"Nessun'altra collezione, pubblica o privata, può vantare la stessa importanza sul piano della storia di questa specifica forma d'arte.
Sono esposti presepi originari della Baviera, del Tirolo, della Moravia, dell'alta Italia, della Sicilia. Ma i gruppi più belli e magnifici vengono da Napoli che fu la 'capitale del presepe' nella prima metà del 18° secolo.
La sezione dedicata al presepe napoletano del settecento, la più apprezzata dal pubblico, il museo la deve soprattutto al consigliere di commercio Max Schmederer (1854-1917).
Schmederer aveva raccolto, con grande esperienza e gusto, presepi delle zone alpine e italiani e, tutti gli anni, nel periodo natalizio, apriva le porte della sua casa permettendo ai suoi concittadini di vederli. Tra il 1892 ed il 1906 donò i pezzi più importanti della sua collezione al museo riservandosi di decidere lui stesso la collocazione dei singoli pezzi e le scenografie.
Durante gli eventi della seconda guerra mondiale, i pastori non riportarono grossi danni ma le scenografie e le decorazioni soffrirono parecchio.
Nel corso degli anni '50 le scene furono ricostruite così come erano in origine." C'è da aggiungere solo che la sezione dedicata ai presepi napoletani del '700 è la più ricca al mondo.
Le immagini di questa sezione del sito sono di Walter Haberland mentre le descrizioni ed il testo corsivo di questa pagina sono di Nina Gockerell e sono state tratte da una guida alle opere esposte, edita dal museo stesso.
L'adorazione dei pastori con il
Vesuvio sullo sfondo
Vesuvio sullo sfondo
Pastori risalenti al 1750-1770 circa.
Terracotta policroma e legno scolpito
abiti in tessuto
altezza massima 38 cm circa Scenografia ispirata a modelli napoletani realizzata da Max Schmederer verso il 1900.
Messa in scena di Wilhelm Döderlein, anno 1959.
Terracotta policroma e legno scolpito
abiti in tessuto
altezza massima 38 cm circa Scenografia ispirata a modelli napoletani realizzata da Max Schmederer verso il 1900.
Messa in scena di Wilhelm Döderlein, anno 1959.
Questa adorazione dei pastori con il Vesuvio sullo sfondo è ispirata ad una descrizione tratta da "Viaggio in Italia" di Goethe che alla data del 27 maggio 1787 descrive come i presepi erano installati sui tetti delle abitazioni in modo che il paesaggio naturale servisse come sfondo e come le composizioni fossero integrate con lo sfondo stesso.
Adorazione dei Re Magi in un palazzo di marmo
Pastori risalenti al 1750-1770 circa.
Terracotta policroma e legno scolpito
abiti in tessuto
altezza massima 38 cm circa
Scenografia ispirata da Max Schmederer verso il 1900
Maria e Giuseppe (1760) sono del Sanmartino
i Magi (1760) sono di Lorenzo Mosca.
Gli altri personaggi sono opera di altri valenti maestri napoletani del '700
E' a questo palazzo di marmo ispirato ai disegni di Véronèse che Max Schmederer ha dedicato il maggior numero di disegni.
Nel cortile di destra si trovano le scorte dei re. Dei servitori tentano di calmare dei focosi destrieri, altri portano a spasso scimmie e levrieri.
I costumi orientali impressionano per la bellezza delle stoffe e i preziosi ornamenti.
A destra avanza un corteo di 40 musici che suonano strumenti in miniatura fabbricati utilizzando i materiali originari (n.b. questa parte non è presente nelle immagini).
Il bambino è grazioso, vivo, sulle ginocchia della madre e i magi lo contemplano.
La maggior parte dei personaggi di quest'allestimento provengono verosimilmente dalla collezione privata di Carlo III di Borbone, re di Napoli e poi di Spagna.
'Scoglio' circolare
Pastori Napoletani risalenti al 1750-1770 circa.
Terracotta policroma e legno scolpito
abiti in tessuto
altezza 38 cm circa
'Scoglio' circolare con scene rappresentanti i momenti tipici del presepe napoletano: l'annuncio ai pastori, l'adorazione, la taverna e scene di vita popolare. Alcuni elementi dello 'scoglio' provengono da Napoli.
Ispirandosi alle formazioni geologiche dei dintorni di Napoli, Max Schmederer creò montagne e falesie con una grotta e un tempio romano in rovina.
Lo spettatore facendo lentamente il giro del presepe circolare contempla, all'inizio, l'angelo dell'annuncio ai pastori assonnati poi la loro partenza ed il viaggio che fanno passando davanti a quanti mangiano e bevono alla taverna e, infine, arrivano davanti alla Sacra Famiglia.
A imitazione dei pastori del Vangelo che andarono verso Betlemme, lo spettatore può rivivere la storia del Natale
'Scoglio' circolare: Adorazione
Pastori Napoletani risalenti al 1750-1770 circa.
Terracotta policroma e legno scolpito
http://www.o-presebbio.com/monaco/mon_106.htm
http://www.lagirandola.it/natale/presepe.asp
http://www.dienneti.it/feste/natale.htm#vintage
AUGURI A TUTTI VOI
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