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martedì 3 maggio 2011

LE SCULTURE DI LARRY MANTELLO

Le sue sculture e installazioni sono un ode all’immaginario dei cartoni animato, in particolare la spugnetta marina SpongeBob che sembra stuzzicare notevolmente il suo senso estetico. Larry Mantello è un’artista nato nell’Illinois e di base a New York; più volte citato in autorevoli magazine come il New York Times, il New Yorker, il Los Angeles Times, cuce e assembla da sè gli oggetti del giocare.
Insieme a tessuti e decorazioni per le feste, producendo un effetto finale ridondante e caciarone, una frenesia di forme e colori che “urla” agli occhi e ti spiazza perchè non sai più cosa guardare.
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La fascinazione per Sponge Bob deriva dal fatto che lui ormai lo considera una vera e propria icona dei nostri tempi, e dii conseguenza lo utilizza come interprete di tutti i suoi hommage di plastica e gadgets alla cultura popolare.
Fonte

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martedì 26 aprile 2011

LA MATERIA DI DANIEL WIENER

1954 Born, Cambridge, Massachusetts
1974–75 Brown University, Rhode Island
1977 University of California, Berkeley, B.A.
1982–1983 Whitney Museum Independent Study Program

Materials

Apoxie Sculpt

Apoxie-Sculpt is a self-hardening clay manufactured by Aves Studios.

Polytek - Liquid Mold Rubber

I use Polytek 74-30 for poured rubber molds and Polygel 40 or 50 for brush-on molds.

Aqua-Resin

Aqua-Resin (created by an artist) is an easy to use, opaque, non-toxic composite fabricating resin. It is usually used as a casting material but I use it direct, either brushing it or pouring it over a form.

Pilchuck

All the glass seen in my sculptures was produced at Pilchuck Glass School over several weeks during an artist-in-residency. Pilchuck, generously, asks artists to their campus to explore what glass can do. It was a tremendous and productive experience.

clip_image001 Making Is Thinking, 14 x 29 x 8 inches, Apoxie-Sculpt

clip_image003 Sagging into the Space Between the Slats, 63 x 34 x 14.5 inches, Apoxie-Sculpt, metal

clip_image005 Around the Nether Reaches, 37 x 24 x 20 inches, Apoxie-Sculpt, Blown Glass

clip_image007 Plumbline of Disaster, 32 x 50 x 30 inches, Apoxie-Sculpt

clip_image008 Tittering Remainder, 16 x 22 x 1 inches, Apoxie-Sculpt

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Algorithm for a Crazy Vase, 2009 50 x 24 x 11 inches Apoxie-Sculp

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blackglasssplatter 44 x 50 x 30 inches Apoxie-Sculpt, glass

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Flame Meander, 2010 51 x 30 x 2.5 inches Apoxie-Sculp

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Flare and Falter, 2010 45 x 50 x 13.5 inches Apoxie-Sculp

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flowerglasstornhole 15 x 8 x 8 inches Apoxie-Sculpt, glass

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Maiden Queen and the Angel Mild, 2008 59 x 27 x 16 inches Apoxie-Sculpt

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tornorgangewithbigleaf, 2008 63 x 33.5 x 30 inches Apoxie-Sculp

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blacklattice_dw 22 x 33 inches Watercolor, ink, pencil, gouache on paper on canva

www.danielwiener.com/
http://www.lesleyheller.com/
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domenica 25 luglio 2010

LA POP ART DI STEFAN STRUMBEL

Stefan Strumbel (1979) uses traditional motives that are associated with his origin, the Black Forest. On an abstract level, Strumbel deals with the paradigms of “home“ and simultaneously questions its concept. The exhibition encompasses objects from folk art that refer to the clichéd notions of home, folklore and popular piety: the traditional cuckoo clock, wooden masks of the Alemannic Carnival or typical crucifixes mainly used in catholic households.

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clip_image004Lagerfeld Strumbel clock
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Photo: Oliver Rath
© STEFAN STRUMBEL 2010

>http://www.stefanstrumbel.com/en/about
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sabato 13 marzo 2010

MISS PANDA. L'IRONIA CINESE

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A New York da Eli Klein Fine Art c’è una mostra interessante, la prima personale negli Stati Uniti di Zhang Gong.

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L’artista è conosciuto per le sue parodie della cultura dei fumetti e dei cartoons occidentali, immediatamente riconoscibili e identificabili. Sono i personaggi della tv, mescolati con altre immagini della cultura pop.

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Nella serie Miss Panda Zhang Gong gioca su vari registri linguistici: la satira è rivolta verso alcune icone della cultura pop giovanile, ma al contempo la composizione del quadro parla anche dell’impeto artistico e del processo della creatività occidentale.

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Scene campali, dove si incrociano i destini che, con la cessazione negli ultimi anni del blocco culturale imposto dal regime cinese, sono entrati a far parte anche della memoria collettiva cinese.

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Si uniscono dunque l’arte storica e quella contemporanea in dialogo serrato sulla società cinese che attraverso l’umorismo messo in gioco, ha anche implicazioni globali.

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Fonte

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domenica 7 febbraio 2010

ROY LICHTENSTEIN TRA POP E POSTMODERNO

Milano celebra Roy Lichtenstein, uno dei padri fondatori della Pop Art, con una mostra evento che raccoglie oltre cento opere - quadri e sculture - nelle quali l'artista reinterpreta la tradizione e la rinnova alla luce della sua ricerca estetica. "Meditazioni sull'arte", questo il titolo dell'esposizione che si concluderà il 30 maggio, per la prima volta fa il punto su questa parte del lavoro di Lichtenstein, forse meno noto rispetto alla produzione dei famosissimi quadri di fumetti, ma che in realtà, come ha spiegato il curatore Gianni Mercurio, ha occupato oltre 40 anni dell'attività dell'artista statunitense scomparso nel 1974 a 74 anni. «E' sicuramente una mostra molto originale - ha spiegato Mercurio - abbiamo visto tante retrospettive, un po' uguali, dove il centro del tema erano i fumetti. Ma Lichtenstein non ha realizzato solo fumetti. I fumetti sono i suoi quadri più celebri, ma sono stati realizzati solo in due o tre anni». La mostra milanese si occupa quindi di quello che Roy Lichtenstein ha fatto "oltre" i fumetti, e Mercurio spiega: «La sua preoccupazione principale era quella di vedere come l'arte viene percepita, insomma l'arte come percezione visiva, e questa mostra è un po' un excursus in quello che fu una sorta di museo personale che lui si era creato».

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Still life after Picasso,1964

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Sunrise,1965, Collezione privata, Italia

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Rouen Cathedral,1969, Museo Ludwig, Colonia

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Femme-D'Alger-1963

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Little Big Painting,1965, Whitney Museum, New York

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Study-for-preparadness1968, Museo Ludwig, Koln

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Cosmology,1978

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Brushstroke,1981

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Girl with Tear I,1977

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Still Life With Goldfisch,1974, collezione private

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Frolic,1977,

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Reclining-Nude,1977, Frederich R. Weisman Art Foundation, Los Angeles

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Figures-in-Landscape,1977, Louisiana Museum of Modern Art, Humlebaek, Denmark

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Figures,1977

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Self-Portrait,1978

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Sleeping Muse,1983

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Expressionist Head,1980

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Laocoon,1988

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Emigrant train after William-Ranney, 1951

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Vista with Bridge,1966

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Self Portrait,1951, collezione privata

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Endless Drip,1995

Un museo che, e i visitatori della mostra se ne renderanno conto nelle sale della Triennale, comprende il futurismo, il surrealismo, il cubismo, l'espressionismo astratto, la natura morta, il paesaggio, fino all'arte dei pellerossa: tutti riletti dallo sguardo di Lichtenstein. «Appropiarsi di una pittura 'storica' - spiega Mercurio nel saggio che accompagna il catalogo edito da Skira - e affrancarla dalla partecipazione emotiva ha rappresentato una delle caratteristiche più pregnanti della poetica di Lichtenstein. Nel riprendere un'immagine creata da altri e nel farla propria, egli ha introdotto in arte il concetto di appropriazione. Un concetto la cui implicazione pratica consisteva nel presentare come propria una copia di una rappresentazione già esistente». Tra celebri dipinti di grande formato come "Figures in Landscape" del 1977, "Sunrise" del 1965 o il surrealista "Girl with Tear" del 1977 si incontrano opere di ispirazione classica come il Laocoonte del 1988 o orientale come l'impalpabile "Vista with Bridge" del 1966. Inoltre sono esposti per la prima volta
alcuni lavori di Lichtenstein degli anni Cinquanta, nei quali l'artista si confrontava con la pittura medievale e con l'arte americana del primo Ottocento. Particolarmente suggestiva per i milanesi - come ha sottolineato anche l'assessore alla cultura del Comune Massimiliano Finazzer Flory - la grande tela del 1974 "Red Horseman", ispirata al Cavaliere Rosso del futurista Carlo Carrà.
Nel mese di luglio la mostra sarà poi trasferita al Ludwig Museum di Colonia, dove rimarrà aperta al pubblico fino al 3 ottobre.

Fonte

Triennale di Milano, viale Alemagna 6.
Orari: tutti i giorni 10:30-20:30, chiuso lunedì. Giovedì fino alle 23.
Ingresso: intero 9, ridotto 6,50.
Informazioni: 02724341, 0272434208.
Catalogo: Skira.

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