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lunedì 18 gennaio 2010

IL VERO VAN GOGH A LONDRA

La più importante mostra che Londra abbia dedicato a Vincent Van Gogh da 40 anni. “The Real Van Gogh.

Vincent Van Gogh, 'Still Life with a Plate of Onions', 1889

The artist and his letters” inaugurerà il 23 gennaio ed andrà avanti sino al 18 aprile alla Royal Academy e come titolo annuncia, l’evento promette di ritrovare l’immagine del pittore attraverso le sue lettere, oltre che nelle sue opere.

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Nello specifico saranno esposti 35 manoscritti originali, 65 dipinti ed una trentina di disegni, in arrivo dal Van Gogh Museum di Amsterdam, e poi dal Moma di New York, dal Museum of Fine Arts di Boston, dal Paul Getty Museum di Los Angeles.

Scriveva molto, Vincent Van Gogh, un’azione svolta in maniera quasi compulsiva. Nella sua disperazione il pensiero fluiva regolare mentre provava a raccontare al fratello Theo, il destinatario della maggior parte delle sue missive, oppure alla sorella Wilhelmina o ad altri artisti, come Paul Gauguin, l’originalità delle sue idee in materia di arte, natura e letteratura. Combinate con la sua profonda comprensione di questi soggetti, le lettere di Van Gogh sono molto di più di una personale espressione dei sentimenti, ma raggiungono, sostengono i curatori della mostra, “lo status di grande letteratura”. Nel leggere le sue lettere s’incontra dunque non solo una persona sensibile, determinata e laboriosa, ma un uomo di grande intelletto (peraltro era un grande lettore) e l’evento espositivo è proprio questo aspetto che mira ad evidenziare, facendo luce su quell’idea di genio irregolare che ha fatto di Van Gogh l’archetipo stesso del pittore folle. Il disturbo mentale dell’artista certo non si può negare, ma e anche vero che l’artista si sottoponeva ad uno studio costante, elaborava intellettualmente il suo percorso artistico. Ciò che poi riversa sulla tela, il più delle volte in tempi velocissimi, non è dunque pura e semplice improvvisazione.

Alcuni affermati studiosi di Van Gogh, nel tentativo di conciliare questi due aspetti egualemente presenti nella vita del genio: la follia e la sfera intellettuale, arrivano alla conclusione che la pittura fosse ciò che lo teneva insieme, l’alchimia che riusciva a legarlo alla realtà. Non a caso negli ultimi tempi della sua vita (scomparve nel 1890 a 37 anni), durante il soggiorno al manicomio di Auves, Van Gogh ebbe una produzione stupefacente. E si manteneva ancorato alla realtà in maniera disperata, riversando tutta la passione nell’ordinario: nel racconto della sua camera, della sedia di paglia o dei cipressi della Provenza che si slanciano al cielo come fiamme.

Tra le opere più significative in mostra alla Royal Academy:

Autoritratto degli inizi del 1888 al cavalletto

l’autoritratto del 1888 e

La casa gialla

la Casa Gialla (1888) in arrivo dal museo di Amsterdam; La tavola con le cipolle (1889) dal Kröller-Müller Museum di Otterlo e poi

la sedia di Vincent con la sua pipa

la sedia di Vincent con la sua pipa (1888) dalla National Gallery di Londra ed ancora,

L’ingresso del parco di Arles

L’ingresso del parco di Arles (1888) dalla Collezione Phillips di Washington. Tutte le info su http://www.royalacademy.org.uk/ (AD)

Fonte

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martedì 6 ottobre 2009

DA REMBRANDT A GAUGUIN A PICASSO

L’arte sbarca a Rimini e il prossimo 10 Ottobre verrà inaugurata al Castel Sismondo la Mostra di Pittura dedicata ai maggiori esponenti e alle loro opere.


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Si potrà assistere ad un percorso che va da Rembrandt a Gauguin a Picasso per un viaggio nel passato tra le opere più belle e spesso viste solo sui libri o in fedeli riproduzioni.
La Mostra di Pittura è stata resa possibile grazie al Museum of Fine Arts di Boston che ha messo a disposizione ben 65 opere d’arte, le originali di artisti e pittori come come Van Dyck, Velázquez, Gauguin ,Van Gogh, Manet, Monet, Cézanne, Tiepolo, Matisse, Picasso, e molti altri ancora.
Tali opere provvisoriamente sosteranno a Rimini fino a Marzo 2010 in occasione di questo evento irripetibile, un evento unico al mondo assolutamente da non perdere per chì è amante dell’arte o per chi è curioso di scoprire il mondo della pittura attraverso le opere di questi grandi maestri.
Le opere verranno suddivise in 6 sezioni: Intimità del ritratto, Nobilità del ritratto, Nature morte, Sentimento religioso , Interni e Nuovo Paesaggio.
La mostra di Rimini darà l’opportunità agli artisti riminesi di poter affiancare le proprie opere a quelle dei grandi delle varie epoche passate che hanno fatto la storia della pittura.
L’appuntamento quindi da non perdere per la Mostra “L’incanto della Pittura” è dal 10 ottobre al 14 marzo 2010, tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00, escluso Venerdì e Sabato, quando il Castel Sismondo sarà aperto fino alle ore 20.00.
Il biglietto d’ingresso è di € 10.00, € 8.00 per i gruppi e € 6.00 per le scuole.

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Paul Gauguin, Paesaggio con due donne bretoni, 1889 olio su tela, cm 72,4 x 91,4 Boston, Museum of Fine Arts


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Pablo Picasso, Ritratto di donna, 1910 olio su tela, cm 100,6 x 81,3 Boston, Museum of Fine Arts


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Edgar Degas, Edmondo e Thérèse Morbilli, 1865 circa olio su tela, cm 116,5 x 88,3 Boston, Museum of Fine Arts


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Vincent van Gogh, Case ad Auvers, 1890 olio su tela, cm 75,6 x 61,9 Boston, Museum of Fine Arts


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Edouard Manet, Lezione di musica, 1870 olio su tela, cm 141 x 173,1 Boston, Museum of Fine Arts


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Harmensz van Rijn Rembrandt, Il reverendo Johannes Elison, 1634 olio su tela, cm 174 x 124,5 Boston, Museum of Fine Arts

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sabato 27 giugno 2009

I PAESAGGI FRA TERRA E CIELO

Van Gogh è dappertutto. Sulle confezioni di biscotti, sui manifesti giganti appesi all’aeroporto, sui muri del centro della città, perfino sull’etichetta della birra Ueli. Il volto del pittore maledetto, incorniciato dalla barba rossiccia, ha letteralmente invaso Basilea.

Campi di grano in Provenza 1888


E’ qui, nella Svizzera nord-occidentale, in questa città appoggiata sulle sponde del Reno, che il Kunstmuseum ospita la “prima mostra dedicata interamente ai paesaggi” dipinti dall’artista olandese. Non proprio un tema secondario nella produzione del pittore, tra i più amati dal grande pubblico. Come non pensare, infatti, quando viene evocato il suo nome, ai campi di grano mossi dal vento, oppure ai cipressi che si stagliano su di un cielo percorso da nuvole?


Campo di fiori in Olanda 1883

L’esposizione, intitolata “Vincent Van Gogh. Fra terra e cielo: i paesaggi”, in cartellone fino al 27 settembre, offre al visitatore una panoramica di settanta tele. Un percorso che permette di seguire i cambiamenti e l’evoluzione dell’artista lungo la sua breve, folgorante parabola. Dai primi quadri olandesi, realizzati a Nuenen, dominati da tinte scure, “sporche”, che segnano l’avvio della carriera di Van Gogh alle opere del periodo parigino, caratterizzate da una forte luminosità e nelle quali si nota la rielaborazione personale delle suggestioni impressioniste. Per arrivare alle tele di Arles, dove i colori si fanno più luminosi e le pennellate più decise, i cieli si tingono di un azzurro intenso e i campi di grano della tonalità dell’oro. Fino ai quadri dipinti durante la degenza alla clinica di Saint –Remy: forti, vibranti, pieni di vortici e gorghi, pervasi da un atmosfera mistica, quasi soprannaturale.



Cipressi 1889


Entrata dei giardini pubblici di Arles 1888

La conclusione del percorso è affidata alle opere che scandiscono gli ultimi mesi di vita dell’artista, trascorsi ad Auvers-sur -Oise, nel nord della Francia. Una serie di paesaggi che mostrano gli esiti più audaci dell’arte di Van Gogh: le linee ora curve, ora dritte, le pennellate che si piegano e si contorcono, i colori a volte sovraccarichi, a volte freddi rispetto, per esempio, agli anni di Arles. La pittura dell’artista viene, qui, portata alle estreme conseguenze con i panorami da lui raffigurati che sembrano racchiudere torsioni, movimenti, turbini perfino negli elementi più statici. Sulle tele realizzate nel luglio del 1890 si chiude la mostra. Di lì a poco, la sera del 27 di quello stesso mese, Vincent Van Gogh si sparerà, proprio in quella campagna che è stata al centro di tanti suoi quadri. Un colpo di pistola che, due giorni dopo, lo condurrà alla morte, ad appena trentasette anni.
Di lui ,Camille Pissarro, con lucida preveggenza, aveva detto: « Costui o diventerà pazzo o ci farà mangiare la polvere a tutti quanti. Se poi farà l’uno e l’altro, non sono in grado di prevederlo…»


Fattoria in Provenza 1888


Paesaggio marino vicino a Les Saintes Maries de la Mer 1888

Ai paesaggi di Van Gogh, la mostra di Basilea affianca quaranta opere dei suoi contemporanei, provenienti dalla collezione del Kunstmuseum, dipinti di Monet, Renoir, Pissarro, Cezanne, Gaugin che permettono al visitatore di stabilire un rapporto con l’arte che fornì ispirazione e confronto al pittore olandese

Pescando in primavera, il ponte di Clichy,1887

“Vincent Van Gogh. Fra terra e cielo: i paesaggi”.
Kunstmuseum, Basilea, fino al 27 settembre. Orari: da martedì a domenica dalle 9 alle 19. Ingresso: 28 chf, ridotto 18 chf, dai 13 ai 18 anni 10 chf, gratis sotto i 12 anni.
http://www.kunstmuseumbasel.ch/ http://www.vangogh.ch/

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