mercoledì 3 giugno 2009

LA RUTA DE LA PAZ





Un'ideale strada della Pace scandita da settecento tonnellate di marmo di Carrara con cui il costaricano Jimenez Deredia ha plasmato le monumentali creature ispirate alle misteriose "rotondità" delle antiche sfere degli Indios Borucas, uno dei massimi enigmi dell'arte precolombiana.
Caratteristica delle sculture di Deredia è la circolarità, l’elemento sfera.
“In principio vi fu una sfera – spiega Jiménez Deredia – anzi molte sfere. Le vidi, ancora ragazzo, nel museo di San José di Costa Rica, la capitale del mio Paese, e ne rimasi colpito. Le avevano fabbricate, levigando il granito, gli indios Boruca circa 1700 anni fa. Sono le uniche sculture astratte prima di Cristoforo Colombo, che approdò in Costa Rica nel 1502, durante l’ultimo dei suoi quattro viaggi”. L’ispirazione per l’artista nasce infatti dalle sfere precolombiane in pietra e dalla loro simbologia, la sfera descrive la trasmutazione della materia, il cerchio l’essere alla ricerca di se stesso.



Dalla via Sacra del Foro romano, tra l'Arco di Tito e la Curia, passando per il Colosseo, piazza Barberini, San Lorenzo in Lucina, per entrare nei cortili di Palazzo Altemps e Palazzo Massimo, fino ad invadere il Palazzo delle Esposizioni. E' questo l'ambizioso progetto espositivo "Deredia a Roma", fortemente voluto dallo scultore che da trent'anni vive sotto le cave di Carrara, l'unico artista non europeo presente con un suo lavoro nella basilica di San Pietro, che dal 23 giugno (ma le sculture al Foro romano sono state già installate) al 30 novembre prenderà vita nella capitale, e che è stato presentato oggi al Ministero per i beni culturali dal sottosegretario ai bei culturali Francesco Giro, dal coordinatore del progetto Fabio Isman, e dall'artista stesso Jimenez Deredia. (omniroma.it)

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