Le vette di Vittorio Sella alla Panopticon Gallery
Scalando vette da brivido come alpinista e fotografo, Vittorio Sella ha lasciato in eredità un patrimonio iconografico, che Ansel Adams non ha esitato ad associare alla definizione di ‘sublime’ per la viscerale intensità delle emozioni che è in grado di suscitare, in grado ancora oggi di insegnare molto sia agli esperti di alpinismo che di paesaggi fotografici.
Spostandosi con destrezza dalle Alpi alla catena Ruwenzori ugandese, dall’Alaska alla spedizione sul K2 di Luigi Amedeo Savoia Duca degli Abruzzi nel 1909, Vittorio Sella è arrivato a cogliere picchi vertiginosi, pareti elettrizzanti, crepacci profondi e spaventosi come l’infinito, insieme alle dimensione emozionale delle atmosfere nebbiose e lo sfolgorio della luce sulla neve e i vari strati di roccia, raccolti da Summit.
L’archivio di lastre e panorami, fragile ma ben conservato dalla Fondazione Sella di Biella, grazie anche alla speciale zaino inventato dallo stesso Sella per il trasporto dell’attrezzatura in alta quota e in luoghi remoti, sarà in parte esposto alla Panopticon Gallery di Boston con Heights of Observation e la selezione di fotografie delle sue spedizioni a cura di Tony Decaneas, visitabili fino all’8 novembre 2010.
Nessun commento:
Posta un commento