giovedì 30 aprile 2009

CAPPELLA DI OTANIEMI

La ventesima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino è stata assegnata alla Cappella di Otaniemi: un piccolo edificio degli architetti Kaija (1920- 2001) e Heikki (1918-) Siren, realizzato nella metà del Novecento in una radura del campus universitario del Politecnico di Helsinki.



Le magistrali essenzialità e trasparenze dell’architettura restituiscono alla natura il compito di mostrare il sacro, danno senso e misura a uno spazio di esperienza educativa, spirituale e sociale, culturale e musicale per l’intera comunità di famiglie e di studenti. Natura, architettura e società si incontrano così in crogiuolo di forma e vita.



Intitolato a Carlo Scarpa (1906-1978), uno dei maestri del Novecento nell’arte del paesaggio, il Premio è stato istituito dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche con l’intento di diffondere le scienze e le arti del “governo del paesaggio”.


Coordinato da Domenico Luciani, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche, con una giuria internazionale, presieduta da Lionello Puppi, promuove ogni anno una campagna di attenzioni verso un luogo particolarmente denso di valori di natura e di memoria.



“Il riconoscimento non è attribuito tanto a inventori o committenti, rifugge fenomeni effimeri e ricerche d’effetto. Segnala, piuttosto, la sapienza nel governo del luogo, la responsabilità e la continuità che consentono di far vivere un paesaggio, di ritrovarlo rinnovato, in un equilibrio tra innovazione e conservazione”. Il Premio consiste, inoltre, nella raccolta sistemica dei relativi materiali bibliografici e cartografici, messi a disposizione per la consultazione pubblica nella biblioteca/centro documentazione della Fondazione, e nella pubblicazione di un dossier curato e realizzato dalla Fondazione; che, annualmente, testimonia la storia, la geografia, le condizioni del luogo premiato.

2 commenti:

  1. Troppo moderno lo stile. Non mi piace...sarà che preferisco lo stile semplice del Romanico.

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  2. Bravo, ma è proprio dal romanico che questi grandi architetti del nostro passato prossimo hanno preso spunto. Troppo moderno? se fosse stato fatto oggi era anche di moda e di tendenza, troppo facile ragionare così, immaginatelo negli anni della sua esecuzione (i nostri anni 50) magari ti recrederai.
    ciao Cristina

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