Fino al 22 aprile 2012, presso la Fondation Henri Cartier-Bresson sarà possibile visitare Mexique: il soggiorno in Messico di Henri Cartier-Bresson e Paul Strand. Una retrospettiva con scatti che fanno riferimento al biennio 1932 - 1934.
Molto interessante lo sguardo dei due protagonisti: mentre Strand si focalizza maggiormente sullacultura indigena, sui simboli religiosi e i paesaggi locali, Bresson è molto più attratto dagli individui, decontestualizzati dall’ambiente di provenienza. I ritratti di quest’ultimo variano dalle espressioni intense delle prostitute alla povertà presente in modo indelebile sui volti degli abitanti.
Il concetto di fotografia per Strand è molto più legata al fenomeno del reportage, a volte freddo e distaccato, per Bresson invece, lo scatto è più una questione estetica-emozionale che ha alle spalle una preparazione più dettagliata e studiata al fine di comunicare emozioni più concrete e durature.
Henri Cartier-Bresson, Mexico, 1934, © Henri Cartier-Bresson/Magnum
Calle Cuauhtemoctzin, Mexico City, Mexico, 1934
Henri Cartier-Bresson, Mexico, 1934, © Henri Cartier-Bresson/Magnum
Henri Cartier-Bresson, Mexico, 1934, © Henri Cartier-Bresson/Magnum
Henri-Cartier-Bresson, Juchitan, Mexique, 1934
Mexico (girl with a magazine), photo by Henri Cartier-Bresson, 1934
Henri Cartier-Bresson, Mexique, 1934 © Magnum Photos — Courtesy Fondation Henri Cartier-Bresson
Henri Cartier‐Bresson, Mexico, 1934 © Magnum Photos / Courtesy Fondation Henri Cartier‐Bresson
Cartier-Bresson, Woman Asleep, Juahitan, Mexico, 1934
National Gallery of Canada, Ottawa
National Gallery of Canada, Ottawa
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Paul Strand. 1890 (New York) – 1976 (Orgeval, Francia)
Paul Strand può essere considerato uno dei padri della fotografia artistica, autentico artefice dell’evoluzione di questo mezzo espressivo fin dai primi anni del novecento.Fotografo sociale, acuto sperimentatore, fine stilista, teorico e cineasta ha attraversato il secolo scorso con uno sguardo attento, diretto e penetrante.
Strand analizzava la realtà, cercava di cogliere la sua autenticità e la sua più intima essenza. La sua era una rigorosa ricerca di obiettività. L’intenzione era quella di rappresentare fedelmente la vita, evidenziando ogni possibile sfumatura. Strand dunque documentava il mondo e l’esistenza degli uomini e cercava di fermare i paesaggi in tutta la loro poetica profondità. Questa convinzione estetico-stilistica lo portò nei suoi primi anni di carriera a battersi contro il pittoricismo (anche se sono riscontrabili in diverse occasioni vistose contraddizioni) per privilegiare la straight photography (fotografia diretta).
Vate del bianco e nero, Strand si affidava alle linee, ai volumi e agli spazi e non manipolava in alcun modo le immagini. I suoi sono scatti in cui è riscontrabile una costante ricerca di purezza e semplicità, a scapito di tendenze estetizzanti.
La fotografia di Strand si snoda attraverso molti temi: i paesaggi, l’astrattismo, i ritratti, il reportage a sfondo sociale, le strutture architettoniche, la natura. Il suo sguardo nei confronti del mondo è preferibilmente frontale.
Paul Strand, Men of Santa Ana, Lake Patzcuaro (Hommes de Santa Anna, lac Pátzcuaro), Michoacan, 1933 © Aperture Foundation Inc., Paul Strand Archive
Paul Strand, Landscape near Saltillo (paysage près de Saltillo), 1932 © Aperture Foundation Inc., Paul Strand Archive
Paul Strand, Woman of Alvarado, Veracruz, 1933
Paul Strand, Nets. Michoacan. 1933
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