domenica 27 maggio 2012

UNO SGUARDO AMERICANO

L'action painting di William Congdon a Ca' Foscari di Venezia

A Venezia, in occasione del primo centenario della nascita di William G. Congdon, uno dei maggiori anche se più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana, a Ca’ Foscari si terrà la mostra “William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” con oltre 40 opere sul lungo soggiorno dell’artista a Venezia, la città che divenne, dopo New York, il luogo d’elezione della sua ricerca espressiva.
E’ realizzata in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con le Assicurazioni Generali ed è curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con il prezioso apporto di Rodolfo Balzarotti.

IL PRIMO AMORE

clip_image002

Nei primi anni Cinquanta, nell’orizzonte geografico ed emotivo di Congdon emerge Venezia. Venezia lo seduce con la sua bellezza. Tra la città lagunare e il pittore scatta una sorta di relazione passionale: Venezia prima lo travolgerà con il suo fascino, poi - come un’amante esigente - lo assorbirà quasi completamente, e infine lo annoierà, lasciandolo svuotato e ansioso di cercare altro.
 clip_image003

Nei primi soggiorni veneziani del 1948/49 Congdon non si era messo in gioco completamente: sedotto dal fascino ornamentale della città e dalla sua sensualità mediterranea, era rimasto in superficie, ancora spettatore e non già “interprete” di Venezia.

clip_image004
Wlliam Congdon, Venice 2 St. Mark's Square 1, 1950


Quando vi torna nel 1950, il suo rapporto con la città cambia. Dopo le esperienze newyorchesi e italiane, sempre più solo e vulnerabile, Congdon consegna a Venezia le domande e le ferite aperte. Providence, Bergen Belsen, New York l’hanno segnato con la macchia indelebile della corruzione e della morte. Ora lo splendore di Venezia lo abbaglia come una promessa seducente.

clip_image005

La massa caotica della città nera si spezzò ora per formare un corridoio tra i due palazzi che fiancheggiavano la piazza.
La luna arancio che era sorta sopra il mio incubo di paura a New York diventò la Basilica d’oro di San Marco, alla quale ora potevo accedere.
Non più un disco vago come un pianeta lontano ma un porto in cui mi era possibile entrare.


clip_image006Wlliam Congdon, Venice Palazzo Dario, 1948

La basilica sorgeva più grande e cominciava a dominare le mie pitture di Piazza San Marco.  Incominciai a fondere polvere d’oro nei miei colori. Quest’oro sembrava respirare da dentro le mie basiliche e diventò per me, come per i mosaicisti del Medioevo, un simbolo spirituale.
Congdon allestisce a Venezia vari studi, e vi trascorre lunghissimi periodi. Piazza San Marco è il soggetto di decine di quadri. Tornare ossessivamente sugli stessi luoghi, riprodurli in modo simile ma sempre diverso, non è ripetizione:
Non si dipinge un soggetto per liberarsene, - per finirlo -  ma per sempre ricominciarlo; il vero soggetto si approfondisce, si rigenera col dipingere che lo scopre: quadro dopo quadro.

clip_image007

Peggy Guggenheim afferma che le sue vedute veneziane sono le prime, dopo quelle di Turner, a interpretare la bellezza di Venezia in modo originale.
Il legame con Venezia è inversamente proporzionale a quello con la patria: negli anni Cinquanta i soggiorni negli Usa diventano sempre più brevi e quasi unicamente legati all’attività professionale. Congdon continua, tuttavia, a sentirsi artista americano in esilio culturale: infatti il suo primo destinatario resta il pubblico statunitense.

clip_image008
William Congdon: Canal, Venice 1952; Kettle's Yard House, Cambridge


Dopo quattro anni di passione, anche Venezia non lo emoziona più. Nel 1951, il suo peregrinare lo conduce altrove. http://www.congdonfoundation.com/

«William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo mistero, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua comprensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro […] Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora […]. Congdon non appartiene a nessun gruppo di pittori. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. [...] I veneziani non vedono mai i suoi quadri…».


SCHEDA TECNICA
Titolo: WILLIAM CONGDON A VENEZIA (1948-1960): UNO SGUARDO AMERICANO
Luogo: Ca' Foscari Esposizioni, Ca' Giustinian dei vescovi - Dorsoduro 3246 - 30123 Venezia
Periodo: 5 maggio - 8 luglio 2012
Enti promotori: Università Ca' Foscari Venezia, William G. Congdon Foundation, Milano-Washington,
Con il sostegno di: Assicurazioni Generali
Orari: da lunedì alla domenica dalle 10 alle 18. Giorno di chiusura martedì
Organizzazione: Università Ca' Foscari Venezia - Fondazione Università Ca' Foscari Venezia
Curatori: Giuseppe Barbieri - Silvia Burini

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

post<li>
Related Posts with Thumbnails