mercoledì 17 giugno 2009

L'ARTE DELL'INCISIONE IN MOSTRA A BASSANO DEL GRAPPA

I capolavori della collezione della famiglia di stampatori di Bassano del Grappa, i Remondini, con opere incisorie di maestri quali Albrecht Dűrer, Tiziano Vecellio, Rembrandt van Rijn, Gianbattista Tiepolo, Canaletto e altri sono al centro della mostra “Dűrer, Tiziano, Rembrandt, Tiepolo… I grandi incisori ospiti dei Remondini”, che si tiene fino al 4 ottobre 2009 presso il museo Remondini a Bassano del Grappa. Gli antichi armadi-espositori della Sala del Tesoro del Museo Remondini ospitano, esattamente per sei mesi, uno spettacolare squarcio della Collezione di famiglia messa insieme, generazione dopo generazione, dalla celebre dinastia di stampatori bassanesi. L’esposizione presenta anche riprese remondiniane dagli originali, stampe che hanno avuto un ruolo decisivo per la diffusione a livello mondiale di alcune immagini. Tra le matrici lignee e le stampe famose vi è anche la “Pentecoste” di Tiziano incisa da John Baptist Jackson. Ecco alcuni dei protagonisti dell’esposizione.
ALBRECHT DÜRER. All'interno dell’opera del pittore tedesco Dűrer l’incisione ha una parte rilevante (famosissima è la sua xilografia “Melancholia”).

Melancholia

Questa tecnica, appresa negli anni giovanili a Basilea, Colmar e Strasburgo, è da lui considerata come una forma artistica a sé stante e i suoi lavori, xilografie e incisioni su metallo, che nel Cinquecento ottengono grande successo. L’importanza di Dűrer (che soggiorna in due differenti occasioni a Venezia) è legata anche alla sua funzione di artista che svolge un’opera di mediazione tra l’arte dell’Europa del Nord e l’arte italiana. Nel Belpaese la sua attenzione si rivolge in particolare all’opera di Andrea Mantegna e a quella di Giovanni Bellini. Testimonianza del soggiorno nella città lagunare è la “Festa del rosario” (1506) della Narodni Galerie di Praga, in cui all’attenzione del dettaglio di derivazione fiamminga si abbinano la qualità tonale e cromatica della pittura veneziana. La grande capacità di indagine psicologica dell’artista di Norimberga è evidente nei suoi autoritratti (“Autoritratto con i guanti” e “Autoritratto con pelliccia”) mentre il suo studio del corpo umano e dell’anatomia trova piena espressione nei nudi di classica armonia e definiti da una linea morbida delle due tavole di “Adamo ed Eva”. Grande spazio nei suoi lavori ha anche la natura come dimostra lo splendido acquerello “Leprotto”.

REMBRANDT VAN RIJN. Tra i grandi esperti della tecnica dell’acquaforte va sicuramente inserito il pittore olandese Rembrandt Van Rijn (massimo capolavoro con questa tecnica è la “Stampa dei cento fiorini” con la figura di Cristo in mezzo a una folla di diseredati).


Stampa dei cento fiorini

L’alta qualità che l’artista di Leda raggiunge in questo genere di opere è frutto della sua grande capacità di giocare con le ombre e le luci, con i chiari e gli scuri. Rembrandt è un artista capace di coniugare un realismo ispirato all’arte del Caravaggio al quale aggiunge una certa teatralità: “Che cosa sia la vita, non si sa. Ma se c’è un pittore che ferma il discrimine sublime che divide l’esistenza dal suo contrario; se c’è un artista che infonde in questo istante la scossa infernale a milioni di volt della luce che squarcia le tenebre, e per converso il buio mortale dell’ombra che risucchia le cose nel nulla (…) se c’è una mano che invoca col suo pennello fango e detriti, pronta a tramutarli in oro folgorante e purissimo; se un pittore può raggiungere tali vette e tali abissi, questi è Rembrandt van Rijn” ( Flavio Caroli, “La storia dell’arte raccontata da Flavio Caroli”, Electa, Milano, 2001). Artista capace di affrontare qualsiasi genere pittorico (anche quello religioso che non era consueto tra i pittori olandesi), si caratterizza per la capacità di far affiorare le figure dall’ombra con una pennellata inquieta intrisa di un vibrante passaggio chiaroscurale. La sua attenzione alla psicologia dei personaggi è mostrata dalla famosa tela “La ronda di notte”, opera in cui sono ritratti alcuni personaggi appartenenti alla guardia civica di Amsterdam. Altra opera famosissima è “La lezione di anatomia del professor Tulp” in cui domina il gioco di sguardi tra gli allievi e l’anatomista intento a dissezionare un cadavere.

GIAMBATTISTA TIEPOLO. Tiepolo domina la pittura italiana del Settecento.

Capriccio


La sua opera si connota per la straordinaria qualità tonale con colori attenuati e vibranti, quasi immateriali e come sostiene ancora Flavio Caroli nell'opera citata: “Quella luce non l’ha dipinta nessuno”. Tra i suoi più ammirati capolavori c'è la decorazione della residenza del principe-vescovo di Wurzburg in Baviera. Tiepolo affresca l’immensa “Kaisersaal” (la sala imperiale) e il soffitto dello scalone. Le opere sono un trionfo di padronanza tecnica e di effetto scenico: “L’idea compositiva si basa sulla suddivisione di uno spazio vicino all’osservatore, organizzato intorno alla balaustra e su un progressivo librarsi delle figure nel cielo aperto che occupa nella finzione rappresentativa, quasi tutta la volta dello scalone" (Gillo Dorfles, Stefania Buganza e Jacopo Stoppa "Arti visive", Atlas, Bergamo, 2004). Altra opera fondamentale sono gli affreschi di villa Valmarana “ai Nani”, nei pressi di Vicenza. La decorazione illustra racconti mitologici, importanti poemi epici e cavallereschi che Tiepolo dipinge mettendo in rilievo il contrato interiore, che turba l’animo dei personaggi raffigurati costantemente in bilico tra amore e senso del dovere. Sulle pareti della villa si alternano scene dell’“Iliade”, l’“Eneide”, l’”Orlando furioso” di Ludovico Ariosto e la “Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso.

CANALETTO. Antonio Canal detto Canaletto è uno dei più grandi vedutisti di sempre.

La Piera del Bando

Inizialmente lavora come scenografo insieme al padre nella messinscena di alcuni spettacoli teatrali, ma la sua passione è la pittura alla quale comincia ben presto a dedicarsi. Un viaggio a Roma nel 1719 è l’occasione per ritrarre alcuni monumenti della città eterna. A Venezia esegue vedute cittadine che ottengono grande successo e la conoscenza con il collezionista e mercante inglese Joseph Smith fa sì che la sua arte sia conosciuta anche in Inghilterra. Il paesaggio e la campagna inglese con Londra e il Tamigi diventano soggetti di alcuni suoi lavori. Le sue vedute (tra le quali domina sempre Venezia con i suoi scorsi cittadini) sono fondate su di una prospettiva rigorosa e sulle qualità cromatiche. In questo suo lavoro Canaletto utilizzava studi preliminari effettuati con la camera ottica.

TIZIANO. Tiziano è uno dei più grandi tonalisti veneti nonché collaboratore di Giorgione (l’artista che impone la pittura tonale). Con il genio di Castelfranco Veneto Tiziano realizza gli affreschi perduti del “Fondaco dei tedeschi”. Nella fase iniziale della sua carriera artistica l’opera del cadorino è così strettamente connessa con quella di Giorgione che spesso distinguere le due mani è impresa complessa. Uno dei primi grandi capolavori tizianeschi è “L’amor sacro e l’amor profano” (1514-1515) cui fa seguito la grandiosa “Assunta” (1516 – 1518) della Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei frari, opera di grande teatralità con figure connotate da una potente eccitazione e caratterizzata dai colori avvampanti e dal dinamismo conferito da pennellata spigliata e vibrante. Per la medesima chiesa dipinge la “Pala Pesaro” (1519-1520), opera dal moto discendente diagonale entro cui include i ritratti della famiglia di Jacopo Pesaro in uno spazio ampio nel quale si stagliano due monumentali colonne riprese da due differenti i punti di vista. La “Venere di Urbino” è una splendida allegoria dell’amore ispirata alla “Venere” di Dresda di Giorgione. Nonostante l’opera sia contraddistinta da una potente seduzione erotica, il cagnolino dipinto ai piedi di Venere simboleggia la fedeltà coniugale. Tiziano si impone anche per la qualità di grande ritrattista come dimostrano il “Ritratto di Pietro Aretino” e i suoi autoritratti da anziano.

Andrea Mantegna-La battaglia degli Dei marini


Fabio Massimo Penna
In pillole:“Dűrer, Tiziano, Rembrandt, Tiepolo… I grandi incisori ospiti dei Remondini”Museo Remondini, Bassano del Grappa (Vicenza)
4 aprile – 4 ottobre 2009
Info: tel. 0424/524933

1 commento:

  1. E' vicino a me. Credo che ci andrò. Anzi ci andrò domani stesso. Grazie mille catone!!!

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