martedì 16 novembre 2010

MODERNIKON: ARTE RUSSA IN MOSTRA A TORINO

Fino al 27 febbraio alla Fondazione Sandretto Re Rabaudego in mostra le opere di 20 artisti russi

È stata inaugurata a Torino il 23 settembre e prosegue fino al 27 febbraio presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, la mostra Modernikon, una collettiva di opere di artisti russi che si sono formati dopo il collasso dell'Unione Sovietica.
La mostra punta a illuminare l'arte contemporanea russa e a fondere il moderno con le forme d'arte più classiche. Tra passato e presente insomma, l'arte del nuovo dialoga con quella del passato tra gli inevitabili riferimenti e i contenuti politici della nuova arte russa che non fa nulla per evitare lo scandalo e anzi lo provoca con soddisfazione.
Sono venti gli artisti, sia emergenti che affermati, che espongono le proprie opere a Torino: dipinti e sculture ma anche video, installazioni e fotografie. Le opere esposte, che testimoniano tutta la prosperità e la ricchezza dell'arte russa contemporanea, entrano a far parte di un evento che anticipa il programma di iniziative culturali previste per il 2011, l'Anno della Cultura e della Lingua Italiana in Russia e della Cultura e della Lingua Russa in Italia.

Galleria fotografica

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Una scena giovane e in divenire, sede di interessanti ricerche, questo è l'anima artistica della nuova Russia. Un sistema artistico in embrione, appena nato, eppure già capace di grandi cose. Un sistema che si è formato solamente negli anni '90, di pari passo con gli sconvolgimenti politici e sociali causati dal crollo dell'URSS. È stato infatti proprio in quel momento di sconvolgimenti che molti artisti hanno iniziato a concepire l'arte come un mezzo sociale, un mezzo per agire sulla realtà. È per questo che le opere russe hanno un così forte connotato politico. O perlomeno alcune. Negli ultimi anni infatti l'idea dell'arte come mezzo di azione ha iniziato a lasciare spazio a una visione più riflessiva e intimistica che mette al centro l'opera d'arte.
Modernikon, il titolo della mostra, vuole sintetizzare il riferimento al moderno con la più classica delle forme artistiche russe. Gli artisti guardano a un luogo sospeso tra passato e presente. Tra questi, artisti come Anatoly Osmolovsky, Dmitry Gutov, Victor Alipiev, Vladimir Logutov e Sats Shupira, rivendicano l'autonomia dell'arte dalla rappresentazione della realtà, esplorando ogni mezzo espressivo, dalla pittura alla scultura, dal video all'installazione.
Altri artisti invece, come Alexandra Galkina, Yakov Kahzdan, Anna Parkina, David Ter-Oganyan, recuperano immagini del passato e le caricano di dinamismo e novità, riutilizzano un immaginario artistico riconoscibile come quello del Suprematismo e del Costruttivismo o della cinematografia russa d'avanguardia, per parlare delle questioni politiche e sociali del proprio tempo.  Questioni politiche e sociali del presente emergono anche dai lavori di Olga Chernysheva, Sergey Bratkov e Alina Gutkina che trasmettono una profonda urgenza di esternazione della realtà.
Eleonora Tedeschi

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