mercoledì 5 ottobre 2011

UN PITTORE ALLA CORTE DELLA DINASTIA QING

Giuseppe Castiglione, un missionario gesuita e pittore italiano vissuto per mezzo secolo alla corte mancese dei Qing. Rispetto a Marco Polo e Matteo Ricci, Castiglione, chiamato in cinese Lang Shining, è meno conosciuto dagli italiani. In realtà è una personalità importante negli scambi culturali tra Occidente e Oriente, soprattutto per aver introdotto la prospettiva nella pittura.
Nato nel 1688 a Milano, Giuseppe Castiglione apprese la pittura nell'infanzia. A 19 anni diventò sacerdote gesuita a Genova, e cominciò a dipingere per le chiese, guadagnandosi una certa fama nel mondo dell'arte. Per la sua passione per la cultura orientale, chiese di diventare missionario in Cina, e venne subito autorizzato. Nel 1715 arrivò in Cina, e alla fine dell'anno, venne ricevuto in udienza dall'imperatore Kangxi. Allora Castiglione aveva 27 anni.

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Nel periodo di regno di Kangxi, la Cina viveva in un orgoglioso isolamento, tuttavia imperatori e funzionari conoscevano i missionari sin dal secolo precedente, di cui apprezzavano le conoscenze scientifiche. Matteo Ricci ne è ottimo esempio per la sua introduzione della geometria in Cina. Essendo un sovrano curioso di conoscere le scienze occidentali, un carattere molto raro tra gli imperatori cinesi, Kangxi apprese dai missionari nozioni di algebra, geometria, astronomia e medicina occidentale.
Quando Giuseppe Castiglione incontrò per la prima volta l'imperatore Kangxi, il sovrano aveva 61 anni, e si opponeva alla predicazione dei missionari. Nonostante la fede religiosa di Castiglione, Kangxi lo trattò in modo cortese, dicendogli: "Le dottrine occidentali sono contrarie al pensiero ufficiale cinese, quindi noi assumiamo i missionari solo perché conoscono i principi di base della matematica."

imageLa chiesa cattolica di Wangfujing, Pechino

Così Castiglione diventò un pittore di corte, iniziando la sua carriera di oltre 50 anni alla Città Proibita. Ogni mattina alle sette usciva dalla sua casa vicino alla chiesa cattolica di Wangfujing, l'attuale cattedrale dell'est di Beijing, camminando verso ovest fino alla Porta Donghuamen della Città Proibita, dove faceva richiesta alle guardie di entrare a corte e iniziare il suo lavoro.
Vale la pena ricordare che la chiesa di Wangfujing esiste ancora oggi, è situata nella parte nord della famosa via commerciale Wangfujing, ed è ormai un sito turistico di Beijing.
Lang Shining ed altri artisti cinesi e stranieri lavoravano in una sala presso il giardino imperiale, dove faceva caldo d'estate e freddo d'inverno. I pittori dovevano riscaldare i pigmenti nel forno per evitare che si solidificassero Oltre a dipingere, gli artisti stranieri dovevano imparare il cinese e il mancese.

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Si può dire che tra gli artisti e artigiani italiani giunti a Beijing nello stesso periodo, ossia Giovanni Damasceno Sallustri da Roma, Giovanni Gherardini da Modena, Giuseppe Panzi da Cremona, e Matteo Ripa da Napoli, Giuseppe Castiglione sia stato il più originale, capace di realizzare vari temi pittorici, fra cui ritratti, animali, fiori, uccelli e paesaggi, il che ne fa uno dei rappresentanti più celebri della pittura imperiale durante i periodi di regno di Yongzheng e di Qianlong, rispettivamente figlio e nipote di Kangxi.
Kangxi non amava la pittura ad olio, perché con il tempo si annerisce. Allora Giuseppe Castiglione iniziò a dipingere sulla seta con dei pigmenti speciali, una tecnica che non permette nessuna correzione, mentre qualsiasi esitazione o eccesso nell'uso dei pigmenti può rovinare l'intera opera.

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In più c'erano delle altre difficoltà da superare nel dipingere per gli imperatori. In passato, i cinesi ritenevano falso e non artistico trattare i problemi di spazio nella pittura con la prospettiva, quindi esistono diversi punti focali nella pittura tradizionale cinese, invece in quella occidentale ce n'è solo uno, e neanche l'angolazione visuale è fissata come nella pittura occidentale.
Un'altra cosa è che nella pittura cinese i ritratti devono essere piatti, non si usano ombre, considerate come dei difetti. Tuttavia, dopo la morte di Kangxi, avvenuta nel 1722, Lang Shining riuscì a far capire la tecnica del chiaroscuro all'imperatore Yongzheng e agli altri pittori di corte. Durante il periodo di regno di Yongzheng, Castiglione realizzò uno dei suoi capolavori, i "Cento Cavalli", a dimostrazione del suo stile artistico occidentale, ma con meno elementi anatomici, il che lo rendeva vicino al gusto estetico cinese.

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Per capire meglio l'arte di Lang Shining, ossia Giuseppe Castiglione, e le sue tecniche di pittura integrate, prendiamo ad esempio un suo famosissimo dipinto, il ritratto dell'imperatore Qianlong durante una parata.
In Cina esistono molte storie sull'imperatore Qianlong, alcune vere, altre di fantasia. In ogni caso, nessuna storia si può paragonare al suo ritratto alla grande parata.
Si tratta di un dipinto su seta, largo 2,3 metri e lungo 3,3 metri. Nel ritratto a cavallo, l'imperatore Qianlong, figlio di Yongzheng e nipote di Kangxi, indossa delle vesti fastose e porta delle dorate. Il suo viso esprime pienamente la fiducia del sovrano. Diversamente dalla pittura tradizionale cinese, il dipinto è fortemente realistico, il viso dell'imperatore è reso in modo tridimensionale, e i dettagli delle sue armi sono resi con la massima cura.
La pittura tradizionale cinese a inchiostro, sia precisa che idealizzata, si basa sulla linea, senza chiaroscuro, mentre nel ritratto di Qianlong alla parata si nota l'attenzione del pittore per la luce e per la prospettiva. Attraverso una tecnica raffinata e dei colori brillanti, il pittore ha creato un'immagine compatta, non lineare, di stile tipicamente occidentale. L'autore è il protagonista dell'odierno programma, Giuseppe Castiglione, chiamato in cinese Lang Shining. Senza dubbio, questo ritratto imperiale è anche una riuscita prova del nuovo stile del ritratto nella pittura cinese.

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Secondo gli esperti, secondo la concezione attuale, il dipinto si può definire un ritratto, tuttavia, nel realizzarlo, Castiglione seguì strettamente la volontà dell'imperatore. Nell'opera, egli imposta il chiaroscuro con la luce ad angolo zero, e le linee sono tutte ricoperte di colore dopo essere state usate per i contorni. Nel paesaggio vicino, l'erba e le foglie sono raffigurate nello stile delle nature morte occidentali, solo il paesaggio montano in lontananza segue la tecnica tradizionale della pittura di corte.
Come in tutto il resto del mondo, i pittori di corte cinesi dovevano registrare gli importanti eventi dell'impero e della corte, come le nozze dell'imperatore, il compleanno dell'imperatore e dell'imperatrice-madre, le maggiori feste e celebrazioni, nonché i viaggi di ispezione nelle province e le parate degli imperatori, i grandi eventi politici e le operazioni militari. In qualità di pittore di corte, Lang Shining partecipò alla creazione di molte opere su temi importanti, fra cui il dipinto dell'imperatore Qianlong alla parata.

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In merito, il professor Jin Yunchang del Museo della Città Proibita, e famoso studioso di pittura antica cinese, osserva:
"Gli imperatori mancesi hanno conquistato l'impero a cavallo con le guerre, quindi prestavano molta attenzione alle truppe e alle armi. Tra i primi imperatori della dinastia Qing, Kangxi, Yongzheng e Qianlong tenevano periodicamente delle parate in cui passavano in rassegna le truppe."
Qianlong salì al trono nel 1736, quando l'impero Qing, dopo Kangxi e Yongzheng, era al culmine della potenza e della ricchezza. Il 25enne Qianlong, molto ambizioso, volle portare all'apice quest'epoca di splendore. Secondo le regole, ogni tre anni l'imperatore doveva tenere una grande parata, così nel quarto anno di regno, il giovane Qianlong tenne la sua prima parata.
Il dipinto di Qianlong alla parata raffigura il sovrano che arriva nel Giardino imperiale meridionale, nel sud di Beijing, per passare in rassegna 20 mila soldati mancesi delle 8 Bandiere.
Il giardino meridionale servì da riserva di caccia della corte sin dall'epoca Liao (907-1125). In seguito, durante le dinastie Yuan, Ming e Qing, continuò a fare da riserva di caccia. Nella prima metà del periodo di regno di Qianlong, servì ancora per le parate e la caccia. La prima parata della sua vita impressionò molto il giovane Qianlong, che ordinò di dipingerne le scene per tramandarle ai posteri.

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L'armatura che indossa Qianlong nel ritratto di Giuseppe Castiglione corrisponde esattamente a quella conservata nel Museo della Città Proibita, a dimostrazione che si tratta di un ritratto dal vero. Per quanto riguarda le scene della parata, si possono ammirare nel dipinto "Scene della grande parata", realizzato collettivamente da Lang Shining, Jin Kun, Liang Shizheng e una decina di altri pittori di corte.
Le truppe in parata delle 8 Bandiere erano l'elite dell'esercito Qing. Le Bandiere erano caratterizzate da otto colori: giallo, bianco, rosso, azzurro, giallo bordato, bianco bordato, rosso bordato, e azzurro bordato. Nella scena della parata, un rotolo di pittura largo 60 cm e lungo 17 m, si possono contare 16 mila soldati, ed anche se di piccole dimensioni, se ne possono distinguere perfettamente i visi e l'aspetto.
In qualità di protagonista, l'imperatore Qianlong, con l'elmo, l'armatura, la sciabola e le frecce, cavalca un cavallo bianco, è dà un'impressione di maestà e potenza. Nonostante nel dipinto la sua figura sia di piccole dimensioni, le proporzioni sono perfette. Alcuni esperti ritengono che le figure di Qianlong e del suo cavallo siano opera di Lang Shining.

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Il prof. Jin Yunchang del Museo della Città Proibita osserva:
"Dalle scene del rotolo si possono studiare molti aspetti: politico, militare, culturale, dei costumi, delle armi, e della composizione delle truppe. Quindi costituisce un importante materiale di studio della storia militare della dinastia Qing."
La scena della parata ricrea una cerimonia militare di epoca Qing, mentre il ritratto di Qianlong viene considerato un capolavoro di Giuseppe Castiglione. Secondo i documenti storici, dopo il completamento dell'opera, l'imperatore Qianlong la apprezzò molto, per cui decise di sistemarla su un paravento del palazzo del Giardino imperiale meridionale.
Dopo la rivoluzione Xinhai del 1911, dei militari occuparono il palazzo del giardino, che rimase privo di manutenzione per degli anni, da cui il rischio che il ritratto di Qianlong venisse danneggiato dalle piogge. Quindi questo venne staccato dal paravento e portato nella Città Proibita. I ritratti degli imperatori e delle imperatrici Qing erano conservati nella sala Shouhuang del giardino Jingshan, a nord della Città Proibita. Tuttavia il dipinto di Qianlong alla parata entrò alla Città Proibita dopo la caduta della dinastia Qing, per cui l'ultimo imperatore Puyi fu costretto a sistemarlo nella sala della Purezza Celeste.

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Purtroppo, con la caduta della dinastia Qing, molte opere di Lang Shining andarono disperse o distrutte nel corso delle guerre. Quelle rimaste hanno molte storie alle spalle. Il ritratto di Qianlong alla parata, prima a rischio dei danni della pioggia, è ora conservato al Museo della Città Proibita, per cui il pubblico può conoscere l'aspetto originale di questo imperatore di oltre 200 anni fa.

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Un altro dipinto di cui vorremmo parlarvi è "Cereali propizi".
Nel suo primo anno di regno, nel 1723, per garantire un buon raccolto, l'imperatore Yongzheng ordinò al ministro Zhang Yanyu di far realizzare a Lang Shining il dipinto "Cereali propizi". Il 22 agosto del suo quinto anno di regno, ossia nel 1727, il sovrano presentò il dipinto ai governatori provinciali come simbolo di buon auspicio.
Oggi "Cereali propizi" fa parte delle collezioni dell'Archivio n.I della Cina. Il dipinto presenta 5 steli di riso, un simbolo di buon raccolto. Nel 2006, una sua riproduzione è stata donata all'ambasciatore d'Italia in Cina.
Passiamo alle opere di architettura realizzate da Giuseppe Castiglione: il disegno dei palazzi di stile barocco che nel 1747 si alzarono in mezzo a un paesaggio di pagode e di eleganti padiglioni. Si chiamano Palazzi occidentali e li conosciamo grazie ai disegni dei discepoli di Castiglione.
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Allora l'imperatore Qianlong voleva aumentare la dimensione del suo giardino Yuanmingyuan, e Lang Shining fu incaricato di disegnare dei palazzi di stile occidentale. Si tratta di costruzioni miste, all'esterno si vedevano colonne di marmo, e le decorazioni barocche italiane, mentre i tetti erano coperti da tegole smaltate e di gronde sospese cinesi. Ma oggi è inutile che il viaggiatore cerchi di visitare questa testimonianza di un felice incontro dell'Occidente e dell'Oriente, perché la soldataglia inglese e francese li incendiò nel 1860 durante la seconda Guerra dell'Oppio.

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'Portrait of Emperor Qianlong' (Qianlong xiaoxiang tu) by Lang Shining (Giuseppe Castiglione)



Quando lavorava a corte, le onorificenze ottenute da Lang Shining superarono quelle concesse sia agli altri pittori missionari che ai pittori cinesi, tuttavia, davanti all'imperatore, era solo un pittore di corte senza nessuna condizione preferenziale. Lang Shining se le guadagnò con il suo straordinario impegno.
Giuseppe Castiglione morì a Beijing il 17 luglio 1766, tre giorni prima di compire 78 anni, e fu seppellito nel cimitero dei missionari occidentali situato fuori della porta Fuchengmen, che oggi si trova nel complesso della scuola del PCC di Beijing. L'imperatore Qianlong fu costernato per la sua scomparsa, e per onorarlo lo insignì di un titolo ministeriale postumo di terzo grado. Il sovrano scrisse personalmente un testo funebre, facendolo inciderlo sulla stele della sua tomba.

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Dal suo arrivo nel 1715, 54° anno di regno dell'imperatore Kangxi, alla sua morte nel 1766, 31° anno di regno dell'imperatore Qianlong, Lang Shining visse per ben 51 anni in Cina, dando degli importanti e positivi contributi agli scambi artistici tra la Cina e l'Europa di oltre 200 anni fa. Essendo vissuto così a lungo in Cina, i temi delle sue opere sono sempre persone o eventi cinesi, quindi la sua vita e la sua arte sono ormai una parte della storia dell' arte cinese.

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Prima di concludere, vi parleremo della conse rvazione delle opere di Lang Shining. Oggi i suoi dipinti fanno parte delle collezioni del Museo della Città Proibita di Beijing e del Museo del Palazzo di Taipei, inoltre i musei di Shanghai, del Jiangxi, di Zhenjiang e del Palazzo imperiale di Shenyang, e la Galleria d'arte di Tianjin, ospitano rispettivamente uno o due opere di Giuseppe Castiglione. Nel mondo, si possono ammirare alcuni dei suoi capolavori anche al Metropolitan Museum di NY e alla Galleria di Belle Arti dell'Asia orientale di Berlino.

Fonte

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