Giuseppe Zigaina, Biciclette e falci, 1949 olio su faesite, cm 101 x 77 collezione privata
Giuseppe Zigaina, Ritorno dai campi, 1953 olio su tela, cm 73 x 61,5 Museo Revoltella - Galleria d’Arte Moderna, Trieste
Giuseppe Zigaina, L’orto di Getsemani, 1947 olio su faesite, cm 126 x 93 Musei Vaticani, Città del Vaticano
Giuseppe Zigaina, Autoritratto, 1954 olio su faesite, cm 69 x 55 collezione privata
Giuseppe Zigaina, Interrogatorio, 1971 olio su tela, cm 100 x 100 Collezione Francesco Scialino, Bologna
Una pittura che, dopo una prima adesione al Neorealismo, si trasforma sia nell’uso dei colori, che si fanno sempre più stridenti, sia nelle forme che si aggrovigliano sempre più in filamenti grafici. Dall’attenzione per la grafica rinascimentale tedesca deriva quello che diverrà un tratto caratteristico della pittura di Zigaina: l’importanza del segno e dell’orditura grafica e la conseguente capacità di inserire l’oggetto nello spazio dell’immaginazione pura. Un segno grafico non gratuito ma significante, nel senso che avvia e promuove un’operazione conoscitiva nella ricerca della necessità dell’immagine. Ecco perché l’immaginazione, nei quadri di Zigaina, non è mai vaga o indefinita. Esiste sempre un fitto dialogo tra necessità di conoscenza e soluzioni pittoriche, esemplificate dal procedimento usato dall’artista: il ritornare con il colore sui grandi fogli stampati, creando così un complesso gioco di rimandi.
In mostra figurano anche importanti inediti degli anni ‘40, periodo iniziale dell’attività di Zigaina, che fanno da apripista ad un percorso espositivo ricchissimo ed altrettanto selezionato. A suggello di questa sua mostra, Zigaina ha voluto porre una grande opera realizzata in questi mesi proprio pensando a Villa Manin.
Linguaggio visivo espressione di colori nel silenzio di grande effetto evocativo e di grande suggestione
Zigaina. 1942 - 2009. Passariano di Codroipo, Villa Manin, sino al 30 agosto 2009.
ORARI Tutti i giorni: 10-19 / chiuso il lunedì
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