lunedì 6 luglio 2009

FESTIVAL PANAF

Per due settimane l'Algeria si trasformera' nel cuore culturale dell'Africa: ottomila artisti e intellettuali in arrivo da 51 Paesi del continente, oltre che da Stati Uniti e Brasile, parteciperanno al secondo Festival Panafricano che 40 anni dopo torna nella capitale maghrebina. ''Un evento che vuole essere una grande festa per l'Africa'', ha detto ad ANS Amed Zouaoui Benhamadi, responsabile della comunicazione del Festival, ''ma anche un momento di riflessione per fare un punto sulla situazione culturale del continente''. Oltre alle grandi star della musica come Youssou N'Dour, Cesaria Evora, la diva algerina Ouarda El DJazairia e il 're del Rai' Cheb Khaled, o del cinema come l'attrice francese di padre algerino, Isabelle Adjani, sono infatti in programma anche ''numerosi colloqui e dibattiti politici con la partecipazione di intellettuali e di 40 ministri della cultura africani'', ha aggiunto. Era dal 1969, anno della prima storica edizione del Festival, che l'Algeria, travolta negli ultimi quindici anni dalla barbarie integralista che ha paralizzato il paese anche in ambito culturale, non viveva un tale fermento.

Ed e' forse proprio per questo che il Paese ha deciso di accogliere nuovamente e finanziare, con un investimento di circa 80 milioni di euro, il mega-evento proposto dall'Unione Africana. Fondi che sarebbero potuti essere utilizzati diversamente, accusa una parte della stampa, ma gli organizzatori non hanno dubbi il Panaf 2009, dedicato alla 'Rinascita dell'Africa' ''sara' anche un segno di rinascita per il paese maghrebino''. ''Algeria is back, Algeria is back, too!'', ha dichiarato la ministra della cultura, Khalida Toumi. Enorme anche lo sforzo organizzativo con un 'villagio degli artisti' da 2 mila posti letto costruito per l'occasione, la mobilitazione della compagnia di bandiera, Air Algerie, per il trasporto degli artisti da tutto il continente, e il 'sequestro' di tutti gli hotel della capitale. Imponenti anche le misure di sicurezza con 32 mila agenti messi in campo per sventare ogni tentativo di attacchi terroristici. Sabato il via per le strade della capitale con una parata di decine di gruppi di danze folcloristiche africane, e ieri, giorno della Festa dell'indipendenza algerina, il mega-show d'apertura alla Coupole, realizzato dal coreografo franco-algerino, Kamel Ouali. E poi due settimane di teatro, danza, esposizioni, tanta musica con concerti e cinema. Una programmazione e' interamente dedicata al 'Jazz africano', con, tra gli altri, Djamel Laroussi, l'ex-leader degli Gnawa Diffusion, Amazigh Kateb, figlio di uno dei maggiori scrittori algerini, Kateb Iacine, e una al genere 'Diwan', con Hasna Becharia e Gaada di Bechar. Numerose le mostre come ''I diciotto capolavori africani del patrimonio immateriale dell'umanita'' tra cui la danza Mbende (Zimbawe), la fabbricazione dei tessuti dell'Uganda, la musica Ahellil di Gourara (Algeria) o la lavorazione del legno Zafimaniry (Madagascar).

Quattro lungometraggi saranno prodotti per il rilancio della ''coproduzione Africa-Africa'' e diversi documentari e film saranno proiettati a bordo dei 'cinebus'. Qundici gli spettacoli teatrali in programma, con troupe in arrivo dai Teatri nazionali di Paesi come Egitto, Tunisia, Benin, Congo. Per l'evento saranno anche ristampate duecento opere letterarie di scrittori africani. Grande assente del Panaf, il Marocco, unico stato africano a non essere membro, per la questione dell'ex-Sahara occidentale, dell'UA di cui fa parte invece la Repubblica araba saharaoui democratica (RASD). (ANSAmed).
(di Laura De Santi) (ANSAmed)

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