“Il fatto di aver scelto un locale come location per la nostra mostra ha un preciso intento, quello cioè di avvicinare la gente all’arte, portandola in un contesto di quotidianità, dove altrimenti non potrebbe fruirne. Questo perché, da sempre, Famiglia Margini (la galleria di arte contemporanea che ha collaborato all’allestimento della mostra) è particolarmente sensibile alle tematiche sociali e all’avvicinamento degli artisti al grande pubblico.” Così Mario Margani, giovanissimo curatore, spiega i motivi per i quali le opere non sono state esposte in una galleria d’arte e continua focalizzando l’attenzione sulle caratteristiche di questa esposizione. “Rinascite accumuna l’intento di quattro artisti persiani - Soheil Doael, Yousef Sharif Kezemi, Amin Davei,
Bahador Mohayer e di un italiano, Angelo Cruciani - di sensibilizzare ad una rinascita culturale e sociale, ad un cambiamento profondo.
Angelo Cruciani Silenzio Orientale
Le opere invitano alla ricerca della libertà di espressione e alla creazione di un regime più illuminato nel proprio paese di origine, nel caso dei pittori mediorientali, mentre, nel caso di Cruciani, spingono a creare una vera e propria rinascita globale de- tecnologizzata. La chiave di lettura di tutta la mostra è l’opera d’arte intesa come espressione di un movimento spirituale, non religioso, rivolta soprattutto al cambiamento della realtà, per renderla più elevata ed umanizzata.”
Originali e simbolici, i quadri di Soheil Doael , giovane pittore iraniano, sono ispirati dalla mistica dei Sufi Dervishi, disciplina di origine turca, famosa per i danzatori che ruotano su stessi e che cercano l' annullamento in Dio attraverso la ripetizione rituale del medesimo movimento.
Si trovano infatti tracce dei messaggi in codice dei Sufi Dervisci nelle incisioni nel suo dipinto Rinascita, olio e sabbia su tela. Evocativa e molto suggestiva, una foto di Amin Davei, ritrae un uomo di spalle accanto ad un volo di uccelli, simbolo del desiderio di liberazione dal regime di Ahmadinejad. Il tema del volo, presente anche nelle opere di Yousef Sharif Kezemi e di Soheil Doael, è una costante della iconografia di questi artisti che lo considerano metafora della rinascita e di ricerca di libertà. Simbolicamente legata a quella degli artisti iraniani, ma molto diversa per provenienza e motivazioni, è la produzione di Angelo Cruciani, ex stilista di Piero Guidi e speaker radiofonico che, da tre anni, ha incominciato a dipingere da autodidatta. Noto anche come street artist - è famosa una serie di sue dipinti dal titolo di Gesùstreet, volti di Cristo rappresentati sui marciapiedi di tutto il mondo – Cruciani cerca una nuova dimensione spirituale personale attraverso le sue opere.Rinascite fino al 28 gennaio al Gallery Cafè & Restaurant di via Anfossi 28 –Milano
Da lunedì a sabato dalle 10.00 alle 22.00
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