e politici dell’epoca.

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Denaro e Bellezza. I banchieri, Botticelli e il rogo delle vanità
racconta la storia dell’invenzione del sistema bancario moderno e del progresso economico cui ha dato origine, ricostruendo la vita e l’economia europea dal Medioevo al Rinascimento. I visitatori possono entrare nella vita delle famiglie che ebbero il controllo del sistema bancario, cogliendo anche il persistente conflitto tra valori spirituali ed economici.Il mito del mecenate è strettamente legato a quello dei banchieri che finanziarono le imprese delle case regnanti, ed è proprio quella convergenza che favorì l’operare di alcuni dei più importanti artisti di tutti i tempi. Un viaggio alla radice del potere fiorentino in Europa, ma anche un’analisi di quei meccanismi economici che – mezzo millennio prima degli attuali mezzi di comunicazione – permisero ai fiorentini di dominare il mondo degli scambi commerciali e, di conseguenza, di finanziare il Rinascimento. La mostra analizza i sistemi con cui i banchieri crearono immensi patrimoni, illustra la gestione dei rapporti internazionalie chiarisce anche la nascita del mecenatismo moderno che ha origine spesso come gesto penitenziale per trasformarsi poi in strumento di potere.


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Curata dalla storica dell’arte Ludovica Sebregondi, autrice della Iconografia di Girolamo Savonarola. 1495-1998, e dallo scrittore e traduttore Tim Parks, autore de La fortuna dei Medici, questa mostra è concepita come un “duetto”, in cui i due curatori presentano diversi e talvolta opposti punti di vista sull’interpretazione del tema trattato. L’obiettivo è quello di fornire ai visitatori l’opportunità di guardare l’arte trasversalmente attraverso una prospettiva interdisciplinare coinvolgendo economisti, politici e diplomatici e raccontando le radici del Rinascimento fiorentino dall’ottica delle relazioni – palesi ma anche segrete – fra arte, potere e denaro.

clip_image005Sandro Botticelli (Alessandro Filipepi; Firenze 1445-1510)
La Calunnia; 1497 circa. Firenze, Galleria degli Uffizi, inv. 1890 n. 1496

L’esposizione si avvale della consulenza storica di Franco Franceschi, Professore di Storia medievale all’Università degli Studi di Siena-Arezzo e di un prestigioso comitato scientifico, composto da Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze (Presidente); Alessandro Cecchi, Direttore della Galleria Palatina e dei Giardini di Boboli; Dora Liscia, Professore di Storia delle Arti Applicate e dell'Oreficeria all’Università degli Studi di Firenze; Robert Mundell, premio Nobel per l'Economia; Beatrice Paolozzi Strozzi, Direttore del Museo Nazionale del Bargello; Jacob Rothschild; Gerhard Wolf, Direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max Planck Institut.
Centrali, per illustrare questi percorsi, i capolavori realizzati per le famiglie di banchieri, mentre la mostra si chiude con la visione di una società in crisi, con quel ciclone politico-religioso che fu Savonarola. Il frate, con i “bruciamenti delle vanità”, arrivò a negare quanto il Rinascimento aveva rappresentato, pur costituendone parte integrante.
La mostra si avvale anche di dettagliate raffigurazioni del mestiere del banchiere (opera di straordinari artisti fiamminghi) per raccontare il periodo in cui Firenze era la capitale finanziaria del mondo. Vengono anche adeguatamente chiariti, con l’ausilio di strumenti multimediali, gli antichi percorsi del denaro e del commercio.
Informazioni in mostra: +39 055 2645155
Orari di apertura: tutti i giorni 9.00-20.00, giovedì 9.00-23.00
Prenotazioni
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tel. +39 055 2469600
fax. +39 055 244145
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Fondazione Palazzo Strozzi - Lavinia Rinaldi
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giovedì 16 aprile 2009

L'ARTE ALL'ALBA DEL RINASCIMENTO

Annunciazione (e Storia della Vergine nella predella) 1432 c., tempera su tavola

La più grande mostra in Italia dal 1955 con opere mai esposte. Dipinti, pale, polittici, affiancati a codici e disegni
A 550 anni dalla morte di 'Fra Giovanni da Fiesole, detto Beato Angelico (1395-1455), la città di Roma apre una grande mostra. «Beato Angelico, L'alba del » è la più grande mostra in Italia dedicata al pittore diventato priore a Fiesole, dopo quella del 1955 a Firenze. Beatificato dalla Chiesa Cattolica, l'artista religioso cerca di combinare i principi della prospettiva e dell'attenzione alla figura umana tipici del Rinascimento con i valori medievali della funzione educativa dell'arte e del valore mistico della luce.


Trittico con Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista, Marco e Maria Maddalena + predella con Storie di san Domenico, 1433-34 c., tempera su tavola

LE OPERE IN MOSTRA - L'eposizione presenta alcune opere mai esposte in passato, dal Trittico della Galleria Corsini di Roma alla predella della Pala di Bosco ai Frati, restaurati per l’occasione. Saranno visibili per la prima volta la notevole e complessa predella di Zagabria (Stimmate di san Francesco e Martirio di san Pietro martire), la problematica Annunciazione di Dresda (riassemblata nel XVI secolo) e il pregevole frammento con San Giovanni Battista di Lipsia (forse collegabile alla pala di San Marco). Pressochè inedite sono l’Imago pietatis su pergamena (di collezione privata torinese) eseguita dalla bottega e i due raffinati laterali di trittico con i Beati e i Dannati (1430 c.) oggi appartenente a una collezione privata americana.

Paradiso 1434-35 c., tempera su tavola

Tra i dipinti figurano alcuni capolavori: il Paradiso degli Uffizi, il Grande Trittico di Cortona completo della sua predella, la luminosa e policroma Annunciazione di San Giovanni Valdarno e due straordinari pannelli dell’Armadio degli Argenti, uno dei più significativi prestiti concessi dal Museo fiorentino di San Marco.


Miracolo del veliero, scomparto della predella con Storie di san Nicola del polittico di Perugia 1442-47 c., tempera su tavola

L'ARTISTA - L'esposizione ricostruisce la lunga e feconda attività di Fra' Giovanni da Fiesole, attivo a Firenze dal 1417 e morto a Roma nel 1455, attraverso una selezione di opere provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri. A partire dal periodo della giovinezza influenzata da eleganze tardogotiche come in Tebaide e la Madonna di Cedri, fino all'ultima fase romana caratterizzata da un nuovo atteggiamento umanistico, monumentale e classicheggiante come nel Trittico della Galleria Corsini o la predella della Pala di Bosco ai Frati. I diversi periodi della produzione dell’artista sono individuati anche dall'operato versatile dei lavori come pittore, miniatore e disegnatore. In mostra le tavole, i tabernacoli, gli scomparti di pale, i polittici e le tele sono affiancati ai più importanti codici decorati dal maestro e dai suoi collaboratori nonchè dai numerosi disegni.


Madonna col Bambino e i santi Pietro, Paolo, santo guerriero, quattro angeli e un donatore 1435-37 c., tempera su tavola ottagonale

I CURATORI - La mostra curata da Curata da Alessandro Zuccari, Giovanni Morello e Gerardo de Simone si può visitare sia con un singolo biglietto che con un'entrata cumulativa comprendente la visita ai Musei Capitolini. Il comitato organizzatore di altissimo profilo, presieduto dal prof. Maurizio Calvesi dell'Accademia dei Lincei è composto da direttori di musei, esperti e studiosi di arte. Il catalogo della mostra è curato da Skira editore.

Volto di Cristo 1446-47 c., frammento di affresco staccato

Manuela Pelatimpelati@corriere.it
In pillole:Beato Angelico. L’alba del Rinascimento 8 aprile - 5 luglio 2009Musei Capitolini, Piazza del Campidoglio RomaOrari: martedì -domenica 9- 20.Chiuso lunedì, 1 maggioTel. 060608
Per informazioni: museiincomuneroma
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