sabato 15 dicembre 2012

VENICE - EX OSPEDALE AL MARE | LUCA MARELLA

clip_image001Venice - Ex Ospedale al Mare

clip_image002Venice - Ex Ospedale al Mare

clip_image003Venice - Ex Ospedale al Mare

clip_image004Venice - Ex Ospedale al Mare

clip_image005Venice - EX Ospedale al Mare

clip_image006Venice - Ex Ospedale al Mare

clip_image007Venice - Ex Ospedale al Mare

clip_image008Venice - Ex Ospedale al Mare-Teatro Mario Marinoni

clip_image009Venice - Ex Ospedale al Mare

All images  © LUCA MARELLA
http://lucamarella.com/

********************************************

LA SOLITA TRISTE STORIA ITALIANA
Abbandono, decadimento, degrado, incuria, miseria, vagabondaggio e sciacallaggio. No, tranquilli. Non siete in qualche zona di guerra, ma solo all'Ospedale al mare al Lido di VENEZIA, e dentro a quel che è rimasto del 2°nosocomio più importante d'Europa del secolo XX. Penserete ad un'incubo dal quale vi risveglierete. Invece, purtroppo, tutto questo è una realtà, che ha perso la sua stessa identità. Veneziani delle isole, dei sestieri e dei quartieri, benvenuti all'Ospedale al mare 2012, e all'interno dei suoi padiglioni, oramai dismessi dal 2003. Siate i benvenuti, ma a vostro rischio, in questi corridoi, dove oggi regna il silenzio del " sogno " di uomini e donne veneziane: il sogno dell'Ospedale al Mare, nel quale si praticavano le cure elioterapiche, e la terapia "mare e sole" in spiaggia e sulla terrazza panoramica. Un ben del cielo, ed un vero sogno dell'anima, che ancor'oggi qualcuno si chiede se sia esistito davvero. E'difatti, siamo nel 1933, quando grazie al Decreto Regio, nasce ufficialmente l'Ospedale al Mare, ed i padiglioni ospedalieri per le cure elio-terapiche. Il luogo scelto è quello di S.Nicolo', dove si trovava il "vecchio" Ospizio Marino. Siamo tra la spiaggia, la diga e l'ancora giovani Oasi, ovvero in un luogo strategico per le persone ammalate, che necessitano di cure, per quel tempo "alternative". Li', difatti, è possibile trovare le fonti naturali di energia, quali quelli dell'aria, della luce, e sopratutto del mare, che servono come elementi per rafforzare il corpo del futuro paziente. Nasce in questo modo il " sogno " del Nuovo Ospedale al Mare, in un contesto naturale di acqua, cielo e sole. I Veneziani, all'epoca, amano la loro città, e si adoperano in sinergia perchè quei diventi eccellenza per tutta Italia. E'difatti, passano solo 6 anni, che l'OAM viene classificato "specializzato di prima categoria", e di fatto, a diventare uno dei più importanti d'Europa per il termalismo marino. Si aprono cosi', come un fiume in piena, stagioni d'oro per il nuovo centro elio-terapico, e per i reparti dei bambini "polio", ortopedia, pediatria, e ginecologia. Nel frattempo, la terapia marina comincia a dare i primi risultati, grazie anche a infermieri specializzati, e del primario Luciano Magni. L'OAM diventa il riferimento italiano sopratutto per milioni di piccoli italiani, che vogliono venire a curarsi nella spiaggia di VENEZIA. Domande, che fanno arrivare il numero di lavoratori a 1500. I bambini vanno a curarsi sulla sabbia, i pazienti prendono il sole sulla terrazza del Monoblocco, e gli infermieri accompagnano gli ammalati in piacevoli serate al Teatro Marinoni. Anche molti cittadini Europei arriveranno. Siamo tra il '50 e il '60, e' l'OAM è una vera apoteosi di solidarietà e di lavoro, di convegni al Marinoni, e di medici che hanno chiesto il trasferimento da altri ospedali. E cosi'arrivano all'OAM i vari Gardini, i Rebuffi, e i Voltolina, che proseguiranno il lavoro di medici precedenti, soprautto del dott.Rossani. E' l'ospedale è pieno di conoscenza, e di eccellente Pubblica Amministrazione, sotto l'occhio vigile del direttore sanitario dott.Melli, e del suo mitico ragioniere Mello. E'aria fresca, con i battesimi della chiesetta, e le serate al Marinoni, e gli occhi degli ammalati che piangono dalla commozione per questa struttura. Ma ad un certo punto, il sogno cambia. Avviene alla fine del'70, quando arrivano le prime chiusure di reparti, anche all'isola di Poveglia. E'solo la miccia che avvia il declino. L'operazione successiva, difatti, è il trasferimento della stessa direzione sanitaria. E cosi'nel 1998, altri reparti chiusi, e l'inzio dello smantellamento del monoblocco. Nel frattempo, l'area dell'ospedale stà per essere abbandonata, e le fazioni politiche cominciano a fiutare l'affare di una grande vendita, alcuni per scopi elettorali, alcuni per risistemare un bilancio comunale in forte sofferenza. Nel 2003, dopo proteste dei veneziani, scioperi della fame, falo', ed cordoni umani per difendere l'orgoglio di VENEZIA, esattamente il 2 Ottobre, si spengono le luci degli ultimi reparti dell'Ospedale al Mare. Vengono chiuse solo quelle, perchè invece rimangono aperte porte e finestre, attraverso le quali oggi, riescono ad entrare nei vari padiglioni persone bisognose, o peggio professionisti del furto del rame. La storia di oggi dell'Ospedale al Mare, è anche inutile riassumerla. Quello che resta di un grande orgoglio, sono i vari reparti sventrati di tutto. I corridoi, le stanze dei medici, degli infermieri, e degli ammalati, sono oggi una tomba del Bene Comune di VENEZIA. Ed è tutto qui, quello che resta, del sacrificio e del lavoro di uomini e donne, e del loro sogno oramai spezzato. Non spaventatevi, non siete in guerra. Siete solo arrivati all'Ospedale al Mare 2012. (Tello De Marco)

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

post<li>
Related Posts with Thumbnails