Sta per chiudersi una mostra da vedere.
Il Grand Tour era tappa obbligata per artisti, studiosi e letterati del Settecento e dell’Ottocento.

Si trattava di un viaggio, fatto in genere dopo aver accumulato un po’ di fortuna o perché sostenuto da un mecenate, che aveva guardato al giovane artista con occhio “affaristico” scorgendovi barlumi di possibile successo. E così divenne gran moda toccare diversi Paesi in Europa: gli anglosassoni muovevano soprattutto alla volta dello Stivale, mentre italiani e francesi se ne andavano al nord. Nel corso dell’Ottocento nasce il viaggio inteso dagli artisti come scoperta di nuovi orizzonti, paesi, popolazioni e culture sconosciute. Nasce, insomma, il viaggio “romantico”, tanto intriso di sapor d’avventura e filantropia. L’esempio di Delacroix in Marocco è lungimirante, ma è con Gauguin, sul finire del XIX secolo, che lo sguardo dell’artista europeo si affina fino a diventare creativo ed estetico: la vita e l’arte di popoli lontani, i paesaggi, i corpi, i colori di paesi esotici e primitivi lasciano un segno profondo nell’arte europea. Percezioni di nuovi mondi prendono forma in lapis e pennelli e diventano tela.

Stefano Ussi - Ricevimento dell'ambasciata d'Italia nel Marocco, 1879

Ippolito Caffi - Egitto - Karnak a Tebe, 1844

Alberto Pasini - Carovana in Persia, 1887

Roberto Guastalla, Donna negra seduta che fuma, 1887Oskar Kokoschka - Exodus, 1928
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Emilie Boivin - Vue de Biskra (II), 1890 ca.
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Emilie Boivin - Vue de Biskra (I), 1890 ca.
Il progetto di mostra, dedicato all’artista viaggiatore e promosso dal Comune di Ravenna, vuole presentare i percorsi di alcuni dei più significativi pittori che hanno viaggiato e vissuto fuori dall’Europa, ma anche come i quattro continenti extraeuropei (Asia, Africa, Americhe e Oceania) furono visti dagli artisti occidentali, tra l’orientalismo ottocentesco di Alberto Pasini e le avanguardie che hanno rielaborato in nuovi termini stilistici le suggestioni esotiche. La mostra vuole ripercorrere le singole esperienze biografiche e creative, come il viaggio a Tunisi compiuto nel 1905 da Kandinsky e Gabriele Münter e nel 1914 da Klee, Macke e Moilliet.

Paul Gauguin - Donna tahitiana, 1898

Paul Gauguin - Donna tahitiana con cane, 1894-99

Galileo Chini - Danzatrice davanti allo specchio, 1914

Jean Dubuffet - Arabe au palmier, 1948

Mark Tobey - Central, 1949

Henri Matisse - Il lanciatore di coltelli
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Emil Nolde - Kopf eines Südseeinsulaners (Testa di un abitante dei mari del Sud), 1914

Alighiero Boetti - Segno e disegno
I luoghi diventano i veri protagonisti del progetto: la Tahiti di Gauguin e Matisse, il Siam di Chini, la Nuova Guinea di Nolde e Pechstein.La mostra, curata da Pietro Bellasi, Claudio Spadoni e Tulliola Sparagni, è corredata da fotografie e documenti etnografici dei luoghi rappresentati, nonché da reportage storici. Il percorso artistico sviluppa invece i risultati del realismo ottocentesco fino al post-impressionismo, per poi passare alla prima metà del XX secolo con l’espressionismo, il surrealismo, l’astrazione degli anni Cinquanta, fino ai contemporanei Boetti, Mondino e Ontani.
Info: Museo d’Arte della Città di Ravenna
"L'artista viaggiatore. Da Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani"
Via di Roma, 13 Ravenna
Tel. 39 0544 482477
bel lavoro, complimenti
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