Visualizzazione post con etichetta gregory crewdson. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta gregory crewdson. Mostra tutti i post

martedì 8 febbraio 2011

GREGORY CREWDSON: SANCTUARY

La mostra è stata inaugurata giovedì 3 febbraio alla Gagosian Gallery
Via F. Crispi 16, Roma (T. +39 06 4208 6498) e sarà esposta fino al 5 marzo.
Fotografie ispirate dalle suggestioni surreali di pittori e registi americani come Alberte Bierstadt  e Steven Spealberg, immortalano l'atmosfera che avvolge gli studi cinematografici di Cinecittà una volta terminata la produzione di un film.

clip_image001
clip_image002
clip_image003
clip_image004
clip_image005
clip_image006

« In queste immagini attingo alla calma ed al mistero che avvolgono i set cinematografici abbandonati. - dichiara Crewdson  - Come in gran parte del mio lavoro, ho osservato l'indefinita linea di confine fra realtà e finzione, natura ed artificio,bellezza e decadenza »

Gregory Crewdson è nato nel 1962 a Brooklyn, New York, ed ha effettuato gli studi universitari presso la State University of New York e la Yale University. Le sue opere fotografiche sono incluse in numerose collezioni museali e pubbliche internazionali, fra cui il Whitney Museum of American Art di New York, il San Francisco Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Fotomuseum Winterthur (Svizzera), la National Gallery of Victoria di Melbourne. Dopo la retrospettiva inaugurata nel 2005 al Kunstverein Hannover (esposta poi al Fotomuseum Winterthur ed al Hasselblad Center, Svezia), il Palazzo delle Esposizioni di Roma gli ha dedicato nel 2007 un’importante mostra monografica. Una nuova esposizione itinerante del suo lavoro si inaugurerà a febbraio 2011 presso il Kulturhuset Museum di Stoccolma per poi proseguire a Copenaghen e Berlino.
Crewdson è docente della Yale University nel Dipartimento di Fotografia e vive a New York.
http://www.gagosian.com/
>>>

domenica 20 settembre 2009

"REALTÀ MANIPOLATE"

A Firenze, dal 25 settembre 2009 al 17 gennaio 2010, al CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - Fondazione Palazzo Strozzi è in programma la mostra REALTÀ MANIPOLATE. Come le immagini ridefiniscono il mondo. L’esposizione, nata da un progetto del CCCS, con la consulenza scientifica di Brett Rogers (direttore della Photographers' Gallery di Londra), Luminita Sabau (direttrice della collezione di fotografia contemporanea DZ Bank, Germania), Martino Marangoni (direttore della Fondazione Marangoni di Firenze) e Franziska Nori (project director del CCCS), focalizzerà la propria attenzione sul significato del termine ‘realtà’ nelle ricerche artistiche contemporanee che sviluppano diverse possibilità visive di rappresentare il mondo nell’ambiguità tra reale e verosimile, concreto e apparente, presente e passato.

big_c_CodyTreptePhotoAlbum2006775uniquehandmadebookspaperadhesiveandwoodCourtesytheartist

Le diverse discipline scientifiche hanno già definito un cambiamento paradigmatico, affermando che il “mondo reale” non esiste come categoria autonoma, ma come mera proiezione, come costruzione dell’individuo, benché, nella vita quotidiana, si tenda ancora a elevare i concetti di realtà e verità al rango di fattori oggettivi, che sono alla base delle nostre azioni e dei nostri convincimenti. Fotografia e video si fondano sulla contraddittoria condizione di registrare la realtà e di essere allo stesso tempo una sua falsificazione.

big_bOldeWolbersSaskiaTrailer

Con l’affermazione delle tecnologie digitali e l’enorme diffusione di immagini tramite i mezzi di comunicazione di massa e internet, questa ambiguità si è accentuata ulteriormente, portando all’estremo il contrasto tra apparenza e verità e chiamando lo spettatore ad un ruolo attivo nel definire come vero ciò che ha di fronte. La mostra presenta le opere di 23 artisti internazionali - Olivo Barbieri, Sonja Braas, Adam Broomberg & Oliver Chanarin, Gregory Crewdson, Thomas Demand, Elena Dorfman, Christiane Feser, Andreas Gefeller, Andreas Gursky, Beate Gütschow, Tatjana Hallbaum, Ilkka Halso, Robin Hewlett & Ben Kinsley, Rosemarie Laing, Aernout Mik, Gwon Osang, Sarah Pickering, Moira Ricci, Cindy Sherman, Cody Trepte, Paolo Ventura, Melanie Wiora, Saskia Olde Wolbers – che lavorano attraverso fotografie e video, manipolando la percezione del visibile e costruendo nuovi modelli di realtà.

sherman%20cinderella

Nel percorso espositivo s’incontrano i lavori di Cindy Sherman (USA, 1954), che conduce una ricerca di manipolazione sul proprio corpo, trasformando se stessa in donne agiate di mezza età, all’apice del potere sociale ma soggette al declino fisico; nonostante lo scudo protettivo dell’abbigliamento, sono completamente messe a nudo dalla macchina fotografica e dallo sguardo dello spettatore.

GurskyAndreasCopan

Andreas Gursky (Germania, 1955), partendo da immagini di paesaggi realmente esistenti, li combina per creare scenari totalmente nuovi e immaginari. Thomas Demand (Germania, 1964) crea l’illusione di immagini di spazi reali fotografando modelli di carta costruiti a partire da immagini raccolte dai media; così come Sonja Brass (Germania, 1968) che fotografa ricostruzioni in miniatura di fenomeni naturali, come una colata lavica o un tornado, esaltandone l’effetto estetico e formale e ingannando lo spettatore con un’apparenza di realtà.

sonja brass

La definizione di nuove realtà appartiene alla poetica di Beate Gütschow (Germania, 1970) che ricostruisce al computer architetture immaginarie, mentre Andreas Gefeller (Germania, 1970) restituisce una visione impossibile di spazi quotidiani, come stanze, appartamenti o luoghi di lavoro, tramite l’insolito accostamento di diverse fotografie scattate dall’alto.

gwon-osang-photo-sculpture

Anche il corpo viene ricomposto, come nel caso di Gwon Osang (Corea, 1974), che realizza sculture costituite da centinaia di fotografie che mappano l’intera superficie del modello. Ricostruire la storia o ripensare l’attualità e la guerra ai fini di una critica diretta o di una sovrapposizione temporale e poetica sono alcuni dei temi che caratterizzano il lavoro di altri artisti presenti in mostra. Le dolorose vicende della recente guerra in Iraq sono al centro del lavoro di Paolo Ventura (Italia, 1968) che ricostruisce, utilizzando manichini e pupazzi vestiti da soldati, situazioni tipiche degli scenari di guerra. L’equivoco e la modificazione del reale sono utilizzati qui per denunciare la reale manipolazione della “verità” della cronaca e delle immagini di guerra diffuse dai mezzi di comunicazione.

FOAM15_PORTFOLIOS_MOIRARICCI_Pagina_5

Moira Ricci (Italia, 1979) inserisce, invece, la propria immagine nei ritratti della madre da giovane, manipolando così il passato per costruire nuovi ricordi di incontri mai avvenuti. Accompagna l’esposizione un catalogo con testi di James der Derian (prof. Brown Univ., International Studies), Harald Welzer (Center for Interdisciplinary Memory Research, Univ. Essen), Elena Esposito (prof. Univ. Modena, Sociologia e Scienze della Comunicazione), Maria Janina Vitale (storica dell’arte, specializzata in fotografia contemporanea).
>>>

ShareThis

post<li>
Related Posts with Thumbnails