L’architetto olandese ha infatti un approccio prettamente digitale che nega le convenzioni liberando i progetti da ogni costrizione di tipo costruttivo. L'architettura che ne scaturisce è collocabile nello spazio di transizione tra l'organismo biologico e le moderne tecnologie elettroniche.
Ai nuovi modi di relazionarsi, agli innovativi concetti di luogo e di informazione, la disciplina delle costruzioni nella sua declinazione più classica spesso non riesce più ad essere all'altezza. E la ricerca nei linguaggi architettonici si orienta sempre più verso il mondo informatico, portando gli architetti più innovativi ad ampliare la gamma di possibilità altrimenti inaccessibili.
Oltre che nel campo architettonico, lo studio dei Nox è attivo nella produzione di video, allestimenti, installazioni e sculture: una produzione ibrida che spesso mixa la comunità urbana alla web community. Al lungo e laborioso processo di ricerca del concepimento della forma di Lars Spuybroek si deve dunque il merito di sollecitare nuovi esperimenti che faranno sicuramente passi avanti anche nel campo della costruzione.
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