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domenica 8 gennaio 2012
martedì 6 settembre 2011
POESIE D’AMORE (O DELLA PIETRA)
all images © Martin Errichiello
giovedì 28 luglio 2011
PORTRAITS MALIENS
YANN DE FAREINS
YANN DE FAREINS
Diplôme de l'École Nationale de la Photographie d'Arles en 1986.
Vit et travaille à Uzès (Gard). Résidence DIAPHANE, Conseil Gén. de lOise, Conseil Rég. et DRAC Picardie 2005.
LOCAL CONTEMPORAIN, Grenoble, 2004.
Prix Henri Vincenot, Talant 2003.
Aide individuelle à la création DRAC Languedoc-Roussillon, 2000.
Prix du festival des arts d'Alès, 2000.
Commande publique CG Mission Photographique, Tarn, 1993.
Bourse d'aide à la création France Telecom, 1987.
Prix du festival d'audiovisuel de St. Marcellin, 1987.
Commande publique de la Caisse Nationale des Monuments Historiques, 1987.
domenica 11 luglio 2010
"ANTOGO"
Il rito sacro della pesca Dogon
Mali. Paese Dogon. Parte Nord della Falesia, villaggio di Bamba', dove, da sempre, ovvero dall’insediamento dell’etnia Dogon in questo pezzo magico del Mali si celebra il Rito sacro della Pesca (“Antogo” in dialetto Dogon). Un lago dalle piccole dimensioni ma dal grande potere siede sotto Bamba'.
Sabato, giorno di mercato, e solo quel sabato. “Antogo” si celebra una volta l’anno, da sempre, durane tutti gli altri giorni in questo lago e’ proibito pescare. '
Il giorno di “Antogo” centinaia di Dogon si ritrovano presso il lago di Bamba'; una cornice nera e silenziosa si disegna attorno al lago, fatta di ragazzini, uomini e anziani, che portano una nassa. Le donne non possono partecipare al rituale, avvicinarsi al lago e’ proibito: infatti, in linea con altri aspetti della complessa cosmogonia Dogon che confina la donna lontano dalle dimensioni sacro-ritualistiche, la donna si considera impura per via del ciclo mestruale.
La folla si riversa nel lago, che ormai non si vede piu’; i Dogon si prodigano per catturare il maggior numero di pesci, che ripongono in una borsa a tracolla fatta di pelli, la danza prosegue felice e caotica. L’acqua color fango disegna volti e corpi, l’intensita’ del momento e’ palpabile. Nemmeno 30 minuti dopo un colpo di fucile segna la fine del rito. I pesci verranno tutti raccolti e portati presso l’anziano di Bamba, per poi essere ripartiti equamente tra gli abitanti.
“Antogo” – impermeato di magia e mistero - simbolizza la pace e la coesione tra i villaggi, l’assenza di conflitti e la condivisione dei frutti di un bene comune.
Sabato, giorno di mercato, e solo quel sabato. “Antogo” si celebra una volta l’anno, da sempre, durane tutti gli altri giorni in questo lago e’ proibito pescare. '
Il giorno di “Antogo” centinaia di Dogon si ritrovano presso il lago di Bamba'; una cornice nera e silenziosa si disegna attorno al lago, fatta di ragazzini, uomini e anziani, che portano una nassa. Le donne non possono partecipare al rituale, avvicinarsi al lago e’ proibito: infatti, in linea con altri aspetti della complessa cosmogonia Dogon che confina la donna lontano dalle dimensioni sacro-ritualistiche, la donna si considera impura per via del ciclo mestruale.
La folla si riversa nel lago, che ormai non si vede piu’; i Dogon si prodigano per catturare il maggior numero di pesci, che ripongono in una borsa a tracolla fatta di pelli, la danza prosegue felice e caotica. L’acqua color fango disegna volti e corpi, l’intensita’ del momento e’ palpabile. Nemmeno 30 minuti dopo un colpo di fucile segna la fine del rito. I pesci verranno tutti raccolti e portati presso l’anziano di Bamba, per poi essere ripartiti equamente tra gli abitanti.
“Antogo” – impermeato di magia e mistero - simbolizza la pace e la coesione tra i villaggi, l’assenza di conflitti e la condivisione dei frutti di un bene comune.
Copyright © Matteo Bertolino
Photographer Juchin
sabato 8 maggio 2010
LA VIE EN ROSE di MALICK SIDIBÉ
“La fotografia non mente. Non quella in bianco e nero che ho sempre fatto io” – commenta Sidibè – La mia fotografia è molto più sincera, autentica e diretta di qualsiasi parola. E’ semplice, la può comprendere chiunque e racconta un’epoca senza nessun inganno“.
Tra le opere più interessanti anche stampe d’epoca e ritratti in studio.Un lavoro svolto con passione e con grande professionalità: “Io credo al potere dell’immagine, è per questo che ho passato tutta la vita a ritrarre le persone nel miglior modo possibile, cercando di restituire loro tutta la bellezza che potevo. Perchè la vita è un dono di Dio ed è migliore se la si affronta con un sorriso. Troppo spesso l’immagine del mio Paese è legata al dolore, alla povertà e alla miseria. Ma l’Africa non è solo questo e io l’ho voluto mostrare nelle mie immagini“. Un legame profondo quello con la sua terra, che l’ha portato a decidere di rimanere lì, anche dopo che le foto avevano fatto il giro del mondo ed era diventato famoso. Nulla, denaro, fama o benessere, insomma, sono mai riusciti ad allontanarlo dal un luogo che prima di essere mostrato attraverso gli scatti, è raccontato on il cuore.
Fonte
Domenica 9 maggio 2010 Malick Sidibé sarà presente in mostra per incontrare i visitatori e realizzare alcuni scatti agli intervenuti nel seguente
orario: dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
Informazioni e contatti:
Collezione Maramotti - Via Fratelli Cervi 66,- Reggio Emilia
Segreteria Collezione Maramotti:
tel. +39 0522 382484
http://www.collezionemaramotti.org/
info@collezionemaramotti.org
Inaugurazione: Private view sabato 8 maggio 2010 alle 18.00, alla presenza dell'artista
Orari:
Aperto dal 9 maggio al 31 luglio 2010 negli orari di apertura della Collezione (giovedì e venerdì pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30; sabato e domenica dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00). Chiuso il lunedì.
Ingresso libero
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Vue de dos, Bamako - fine anni Novanta
Bal des Aristos, Bamako – 1963
Les Trois Fumeurs, Bamako - 1962
Studio Malick, Bamako - 1977
Tra le opere più interessanti anche stampe d’epoca e ritratti in studio.Un lavoro svolto con passione e con grande professionalità: “Io credo al potere dell’immagine, è per questo che ho passato tutta la vita a ritrarre le persone nel miglior modo possibile, cercando di restituire loro tutta la bellezza che potevo. Perchè la vita è un dono di Dio ed è migliore se la si affronta con un sorriso. Troppo spesso l’immagine del mio Paese è legata al dolore, alla povertà e alla miseria. Ma l’Africa non è solo questo e io l’ho voluto mostrare nelle mie immagini“. Un legame profondo quello con la sua terra, che l’ha portato a decidere di rimanere lì, anche dopo che le foto avevano fatto il giro del mondo ed era diventato famoso. Nulla, denaro, fama o benessere, insomma, sono mai riusciti ad allontanarlo dal un luogo che prima di essere mostrato attraverso gli scatti, è raccontato on il cuore.
Fonte
Collezione Maramotti
9 maggio - 31 luglio 2010 Malick Sidibé a cura di Laura Serani e Laura Incardona
promossa da Collezione Maramotti
La Collezione Maramotti ospita la mostra "Malick Sidibé. La vie en rose", una selezione di fotografie inedite degli anni Sessanta e Settanta del grande fotografo del Mali, consacrato con il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale d’arte di Venezia 2007. L'esposizione diventa un viaggio negli archivi di Sidibé, con le immagini delle feste a Bamako, i ritratti in studio, i pomeriggi lungo le rive del fiume Niger. Negli spazi della Collezione sarà ricostruito lo studio dell’artista, che sarà presente al vernissage. 9 maggio - 31 luglio 2010 Malick Sidibé a cura di Laura Serani e Laura Incardona
promossa da Collezione Maramotti
Domenica 9 maggio 2010 Malick Sidibé sarà presente in mostra per incontrare i visitatori e realizzare alcuni scatti agli intervenuti nel seguente
orario: dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
Informazioni e contatti:
Collezione Maramotti - Via Fratelli Cervi 66,- Reggio Emilia
Segreteria Collezione Maramotti:
tel. +39 0522 382484
http://www.collezionemaramotti.org/
info@collezionemaramotti.org
Inaugurazione: Private view sabato 8 maggio 2010 alle 18.00, alla presenza dell'artista
Orari:
Aperto dal 9 maggio al 31 luglio 2010 negli orari di apertura della Collezione (giovedì e venerdì pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30; sabato e domenica dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00). Chiuso il lunedì.
Ingresso libero
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venerdì 26 giugno 2009
MALICK SIDIBÉ







“Il paese dove lavoro è caratterizato da una grande gioia. Una grande e profonda gioia che pervade ogni cosa e che ha resistito anche durante il colonialismo. Quella gioia viene fuori anche nel lavoro, perché la nostra cultura e molto ricca.”



“Nel nostro mestiere è importante stare insieme ai giovani che stanno crescendo, perché i giovani sono i soli che sentono il bisogno di essere fotografati.”








"Nei club i giovani non prendevano droga e non consumavano neanche alcool durante gli anni 60. La loro droga era esclusivamente la musica.”







"I club a Bamako non esistono più dal 1984-85. Dal punto di vista della struttura sociale, oggi l’Africa sta copiando l’Occidente. Prima del ’76 la gente amava stare insieme, come in un collettivo, in una comune. Ma dal ’76 il problema per me e per molte persone è l’individualsmo, che è diventata una influenza importante. Questa è l’influenza dell’Occidente."

Citazioni tratte da un’intevista a Malik Sidibe di Lucas Michael
Studio MalickBagadaji Rue 508 Porte 632
BP: 455 Bamako, Mali
email - studiobagadaji@yahoo.fr
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