Il muralista sardo Giorgio Polo è in Australia per lanciare il suo progetto “The Continuing Journey /Il Viaggio Continuo” che coinvolgerà studenti locali e artisti aborigeni nella realizzazione di un dipinto murale a Rosanna, nel comune di Banyule. L’artista sardo intende condividere idee e tecniche artistiche e al contempo proporre una riflessione sui temi di emigrazione e identità. A Rosanna, nel comune di Banyule, poco distante da Melbourne, sulla costa sud ovest del nuovo continente, vi è una forte densità di popolazione di emigrati sardi. Una Little Italy australiana che ormai è da decenni ben integrata. Due isole e due coste: l’una sull’Oceano Indiano all’emisfero sud; l’altra nel bel mezzo del Mediterraneo. Realtà diverse e lontane. Eppure l’arte può portare ad un linguaggio comune e universale, coinvolgendo le differenti comunità locali a interagire per un unico scopo e favorire appunto incontri tra culture.
ARTE IMPEGNATA

Sulle note di De André, l’Associazione Sarda in Australia presenta l’iniziativa di Giorgio Polo (classe 1959) introdotta da una mostra fotografica sull’attività artistica e didattica del muralista sardo. Una vita impegnata fin dal 1987 a promuovere un'espressione artistica che per definizione è diretta al popolo, in quanto un'arte pubblica utilizzabile dalla collettività e legata alla realtà della gente. L’arte del murales, prevalentemente figurativa e sviluppata su superfici pubbliche, nasce in Messico agli inizi del Novecento e si afferma a livello internazionale soprattutto a cavallo della fine della Seconda Guerra mondiale e gli anni Cinquanta-Sessanta. Dagli intenti propagandistici e ideologici presenti soprattutto in paesi con regimi totalitari come l’ex Unione Sovietica, a quelli più prettamente rivoluzionari e sovversivi come in Messico e collegati a un’iconografia che sostiene l’unione del popolo.

Temi in cui si rievocano le lotte contadine, quelle operaie, tematiche legate alla giustizia sociale oppure alla realtà latino-americana ma anche al sostegno spirituale della religione.
SARDEGNA
In Sardegna l’arte muralista è una tradizione che prende avvio alla fine degli anni Sessanta attraverso differenti nuclei di artisti attivi sull’isola. Uno dei primi murales realizzati in Sardegna è stato attribuito a Giuseppe Sciola, che a partire dal 1968 a San Sperate in provincia di Cagliari, ha contribuito a diffondere questa tecnica fino a far diventare la cittadina di San Sperate un Paese Museo con il maggior numero di murali in Sardegna. Seguono i primi dipinti murales a Orgosolo nel 1969 ad opera del Collettivo Studentesco Milanese Dionisyos di ideologie anarchiche, che determinerà una corrente muralista con tematiche di protesta e politiche e affermatasi a partire dal 1975 in quella località.


GIORGIO POLO
“Dove fiorisce il rosmarino/ c’è una fontana scura/ dove cammina il mio destino/ c’è un filo di paura/ qual è la direzione/ nessuno me lo imparò/ qual è il mio vero nome/ ancora non lo so”. Dal canto del pastore servo alla voce delle minoranze quelle che hanno da sempre ispirato Giorgio Polo. Sentimenti universali e il credo nell'arte come forma di un linguaggio che superi le differenze e le difficoltà sociali. Giorgio Polo fin dagli esordi si è dedicato all'insegnamento del murales coinvolgendo le comunità locali, in particolare quelle giovanili.

In pillole: Giorgio Polo. “The Continuing Journey /Il Viaggio Continuo” Istituto Italiano di Cultura 233 Domain Road, South Yarra Melbourne Sito: iicmelbourne Approfondimenti:muralesinsardegna
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