mercoledì 10 giugno 2009

OFFICINA SAN LORENZO

Dessì - Camera picta, 1991

Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Marco Tirelli, ovvero L'officina San Lorenzo.

Giuseppe Gallo - Scusatemi, 1992. Olio su tela, 200 x 320 cm. Collezione privata

Giuseppe Gallo macro eroi 2006 bronzo fusione a cera persa e a staffa cm installazione di 12 sedie varie misure gallery


Un gruppo di artisti che ha rinnovato la pittura e la scultura in Italia dagli anni Ottanta ai primi anni Novanta e che ancora oggi fa sentire il suo contributo.

Marco Tirelli - Senza Titolo, 1989. Olio su carta intelata, 340x350 cm. Roma, collezione Fabio Sargentini

Bruno Ceccobelli - Hurra, 1988, tecnica mista su legno, cm 220 x 270, Mart, courtesy dell’artista
All'interno delle mura dell'ex pastificio Cerere, nel quartiere San Lorenzo a Roma, nasce quello che fu definito "il miracolo di San Lorenzo". L'idea di modificare il mondo si affida all'arte contemporanea seguendo un approccio individuale, codificato però da segni condivisi.

Tirelli - Senza titolo, 2007

Ceccobelli - Morpheus, 1979

"Crescono fitti i bambù / ma ognuno sta per conto suo. / Nell'intreccio delle radici / è la prosperità di monti e acque", così Ceccobelli, citando il poeta Zen Sengai Gibon, ha spiegato il rapporto con i suoi compagni. Dalle loro radici si è sviluppata una visione unitaria che si affida a tecniche diverse.
Ceccobelli - La porta che porto, 2007

Nunzio - Senza titolo, 2004-2005. Legno, 3 elementi, 30 x 390 x 11 cm.; 30 x 390 x 11 cm.; 30 x 348 x 11 cm. Courtesy Galleria Giorgio Persano


Sono quasi ottanta le opere esposte al Mart di Rovereto tra sculture, pitture e ambienti che coprono il periodo 1979-2008.

Nunzio - Teorema, 2006
Gallo - Apocalissi 1, 2008

Si passa dal "Morpheus" di Ceccobelli legno, ferro, cenere, creta, lenzuolo e matita al dipinto "Incantato" di Gallo, dalle sculture di Nunzio in gesso, piombo, pece e legno alla grande pittura su carta intelata di Tirelli, dalla "Camera picta" di Dessì ad alcuni tra i dipinti olio su tela e su tavola dei cicli di Cannella ("Abiti", "Ferri battuti", "Bagni turchi","Polittici").

Pizzi Cannella - Bagno turco, 1994

Il salto verso il successo avviene quando gli amici decidono di distaccarsi dal concettuale per recuperare la tradizione, la manualità, la pittura e la scultura. La perfezione della visione, l'accumulo materico, la lenta ricercatezza dell'opera caratterizzano la loro arte, "un'opera in progress dagli esiti imprevedibili", scrive Achille Bonito Oliva nel catalogo, il primo a consacrare il "gruppo" con l'iniziativa Atelier del 1984. "Nessuno di loro assoggetta l'opera a un progetto, sono aperti all'incognita dell'improvvisazione, capaci anche di accogliere la suggestione che viene da un materiale, da un oggetto abbandonato, da una storia o da una visione – sostiene Daniela Lancioni, curatrice della mostra -. Talvolta minano la resistenza di un materiale o ribaltano il modo in cui esso viene generalmente lavorato. Pensiamo solo ai legni combusti di Nunzio, alle lacerazioni di Dessì e agli strati che Cannella sovrappone, guastando ogni volta con nuove pennellate quelle appena depositate".

Pizzi Cannella - La nuit espanole, 1999-2000

Italia Contemporanea. Officina San Lorenzo
Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Aperta fino al 27 settembre
Orari: Martedì - Domenica 10:00 – 18:00; Venerdì 10:00 – 21:00
Ingresso: Intero € 10,00; ridotto € 7,00
Info: http://www.mart.trento.it/; 800-397760

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