martedì 22 febbraio 2011

BUENOS AIRES CAFÈ DI LUCIA BALDINI A SERAVEZZA - LUCCA

Buenos Aires Cafe, la mostra fotografica di Lucia Baldini, si tiene nell’ambito del festival Seravezza Fotografia 2011, presso il Palazzo Mediceo e le Scuderie Granducali di Seravezza - Lucca, dal 19 febbraio al 7 marzo. All'inaugurazione era presente la fotografa Lucia Baldini e con Michela Fregona hanno presentato il libro “Buenos Aires cafè”  di cui sono autrici.

clip_image001

Dire Buenos Aires è come dire tango. Ma dire Buenos Aires è anche come dire: Evita; o: Borges; o: cielo immenso sopra una metropoli immensa, immigrazione italiana e concrezione di dialetti in una lingua immaginaria – il lunfardo. E, ancora, dire Buenos Aires è come dire: golpe, esilio, desaparecidos, quartieri della miseria, scandali politici ed inflazione galoppante.

clip_image002[1]

Ad ognuna di queste parole la città presta la propria faccia: interpreta la parte che le è stata assegnata e poi, ancora, cambia di nuovo.
Non è possibile essere lineari, quando si parla di questa città: due dimensioni non bastano, tre sono troppo poche.
Non si può semplificare una città che è, sin dalla sua nascita, il risultato della stratificazione e dell’imitazione. Per questo è necessario ricorrere a più forme dell’espressione, occorre ibridarsi.

clip_image004[1]

La macchina fotografica di Lucia Baldini è più che mai precisa. Ascolta i particolari, fa parlare le ombre, rapisce il pensiero di un albero, di una piazza, di un salone da tango, di un selciato. E' inquieta fino all’angoscia, e lucida fino all’impudicizia.
Sulla mescolanza perenne e inestricabile di queste due dimensioni (la mitica quotidiana) che sono la sostanza di cui Buenos Aires, da sempre, si nutre.

clip_image002

E, in questo, sono i caffé il luogo d’elezione: quello dove la metropoli si fa piccola; dove l’enormità, l’assurdo, lo spaesamento cercano di sopravviversi attraverso il calore e l’intimità rassicurante del contatto umano.

clip_image003

Basta chiedere ai grandi, del passato ma non solo, e ognuno del proprio passaggio formativo a Buenos Aires citerà il proprio locale preferito: Pirandello aveva il nobile Tortoni; García Lorca la confiteria dell’Hotel Castelár;  Roberto Arlt il Café Margot; Borges il giardino esterno de La Biéla.
Per ciascuno un locale, uno stile, una storia.

clip_image004

Lucia Baldini si muove sull’inflessibile reticolato stradale della città come in una scacchiera della memoria. E più la costruzione geometrica delle avenidas appare rigida, più inaspettati sono gli incontri che ne scaturiscono.

clip_image005

Perchè Buenos Aires è, insieme, la città più a sud dell’occidente; e la città più occidentale del sud. Ed è, fondamentalmente,  una sola cosa: una lunga insonnia.

clip_image006

Il libro “Buenos Aires cafe” pubblicato dalla Postcart edizioni ha vinto il premio Marco Bastianelli 2010.

clip_image007

Lucia Baldini, sempre nell’ambito di Seravezza fotografia, terrà nei giorni 5 e 6 marzo un workshop di fotografia di scena dal titolo “ la narrazione del palcoscenico”

 all photos © Lucia Baldini

La mostra rimarrà aperta fino al 7 marzo.
Per informazioni:
Tel.: 0584 757443
Fax 0584 758161
E-mail: info@terremedicee.it - Sito web: http://www.luciabaldini.it/

Fonte

clip_image005[1]

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

post<li>
Related Posts with Thumbnails