After taking up photography in the year 2000, Alexander Petrosyan realized that, in order to truly understand the world around him, he must first try to capture it through the camera lens, something at which he has continuously succeeded. Petrosyan finds true joy in exploring and portraying his subjects in innovative ways, photographing not only the beautiful but also the grotesque aspects of life.
Working for My District magazine from 2003 to 2008, Petrosyan became a true professional, able to accurately present the three-dimensional with only two dimensions, and to illuminate the infinite levels of his environment in a single photograph.
At present, Petrosyan is a staff photographer for “Kommersant" (http://www.kommersant.ru/), where he continues to push the limits of his surroundings, proving that there is something extraordinary about even the most, seemingly, ordinary aspects of life.
All
images © Alexander Petrosyan
Alexander Petrosyan è considerato il più grande
fotografo contemporaneo di tutta la Russia. Nato in Ucraina nel 1965, vive a San
Pietroburgo da oltre 40 anni ed i suoi scatti hanno vinto numerosissimi premi
in tutto il mondo. Petrosyan inizia per caso a
cimentarsi con la fotografia, immortalando semplicemente il suo quartiere ed i
passanti; solo nel 2000 decide di affrontare la sua passione in
maniera professionale. Lavora così per giornali come «Newsweek», «National
Geographic», «GEO», «Russian Reporter”, “Kommersant”, “Komsomolskaya Pravda”,
and “Business Petersburg”. Ha vinto per due anni consecutivi, nel 2006 e nel
2007, il premio come “Fotografo dell’anno” ai St.Petersburg Awards. Ama uscire
di casa con la sua Reflex immortalando qualsiasi dettaglio colpisca la sua
attenzione. Dai pazienti negli ospedali al Palazzo
d’Inverno. Dai migranti ed i dissidenti alle case abbandonate. Dagli incendi
alle parate militari. San Pietroburgo è sicuramente una
delle città più fotogeniche del mondo: sontuosi palazzi,
romantici canali, ponti, chiese, e quell’aria tersa tipica delle città del
Nord. Petrosyan non vuole solo celebrare la città in tutta la sua grandeur
imperiale, ma vuole soprattutto trovare quel lato oscuro,
nascosto, invisibile ai turisti. Leningrado, la città degli eroi,
la città di Putin, la parte povera e degradata di questo gioiello ma anche la
forza d’animo dei suoi abitanti. “I miei soggetti sono due: le città e le persone. San Pietroburgo è il mio palcoscenico preferito ma ho anche la fortuna di viaggiare molto per lavoro e respirare altre realtà, molto diverse dalla Russia. ”
“Ho dato a tutti i miei scatti un titolo in base alla sensazione che provavo in quel momento. Si tratta di un titolo completamente personale, anche se credo che una bella foto non abbia bisogno proprio di alcun nome, ma debba semplicemente colpire al cuore chi la osserva, e non esiste titolo o nome che possa esprimere questo linguaggio emozionale così soggettivo.”
Spesso citato per le sue fotografie scandalose in un paese chiuso come la Russia, Petrosyan vuole trasmettere due importanti messaggi attraverso le sue immagini: la bellezza e la denuncia sociale. All’inizio del 2016 Petrosyan si è ritrovato nel bel mezzo di un mistero attraverso la fotografia “Veterano di guerra cammina da solo durante la Parata della Vittoria”. Lo scatto infatti è stato condiviso migliaia di volte ed ha commosso tutto il mondo. Anche se ancora oggi il fotografo sta cercando quel veterano per sapere chi fosse e perchè piangesse. Alcuni dicono sia stato Australiano, altri Inglese o Americano. “Tutti i miei tentativi di trovarlo purtroppo sono falliti: a questo punto credo che rimarrà per sempre un eroe anonimo.” Kunstkamera (Curiosità) è il nome del suo primo libro di fotografie: uscito quest’anno, contiene 120 fotografie che ritraggono San Pietroburgo ed i suoi abitanti. Vuole rappresentare la città con la sua estetica, i suoi punti di forza e di debolezza, un ritratto del bello e del brutto che si alimentano a vicenda.
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