giovedì 7 maggio 2009

JAN SAUDEK IN MOSTRA A REGGIO EMILIA

In occasione dell’edizione “Fotografia Europea 2009” promossa dal Comune di Reggio Emilia si possono vedere le immagini di Jan Saudek sino al 30 maggio.

La prima cosa che colpisce del lavoro del fotografo Ceco Jan Saudek è che le persone nelle sue fotografie di nudi sono gente comune, persone della porta accanto, e non supertop da copertina. La seconda che molte delle sue immagini sono divertenti.
Le sue immagini esplorano più i sogni che la realtà, sebben fortemente caratterizzate dalla sanguigna personalità sempre espressa dalla persona ritratta, e dall'uso della colorazione manuale dell'immagine che produce per se un effetto onirico e non realistico, anche se, ad onor del vero, la scelta di Jan fu dettata dalla accidentale difficoltà di reperire pellicole e sviluppi a colori. Le sue immagini sono contemporaneamente un pugno nello stomaco ed un gioioso inno alla vita, sprizzano forza da tutti i pori, a volte in modo divertente, a volte patetico, o altre volte un poco volgare... proprio come la vita vera. Da qualche anno Jan Saudek si è dotato di un grandioso sito internet con quasi 400 sue immagini online, ed anche alcune della sua modella/musa/moglie Sarah. Obbligatoria la vista, senza fretta, e la riflessione: sulla vita in genere e sul modo tutto particolare di Jan e Sarah di comunicarla.

Le sue immagini parlano di maternità, di esibizionismo, di feticismo ma anche di parodia del corpo umano, con uno stile assolutamente unico e inimitabile.Le modelle sono, in genere, sue amiche o conoscenti, come la sua bella compagna e altrettanto valida artista Sára Saudková, che fotografa spesso insieme alla sua amica Olga. Nelle foto di Saudek appare un unico uomo: egli stesso. Dice che non lo fa per narcisismo ma per semplificarsi la vita perchè gli uomini quando devono posare nudi sono sempre impacciati e imbarazzati, così fotografa se stesso e risolve il problema. Ponendosi al di là della linea sottile che separa lo scatto fotografico dal lavoro su tela, l’opera di Saudek ci mostra scene terribili, al limite dell’orrido in cui corpi flaccidi si accoppiano, lottano, allattano o – semplicemente – ostentano se stessi al cospetto di un obiettivo privo di censure.L'idea di ritoccare col colore l’immagine finita indica la necessità dell’artista di non collocarsi nel contemporaneo, ma di guardare – costantemente – al passato, al movimento estetico in generale ed al pre-raffaellismo in particolare.


Il risultato è quanto di più decadente la fotografia abbia proposto nell’ultimo secolo; non a caso Saudek ha deciso di pre-datare tutte le sue immagini al 1800, quasi a voler creare un parallelo tra se stesso e i maestri vittoriani: Dante Gabriel Rossetti, William Hunt ma – soprattutto – Oscar Wilde.
Le riprese, durante i suoi primi anni di carriera artistica, venivano effettuate in una cantina, usando come sfondo un muro scrostato dall'umidità che era perfetto per sfumature e tonalità di grigio che restituiva alle foto. Ora può permettersi diversi appartamenti anche lussuosi ma in tutti ha riprodotto quello stesso muro che ha usato tante volte in gioventù. Lavora con artisti quali: Paule Pia, Karsten Fricke, Jean-Pierre Vorlet e David Travis dell’Istituto d'arte di Chicago.

2 commenti:

  1. Mi sa che ci vado a vederla. sì, belle.

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  2. Che cosa interessante e belle immagini. Il corpo umano in tutte le sue forme.
    Ciao Catone.
    Sill

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